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Lettere

A PROPOSITO DI PENSARE IN GRANDE

- 09/11/2013

Caro Direttore, non mi riesce di non dire la mia su un tema che da anni rimugino e che lei oggi rende attuale con il suo articolo. È vero che i problemi di Varese sono tanti, e volerli risolvere tutti alla grande è solo velleitario.

Per non bruciare spazio vado direttamente a quell’argomento che Lei  tocca tra molti altri, ma che mi sta più a cuore: il ripristino della Funicolare del Campo dei Fiori. Mi dà una tristezza indicibile il pensare che quel magnifico impianto, che ha fatto la gioia di noi vecchi quando eravamo nel tempo dei vent’anni, sia diventato un rudere abbandonato del quale nessuno si interessa. Nel quadro generale il Sacro Monte e il Campo dei Fiori sono il baluardo di noi varesini, il primo biglietto da visita che presentiamo a chi viene da lontano.

Tanto ne abbiamo goduto andandoci per passeggiate rilassanti e ritempranti.

Sopratutto la Funicolare del Campo dei Fiori era il mezzo comodo e veloce per accedere alla vetta ed incominciare le discese mozzafiato con gli sci lungo il sentiero delle Pizzelle e poi giù lungo lo stradone delle Cappelle fino alla Prima, dalla quale con breve tratta in tram riprendevamo la salita con la Funicolare per poi ripartire in discesa.

Quante giornate trascorse così, grazie al servizio della Funicolare!  Vero che i tempi sono duri, ed impongono delle scelte; la coperta è corta e gli Amministratori (Regione e Comune) devono scegliere se lasciare fuori il naso o i piedi. Ma esistono anche gli sponsor, e credo che l’aprire loro qualche porta non sarebbe così disdicevole. Da anni si tollera il proliferare di antenne sul Grand Hotel, e credo che la crescita di quella ramaglia non botanica avrà pure una contropartita. Inoltre, non vedrei parimenti disdicevole l’intervento di un “restauratore” (ditta, banca, nostrano o straniero)  che come remunerazione avesse la facoltà di gestire poi l’impianto a pagamento. A questo proposito smettiamola di fare gli schizzinosi populisti! Ma avremmo così ridato vita a un’opera che è sempre stata un fiore all’occhiello di Varese.

Con il fare o non fare e con tutte le chiacchiere e le recriminazioni del caso, le cose più belle  e significative di Varese vanno a ramengo. Tiriamo il collo fino alla vicina Svizzera e diamo un’occhiata, già a Lugano per esempio, e vediamo che gli impianti di funicolare  sono attrattive importanti per il turismo e per il commercio. Come innamorato della mia Città e delle sue appartenenze do la mia piccola idea, e spero che come  contropartita non provochi alzate di occhi al cielo e sbuffi di noia.

Antonio Golzi

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