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Chiesa

INCONTRO CON BERGOGLIO

VEZIO ZAFFARONI - 06/12/2013

Una famiglia che abita nella nostra provincia – Mauro e Federica con Marta, Nicola, Mattia e Michele –, poco più di un mese fa, precisamente nell’ambito del pellegrinaggio delle famiglie a Roma a conclusione dell’Anno della Fede, ha avuto la fortuna e la grazia di un incontro speciale con papa Francesco, partecipando alla messa da lui celebrata nella casa Santa Marta, dove il pontefice ha scelto di risiedere e non nell’appartamento a lui destinato nel Palazzo apostolico.

Ne abbiamo raccolto la testimonianza.

- Come è nata la possibilità di partecipare alla messa celebrata da papa Francesco?

Da una semplice lettera inviata nel mese di maggio, o forse ancora prima, il giorno della sua elezione. Per ragioni di lavoro ero nei dintorni di Roma e sono riuscito ad arrivare in piazza san Pietro al momento dell’annuncio. Il nome di Bergoglio non mi era sconosciuto e mi ha subito ricordato il cardinal Martini.

Una volta rientrato a casa, con mia moglie, abbiamo deciso di partecipare, insieme on i nostri ragazzi, alla messa di inizio Pontificato il 19 marzo perché abbiamo sentito rivolto a noi il suo invito a pregare per lui.

Poche settimane dopo abbiamo scritto la lettera raccontandogli di come la sua parola (insieme ad altri eventi familiari) stava cambiando la nostra vita.

- Come avete vissuto quella celebrazione eucaristica? Come e in cosa avete partecipato in prima persona?

All’arrivo in Santa Marta la sensazione è stata quella di essere in un luogo familiare. Ci hanno chiesto, avendo dei ragazzini, se volevano fare i chierichetti per la messa. I lettori sono stati cercati e trovati tra la cinquantina di fedeli di quella mattina. Non c’è nulla di formale e di solenne: è una messa feriale, quotidiana.

Un altro aspetto importante è il raccoglimento: il Papa è completamente assorto nella celebrazione eucaristica, si ha l’evidenza che trae da quella celebrazione la forza della sua missione (alza raramente gli occhi per guardare i fedeli) cosi come trae dalla Parola di Dio le parole dell’omelia. Ecco l’omelia è un momento estremamente significativo: papa Francesco si lascia guidare dalle letture, le sue parole, tuttavia, sono concrete, riferite al quotidiano, si rifà al suo vissuto. Concludendo, hai la certezza di vivere un momento di grazia.

- Dopo la Messa c’è stato l’incontro con papa Bergoglio. Che cosa avete provato, quale messaggio e quali spunti di riflessione vi ha lasciato il vicario di Cristo in terra?

Papa Francesco, con nostra grande sorpresa, al termine della celebrazione ha incontrato ciascuno dei fedeli. Così anche noi abbiamo potuto incontrarlo a tu per tu. La sensazione, come ha ricordato lui stesso in una recente intervista, è quella che nell’incontro personale si trovi più a suo agio rispetto al parlare a tanta gente. Ha ascoltato le nostre preoccupazioni in merito all’educazione dei nostri figli e ha voluto pregare con noi e per noi.

L’ abbiamo salutato dicendogli che ci saremmo stati anche noi in piazza San Pietro il sabato e la domenica insieme con tante altre famiglie riunite per il pellegrinaggio nell’anno della fede e lui, in modo del tutto familiare, ci ha detto “Ci vediamo!”

- Quali sensazioni, emozioni, certezze portate nel cuore dopo questo particolare e speciale incontro?

Pregare per papa Francesco è diventata una necessità e ascoltare la sua parola una esigenza quotidiana. Ma il momento che mai potremo dimenticare e stato sentir risuonare nel silenzio della cappella la sua voce che diceva “Grazie” a due dei nostri figli quando, servendo come chierichetti, gli hanno porto l’ampolla con l’acqua e il manutergio. Quel grazie pronunciato dal Papa a due ragazzini per avere compiuto un gesto semplicissimo vale più di ogni altra parola perché dice quale deve essere l’atteggiamento che contraddistingue ogni credente e ogni famiglia: servire e ringraziare. Quel “Grazie” ce lo porteremo nel cuore.

Possiamo dire anche noi come Ernesto Oliviero al termine della Giornata delle associazioni e movimenti: “Mi è sembrato un attimo, ma non è stato un attimo questo incontro con il Santo Padre. Mi farà compagnia. Mi farà avere nostalgia del prossimo incontro che verrà. La preghiera diventerà più accanita per meritarci questo Papa di nome Francesco che ci fa gustare il Vangelo. Che ci fa dire che è vero, che ci fa dire che è possibile”.

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