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Società

LA VERA CONOSCENZA

VEZIO ZAFFARONI - 23/05/2014

Beato Angelico, Annunciazione, Madrid, Museo del Prado

Si è conclusa la settima edizione della Fiera di san Pancrazio a Vedano Olona che quest’anno aveva come tema la Bellezza che si manifesta nell’arte, nella musica e nella poesia ma non solo. Si sono toccati anche altri aspetti. La manifestazione aveva come frase-guida un’espressione di Benedetto XVI: “La bellezza è uno sguardo che apre alla conoscenza”. Della Verità si dovrebbe aggiungere, conla V maiuscola perché apre al divino, al mistero di Dio che ha creato l’uomo per la felicità, per le “cose” alte e belle e gli ha messo nel cuore il desiderio della pienezza e della verità che è poi Lui stesso. Tra i tanti stimoli, i tanti input che la fiera ha offerto alla riflessione cogliamo alcuni brevi flash per capire che è possibile arrivare ad una profonda e vera conoscenza della realtà.

Nella serata dedicata alla montagna, con ospite d’eccezione lo scalatore Matteo Della Bordella che ha raccontato le sue esperienze a volte al limite del pericolo (ma in montagna i rischi sono sempre in agguato), si è capito ancora una volta che è quasi naturale nell’uomo la tensione ad ascendere, a salire verso l’alto. Nell’essere a contatto con le bellezze naturali, non contaminate dalle mani dell’uomo, nel silenzio dell’ascesa che sembra avvolgerti nell’infinito, nell’arrivare in cima ad una vetta si ha la sensazione di “toccare il cielo con un dito” e di essere a contatto con Dio creatore di quelle bellezze che ci circondano e che spaziano su lunghe distanze. Viene da pensare a quel “… e Dio vide che era cosa buona…”, frase contenuta nel libro della Genesi a proposito della creazione del mondo.

Molto bello l’incontro con suor Maria Gloria Riva, monaca di clausura, esperta di storia dell’arte ed editorialista di Avvenire che, attraverso la pittura del Beato Angelico, al secolo Giovanni da Fiesole, ha cercato di condurre l’ascoltatore ad educare il proprio sguardo alla Bellezza, peraltro abbastanza evidente negli affreschi del pittore in questione, e alla Verità. Possiamo dire che, attraverso l’opera artistica, si è compiuto un percorso catechetico che ha portato l’ascoltatore, immedesimandosi quasi nei personaggi dipinti, a scoprire, a “vedere” le “grandi opere di Dio” nei confronti dell’umanità redenta nell’incarnazione del Figlio di Dio.

Evento eccezionale è stato il concerto dedicato a Bach con il maestro di origine iraniana Ramin Bahrami, uno dei più talentuosi pianisti sulla scena internazionale e tra i maggiori interpreti contemporanei di Bach. La musica tocca le corde del cuore, dà ritmo ad una persona, mette allegria, eleva l’animo e lo rimanda a qualcosa di trascendente; quella classica ti fa penetrare in te stesso e ti dona serenità, ti fa nascere l’anelito dell’infinito come le note che dallo strumento musicale arrivano all’orecchio e poi sembrano andare ad una fonte originaria che ne ha pensato l’esistenza e il loro comporsi in una armonia, in una sinfonia, in concerto.

Da questi e dagli altri stimoli che sono scaturiti dalla Fiera possiamo sintetizzare che la fede, testimoniata fino all’estremo dal giovane martire Pancrazio, e la bellezza si coniugano con la verità, con il comprendere la verità della realtà. Ce lo ricordato anche papa Francesco nella sua prima enciclica “Lumen fidei”, che riprendeva e completava quanto già steso da Benedetto XVI, laddove afferma: “…l’uomo ha bisogno di conoscenza, ha bisogno di verità perché senza di essa non si sostiene, non va avanti…Richiamare la connessione della fede con la verità è oggi più che mai necessario, proprio per la crisi di verità in cui viviamo…”.

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