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Cultura

GLI ACQUARELLI DEL GIAMPAOLO

LUISA NEGRI - 26/09/2014

 

Il Comune di Maccagno ricorda uno dei suoi più illustri figli con una mostra di opere, circa una settantina, frutto di un’ampia produzione. È quella firmata da Leopoldo Giampaolo (1909-1983) che fu non solo storico e studioso innamorato della terra in cui nacque – proprio a Maccagno, cui particolarmente dedicò la passione della sua ricerca – ma, come molti amici e estimatori sapevano, usò assai bene anche colori e pennelli.

La mostra illustra questa sua attitudine attraverso la ricchezza dei contenuti, e la varietà di soggetti e tecniche, sopra tutte l’ acquarello, da lui predilette. Ma protagonista rimane il paesaggio lacustre, la delicata natura che sfuma in toni di verdi molli, di cieli azzurrini o rosati nella luce del tramonto. E i monumenti, le chiese, di cui conosceva proprio tutto, la zecca imperiale perché a Maccagno l’imperatore batteva moneta: a questa particolare vicenda storica aveva dedicato seri studi e pubblicazioni ricche di documentazioni e ricerche bibliografiche.

Giampaolo, laureatosi nel ’42 a Torino e successivamente – a partire dal 1950 – direttore della Biblioteca civica di Varese per un ventennio – è stato uno studioso di grande livello, seminando con successo l’amore per la storia, insegnando la passione della ricerca a numerosi allievi, promuovendo iniziative culturali a favore della collettività, lasciando un prezioso lascito di sapere. Il tutto scortato da una gentilezza di modi, una disponibilità cortese, un galantomismo garbato che ne fecero un uomo apprezzatissimo, oltre che uno straordinario dispensatore di cultura. Non c’è lavoro d’approfondimento culturale di segno varesino al quale sia estraneo il suo contributo consultivo, come ben sanno i tanti che hanno fatto ricorso a questa privilegiata fonte di notizie.

Non a caso la Rivista della Società Storica Varesina, di cui egli fu il fondatore e che oggi è presieduta da Giuseppe Armocida, ha curato la parte bibliografica e documentale della mostra di Maccagno. L’amministrazione civica è orgogliosa d’averla promossa, e attrezzata nella via intitolata proprio al Giampaolo: è ospitata infatti nel museo dedicato a Vittorio Parisi, altro figlio celebre di questo luogo sulle rive del Lago Maggiore. “A trentun anni dalla scomparsa – dice il sindaco Fabio Passera – abbiamo voluto ricordare l’impegno profuso da Giampaolo per la diffusione della conoscenza e la passione per la storia del nostro capoluogo. Lo celebriamo con riconoscenza, perché ci ha fatto conoscere in un mondo ben più vasto del nostro e ha saputo portare l’attenzione da queste parti. Lo facciamo volentieri oggi che questo comune è diventato più grande, associandosi a Pino e Veddasca: sono certo che il professore non si sarebbe lasciato sfuggire l’occasione per raccontare la vicenda della fusione amministrativa come un cambio epocale”.

La mostra sarà visitabile, con ingresso gratuito, sino al 26 ottobre, rimanendo aperta ogni venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 18.

Per ulteriori informazioni
Civico Museo Parisi – Valle tel.0332.561202/fax 0332.562507
web: www.museoparisivalle.it
e-mail: info@museoparisivalle.it

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