Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Lettere

IL CANE DEL VICESINDACO

- 12/12/2014

“Il mio cane avrebbe prodotto un PGT migliore di quello elaborato da questa giunta”. Potrebbero sembrare la frase lapidaria dell’opposizione comunale varesina all’argomento principe di questi tre anni di amministrazione. Invece no. O meglio, era così fino a qualche settimana fa. Ora non più perché lo spazzolone degli apparentamenti di partito ha fatto dentro il Salone Estense più pulizia di un efficace detergente.

A lanciare la pubblica sentenza negativa sull’operato della giunta Fontana era infatti stato nel corso dell’estate colui che sedeva un giorno, nemmeno troppo lontano, tra le file dell’opposizione e che il rimescolamento delle carte ha fatto recentemente accomodare sulla poltrona di vicesindaco. E che , dall’alto di quella posizione, inneggia ora alla Varese futuribile con tre piazze e balcone panoramico da cui vedere i bei monti all’orizzonte, passando attraverso l’abbattimento del Collegio S.Ambrogio, poi sede dell’Università dell’Insubria e presto cumulo di macerie.

Ma torniamo al cane, che ha anche un nome proprio e, a questo punto, una dignità professionale da difendere. Attribuirle maggiore competenza in fatto di urbanistica rispetto a dirigenti, professionisti del settore, assessori alla partita e consiglieri di maggioranza sarà certo stato lusinghiero per l’animale a quattro zampe, ma decisamente tranchant nei confronti del lavoro amministrativo e di tutti coloro poc’anzi citati. Senza contare che il proprietario del cane giusto nella primavera di tre anni fa si era candidato a sindaco: uno dei nove che avevano sfidato Fontana. A rigor di logica, avrà avuto nel proprio programma proposte differenti da quelle che avevano caratterizzato il programma elettorale dell’ attuale primo cittadino. Altrimenti non si spiegherebbe la scelta di porsi allora come possibile alternativa. Invece pare che non sia stato così. Nell’ultima seduta consigliare, mentre era in corso la trattazione della “crisi di giunta” che ha cambiato i volti e i nomi di due assessori e un consigliere nonché l’assegnazione non casuale dei posti a sedere nell’aula, alla richiesta rivolta dalla sottoscritta al vicesindaco di spiegare a quali punti del programma elettorale, con cui si era presentato tre anni fa, abbia dovuto rinunciare per essere ora in sintonia con la maggioranza di governo cittadino, è stato risposto coram populo dallo stesso Fontana che “il programma elettorale dell’allora esponente dell’UDC e quello del sindaco leghista erano assolutamente identici e che basta andare a leggerli per verificarlo” aggiungendo come fosse fuori luogo porsi domande e dubbi di questo tipo. Silenzio assenso, da parte di Morello, di fronte a questa affermazione: contenti i suoi elettori, contenti tutti.

Ma le soprese non sono finite: ancora prima, infatti, un’altra voce padana aveva precisato che in realtà non c’è stata alcuna crisi e che in sostanza “nulla è cambiato”. Uno sguardo intorno era sufficiente per vedere che chi mi stava fino a poco fa di fronte siede ora dalla stessa parte assegnata alle opposizioni, che Carlo Baroni, di solito seduto accanto a Fontana, non c’è più e la suo posto siede ora Mauro Morello, che da poche settimane l’età media del consiglio si è abbassata per l’entrata del giovane Malnati, in quota UDC e ora nel nuovo “Liberi per Varese”, che Mauro Pramaggiore siede dalla parte che raggruppa questo nuovo gruppo consiliare che comprende Forza Italia, UDC e la Lega, che i consiglieri del Nuovo Centro Destra, fino alle recenti elezioni provinciali soldali di partito di Pramaggiore, ora sono con le opposizioni e che Stefano Clerici è stato sostituito dalla new entry Riccardo Santinon. In soldoni, con l’inizio della stagione fredda, non è accaduto nulla tranne: un vicesindaco destituito, un assessore ai servizi educativi che in poche ore ha cambiato partito di appartenenza e che è stato prima di questa scelta anch’egli in odor di partenza, un consigliere di minoranza divenuto seconda carica in casa della maggioranza, un altro assessore sostituito in fretta e furia, tre consiglieri passati al ruolo di “color che sono sospesi” perché fuori dalla maggioranza ma con convergenza di vedute con la stessa su alcuni temi. Palazzo Estense si è trasformato per una sera nella casa di Donnafugata di gattopardiana memoria : “…se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”.

Possiamo quindi dormire sonni tranquilli ora che abbiamo alcune certezze: che Lega e UDC avevano tre anni fa lo stesso programma e noi, cittadini sciocchi, non ce ne siamo accorti, che il terremoto amministrativo di queste ultime settimane è accaduto solo sulle pagine dei giornali e noi, cittadini ingenui, pensavamo fosse successo un patatrac. Resta solo un dubbio: a Lilli chi lo dice che le alchimie della politica l’hanno riportata al ruolo di cane assolutamente normale?

Luisa Oprandi

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login