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Apologie Paradossali

L’EGOISMO DEI BENESTANTI

COSTANTE PORTATADINO - 24/04/2015

(C ) Vorrei tanto poter dedicare un pezzo ad un argomento leggero, ma …

(S ) Ma un fatto grave come il naufragio con tutte quelle vittime ti costringe a parlare di emigrazione e di Africa e magari di Cina. La soluzione auspicata dal professor Severino di cui hai parlato la volta scorsa non arriverà in tempo. Poi non c’è solo quello di naufragio: c’è tutta la politica europea, il naufragio imminente della Grecia sarà ben più grave. Lo stato di guerra civile endemica sta contagiando a poco a poco tutta l’Africa a nord dell’equatore e chissà se si ferma lì. E il naufragio della democrazia parlamentare? La vicenda dell’approvazione dell’Italicum ha certi aspetti di paradossalità da far impallidire le commedie di Aristofane.

(O ) Di che cosa ti sarebbe piaciuto scrivere?

(C ) Il vandalismo allo stadio Franco Ossola (solo il nome dovrebbe ispirare rispetto) poteva suggerire una riflessione su come da piccoli pretesti possano nascere grandi danni e ci saremmo allargati a come il malgoverno delle società sportive sia un sintomo chiaro del più diffuso e profondo malgoverno della società intera. Incontro gente che mi dice: ‘suo suocero si rivolta nella tomba’. Già, L’allenatore dei tempi di Anastasi e Picchi, Bruno Arcari, promozione dalla B alla A, poi settimo posto dopo essere stati a lungo secondi, fino all’infortunio di Picchi, tutte le grandi battute a Masnago. Ma il punto non è il successo o il fallimento, l’anno dopo, venduto Anastasi, declinato Picchi, svanito l’entusiasmo si retrocedette in B. Ma nessuno perse la testa e lo stile di una leale competizione.

(O ) Lo stile lo ha perso anche Renzi. Sostituire i propri parlamentari in Commissione con altri più fedeli, tutto questo i un Parlamento di nominati! Nemmeno Berlusconi ci aveva provato e, oso dire, nemmeno Mussolini ebbe bisogno di questi mezzi per imporre la legge elettorale maggioritaria.

(C ) Questo caso è un po’ diverso. Io per primo, che sarei un sostenitore del sistema proporzionale con preferenze, quello con cui sono stato eletto (e non lo sarei stato con nessun altro sistema), comprendo bene la necessità di contemperare una rappresentazione fedele del corpo elettorale, come la dà il proporzionale, con le esigenze dalla governabilità, assicurata dal maggioritario. Può esserci un’esagerazione, ma non è una pazzia.

 È invece una pazzia gravissima il disinteresse dell’Europa tutta, intesa come Unione, come stati e come società, per quello che accade in Africa e nell’Oriente islamico, di cui il fenomeno migratorio è solo una conseguenza, un sintomo, nemmeno arrivato a livelli gravi. Considerando la massa di persone e di interessi in gioco, meno di una febbriciattola, un’orticaria. Invece l’insensata contrapposizione di buonismo e di sciacallaggio politico dei partiti europei non fa capire più nulla a nessuno, paralizza le decisioni dei governi o scatena pericolose fantasie: blocco navale, distruzione di barconi o, all’opposto, accoglienza generalizzata, corridoio umanitario, che sarebbe una specie di ponte navale per un milione di profughi almeno…

(S ) Almeno? Ma molti di più, se organizzi un trasporto sicuro e gratuito. Ma credi che già ora non sappiano a quali rischi vanno incontro? Il fattore limitante è solo il prezzo del trasporto dato agli scafisti e prima ancora al trasporto dalla Somalia, dall’Etiopia, dalla Siria, dall’ Africa sub sahariana. Mica vengono i libici e i tunisini, che sarebbero i più vicini. Vuol dire che il problema è molto più grave e non è la fame. Chi fa la fame non può mettere insieme le migliaia di dollari che costa il viaggio. Non partono i contadini o i pastori, parte la classe media, si impoverisce anche il capitale umano di quei paesi. I rifugiati a causa della guerra e della fame, quelli che hanno perso tutto, stanno in remoti campi raccolta. Solo uno in Kenia accoglie 500.000 profughi somali. Non ho sbagliato gli zeri, sono proprio cinquecentomila in un solo campo, mezza Torino!

(C ) Eppure gli amici che vivono in Africa esperienze di cooperazione raccontano di fatti esemplari che capitano ogni giorno. E non parlano solo di fatti significativi sul piano morale, come il recupero della voglia di vivere e di curarsi delle donne ammalate di aids. Raccontano di giovani europei che, capitati in Africa per ragioni svariate, magari casuali, hanno trovato occasioni di lavoro interessanti, chi fa il pasticcere, chi il fotografo, chi l’artigiano. Creano dal nulla piccole imprese, coinvolgono la gente del posto, insegnano a non cadere nel fatalismo, tipico di culture con un retroterra animistico o islamico. Questo accade, però, dove c’è un minimo di tranquillità sociale e politica. La cooperazione internazionale dovrebbe puntare a questo, come condizione per avviare uno sviluppo endogeno, equilibrato tra città e campagna, cominciando a curare quella grave malattia africana che è l’urbanesimo fatto di baraccopoli, anticamera dell’emigrazione, scelta o forzata.

(O ) Ecco! Finalmente anche voi capite che non c’è bisogno di eserciti, di Onu, di caschi blu, di operazioni di polizia internazionale, insomma di guerre! Tanto meno che arrivino i cinesi. Se avessimo investito in Africa tanto quanto per salvare la Grecia…

(C ) Ma non diventarmi unilaterale, Onirio: occorrerà un po’ di tutto, anche di forza, se necessitata dalla situazione, pensa alla Libia, dove sarà difficilissimo far cessare la guerra interna e mantenere l’unità dello Stato, pensa alla Somalia, in completa anarchia da vent’anni.. Aver fiducia nella gente non ci deve far dimenticare le insidie degli scontri per il potere. Il pericolo peggiore che può correre l’Europa, dopo il disinteresse, è di pensare di poter applicare un proprio progetto, sia di chiusura difensiva, sia di intervento presuntuoso, guidato dalla pretesa di essere capaci di risolvere tutto. L’idolo del razionalismo ci impedisce ancora di vedere la realtà oltre il nostro schema ed è la causa principale del fallimento delle politiche europee ed americane in questa parte del mondo. Ma temo di non aver esaurito l’argomento, spero di tornarci per evitare che ci si dimentichi presto di questa enorme necessità. E che non ci voglia un altro naufragio per destarci dal sogno delirante del nostro egoismo di europei benestanti.

 Legenda: C=Costante, O=Onirio Desti, S=Sebastiano Conformi

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