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Lettere

IN SEGGIOVIA AL SACRO MONTE

- 26/03/2016

L’articolo del del direttore Lodi su RMFonline pre-pasquale  mi strappa un applauso a scena aperta. Condivido appieno! Tristi vicende della vita mi hanno allontanato dalla porta d’ingresso del Sacro Monte e del Campo dei Fiori, il viale Aguggiari dal quale ogni mattina li rimiravo. I pensieri espressi dal direttore collimano con i miei a proposito della situazione della viabilità per l’accesso e per la sistemazione delle autovetture che intasano strade e zone di sosta sul Sacro Monte. Io sono di testa dura e ovviamente sono convinto della bontà di qualche idea che ho già esposto da tempo quando è esploso il fatto del parcheggio osteggiato dal Comitato 2.0 con in testa il dott. Daniele Zanzi. Vorrei che varesini veri che conoscono la loro montagna da tanto tempo per averla frequentata , vissuta e amata in tutti i suoi anfratti, esprimessero il loro parere sulla soluzione che io oggi ripropongo mettendola sull’agenda della prossima compagine amministrativa, sindaco in testa,al di là delle chiacchiere inconcludenti.

Il mio presupposto è che ogni soluzione ha bisogno di soldi per la realizzazione, e con l’aria che tira nelle casse comunali e la non voglia preelettorale un NO sarebbe pronto a partire. Ma superando tante puzze sotto al naso e tanti distinguo che non portano da alcuna parte io vedo una possibile soluzione (già proposta e illustrata senza avere risposte.

Invece di preparare parcheggi che invitano ad abusare dell’automobile con l’avanti…c’è posto…! le vetture si potrebbero fermare a valle senza disagi per i visitatori o pellegrini portandoli direttamente sul Sacro Monte partendo dai prati della Rasa  dove potrebbero essere lasciate in sosta. Per le salite a piedi si può raggiungere la Prima Cappella con i pullman di linea. Il collegamento diretto con il soprastante piazzale Pogliaghi o luogo limitrofo si potrebbe fare con un impianto a fune. Teleferica, seggiovia o cabinovia, delle quali abbiamo esempi pratici e collaudati nel vicino Canton Ticino. Basta scomodarsi un pomeriggio e fare una passeggiata lungo la strada che da Dumenza scorre fino al Malcantone o risalire la Cantonale che da Bellinzona sale al Gottardo. Si possono “provare” tutti i tipi di salita e discesa  a fune, silenziosi, non intasanti strade e che non producono fumi maleodoranti. Per informazione di chi mi legge elenco la seggiovia di Miglieglia che sale sul Monte Lema,la cabinovia del Monte Tamaro, la teleferica del Tremorgio e quella del Rittom.

E i danée, dove li troviamo? Sento la domanda, e rispondo come ho già fatto : togliersi le puzze di sotto al naso, e affidarsi alla licitazione privata. Quando gli Enti Istituzionali non ce la fanno come accade in tante situazioni tutti i giorni, entra in funzione il privato volontario che lo fa per buon cuore e buoni sentimenti; qui si deve stimolare l’interesse a intervenire asciando una contropartita in termini economici. Volere è potere, e si potrebbe indire una gara per l’assegnazione a Enti, Ditte o Società private italiani ed estere, che volessero assicurarsi una bella pubblicità come qualcuno ha già fatto sponsorizzando la manutenzione del Colosseo a Roma. Se poi si volesse e potesse partire da una partecipazione del Comune e della Regione, questi si dovrebbero riservare il controllo soprattutto sulla manutenzione degli impianti, lasciando l’incasso di biglietti ed abbonamenti a chi si aggiudica la gestione per coprire le spese di manutenzione. A chi giudicasse questa un’utopia, raccomando solo di offrire proposte alternative ugualmente rispettose della nostra montagna, silenziose e non inquinanti con puzze e rumori, che non offendano il patrimonio di Varese come stava perpetrando l’attuale amministrazione.

Antonio Golzi

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