Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Parole

RIVINCITA DEL GIALLO

MARGHERITA GIROMINI - 23/02/2018

Maurizio De Giovanni

Maurizio De Giovanni

Un sabato non qualunque, quello del Carnevale appena passato.

Nonostante la città abbia subito l’assalto dei carri e delle maschere la sala Montanari è più che affollata di appassionati lettori accorsi per lo scrittore napoletano Maurizio De Giovanni, giallista.

Ci sono molte donne, più numerose degli uomini, ma nel complesso i presenti appartengono a diverse età, un buon numero sono giovani che hanno trovato posto seduti a terra o in piedi.

Lo scrittore è simpatico, ricco della verve ironica di certi partenopei. Per questo verrà trattenuto oltre misura dai fan.

Sono in sala anch’io che ho letto i suoi libri, ma con moderazione, cioè non tutti e non sempre.

I gialli come lettura di evasione mi vanno bene. Amo scegliere tra la vasta produzione europea presente sul mercato, libri italiani ma anche scandinavi, compresi islandesi e danesi, spagnoli e turchi.

Osservo il pubblico:mi sembra esagerata la delizia dei presenti, eccessive le ripetute domande su quando ritorneranno il commissario Ricciardi o i Bastardi di Pizzofalcone, intrusivi i troppi applausi.

Mi interrogo su questa nuova, estesa passione per i gialli: da dove deriva, che cosa muove il piacere di una lettura che ruota intorno a morti violente, quando non truculente, sottilmente e psicologicamente perturbanti.

E’ lo stesso De Giovanni a chiederselo. Molto si deve al nutrito gruppo di bravi scrittori del genere, abili penne e persone impegnate nel sociale e nella cultura, da Manzini a Carlotto, da Camilleri a Robecchi.

Io penso che, come nelle fiabe, sia rassicurante incontrare personaggi inizialmente in difficoltà per avverse circostanze esterne o a causa di individui malvagi che alla fine trovano una via d’uscita mentre il mondo intorno a loro si ricompone nuovamente.

E’ l’eterno desiderio della serenità, che si raggiunge attraverso un percorso accidentato. Per un bambino che prova timore per un mondo grande e sconosciuto è una vera consolazione sapere che anche ad altri è successo. Che una via per risolvere un problema si trova sempre.

Anche l’adulto è soggetto ai medesimi meccanismi e, se non sono le fiabe a dargli sostegno psicologico, sono i romanzi, i film, le rappresentazioni teatrali, purché a lieto fine.

Ma torniamo a De Giovanni e alla sua interpretazione.

Viviamo ondeggiando tra incertezze, ingiustizie, falsità e insicurezze. In ogni romanzo o sceneggiatura gialla, invece, incontriamo la figura del detective/commissario/investigatore che è quasi sempre in gamba, solido e incorruttibile, alla ricerca della verità a ogni costo: una sorta di giustiziere che riesce a scoprire l’assassino, o i killer seriali, e restituisce alla collettività un mondo migliore. Il giallo ci offre verità e giustizia perché, sia pure a fatica, trionfa il Bene.

Il racconto del Male ci può aiutare, indirettamente, a riconoscere le nostre ombre, a mettere in luce emozioni, fantasie, sentimenti spesso repressi. Ci ricorda, innanzitutto, che tutti quanti abbiamo un lato oscuro da tenere sotto controllo.

De Giovanni accenna alla sua percezione del mondo reale: lo inquietano quegli assassini, numerosi purtroppo, che vengono definiti dal loro mondo quotidiano come bravi ragazzi, uomini gentili, padri amorevoli: fino a un giorno prima, un’ora prima, salutavano con cordialità i vicini di casa, che oggi, stravolti dall’orrore per delitti inspiegabili, si chiedono dove stesse nascosto tutto quel male.

Ci lasciamo con l’appuntamento al prossimo libro tra pochi, pochissimi mesi.

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login