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Opinioni

MINISTRI IN ERRORE

ALFIO FRANCO VINCI - 05/04/2019

costituzioneForse qualcuno pensa che “dal 29 al 31” siano gli anni, rispettivamente settimo e nono dell’era fascista, secondo lo strano calendario decretato da Mussolini con propria circolare del 1926, in cui prese corpo l’impianto legislativo che tutela la famiglia come ”società naturale fondata sul matrimonio” e che, a seguire, spiega che la prole nasce dalla famiglia stessa.
Quel qualcuno sbaglia; dal 29 al 31 sono gli articoli della attuale Costituzione della Repubblica italiana promulgata il 27 Dicembre del 1947, costituzione certamente antifascista, che mise addirittura fuori legge quel partito politico, con la dodicesima disposizione finale. Era reato (apologia) il solo nominarlo in base alla legge 645 del 1952.
Ha ragione il professor Conte, presidente del Consiglio, quando invita i suoi ministri a studiare, e quando dico suoi parlo segnatamente di quelli della parte politica di sua appartenenza, cioè i 5Stelle, che, pur di conquistare spazio mediatico, trasformano una pacifica giornata di riflessione sul valore della famiglia, in una, l’ennesima occasione di scontro con la Lega, innescando tensioni sociali su presunti ed inesistenti tentativi di restaurazione di matrice clerical fascista.
Ancora una volta non sanno di cosa parlano e sono anni luce distanti dal reale
sentiment degli italiani, di cui hanno in parte conquistato “ la pancia” con la chimera del reddito di cittadinanza, che tanti guai ci procurerà.
Attaccare chi vuole valorizzare la famiglia, semplicemente per tenere sempre acceso il fuoco dell’agone politico, è ingiusto sul piano etico e sbagliato sul piano politico, perché quella della famiglia è una realtà presente in tutte le culture.
Secondo le sacre scritture, guarda caso riprese dalla Costituzione italiana e non solo, la famiglia nel suo nucleo principale è costituita da marito e moglie e nasce con il matrimonio.
Su tale valore universale forse la chiesa cattolica ed il Vaticano, così come giornalmente fanno sul tema dei migranti, dovrebbero più forte e più chiara far sentire la propria voce. Il cattolicesimo, pur senza essere religione di Stato, è sempre la più diffusa fede religiosa nel nostro Paese e i credenti ogni tanto avvertono il bisogno di sentire la voce dei nostri pastori, troppo spesso coperta dagli sguaiati schiamazzi di chi confonde la modernità con la sregolatezza.
La famiglia è un valore per troppi per essere ricatalogata come antiquata. Essa è antica tanto quanto l’umanità, e come l’umanità va rispettata.

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