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Molina Gallery

PAESAGGISTI

PAOLA VIOTTO - 24/05/2019

 

Varese conosce da tempo un vivace associazionismo artistico. Le radici del Circolo degli Artisti sono ormai quasi centenarie, dato che la prima fondazione del sodalizio, destinato ad avere fasi diverse e nomi diversi, risale al 1920. Dal 1955 opera l’Associazione Artisti Indipendenti, anch’essa ancora in attività. Nel corso degli anni hanno offerto a pittori, scultori e incisori di varie tendenze operanti sul territorio occasioni di incontro e di scambio di esperienze, ma soprattutto hanno dato loro la possibilità di presentarsi al pubblico locale,attraverso mostre collettive periodiche. Le case dei collezionisti varesini ospitano quindi molte delle loro opere, ed alcune sono pervenute tramite donazione alla Fondazione Molina

Giuseppe Zucchetti fu tra i fondatori dell’Associazione Artisti Indipendenti, di cui rimase socio fino alla morte nel 2007. Di lui è presente in collezione un paesaggio, da sempre il suo genere preferito. Datato 1982, ci mostra una natura malinconica, abitata soltanto da alberi spogli, in un’immagine giocata su colori tenui e sobri.

Un altro varesino che ha dipinto molti paesaggi è stato Lino Trevisin, che amava firmarsi Linot. La sua tecnica d’elezione era l’acquerello, usato con grande sensibilità e capacità di sfruttarne fino in fondo le possibilità espressive legate agli effetti di luce e trasparenza. Tra i suoi soggetti preferiti anche le nature morte, soprattutto i vasi di fiori, di cui quello della collezione Molina è un esempio tipico. Un mazzo rustico e un po’ spettinato raccolto nei campi, in cui si distinguono margherite ed achillee, fiordalisi e botton d’oro, mostra la sua freschezza dentro una brocca di terraglia, a evocare un ambiente domestico semplice e sereno.

Molto diverso è il mazzo di fiori dipinto da Antonio Ricci con colori squillanti e allegri e datato 1974. Le macchie bianche e rosse delle corolle a contrasto con il verde delle foglie sembrano esplodere come fuochi d’artificio sullo sfondo blu intenso, con un effetto festosamente decorativo che si avvicina all’astratto.

Nato nel 1910. Ricci fu il più giovane pittore ad essere invitato a far parte Cenacolo degli artisti varesini, il sodalizio che fu il diretto antecedente del Circolo degli Artisti. A introdurlo fu il suo maestro Giuseppe Talamoni, una delle presenze più importanti nella scena artistica varesina nella prima metà del secolo scorso. Successivamente Ricci fu tra i fondatori dell’Associazione degli Artisti indipendenti.

Nella sua lunga carriera, iniziata negli Anni Trenta e protrattasi fin quasi alla morte nel 1997, Ricci ha sperimentato varie tecniche, dal carboncino all’acquerello fino alla tecnica all’olio, forse quella a lui più congeniale per la possibilità di utilizzare colori spessi e pastosi. Tra le sue realizzazioni paesaggi e nature morte, ma anche molti intensi ritratti, tra cui quello di un bambino nella collezione Molina, che interpella lo spettatore con il suo sguardo diretto e ingenuo.

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