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Chiesa

PASQUA

mons. LUIGI PANIGHETTI - 10/04/2020

pasquaLe modalità con cui quest’anno si svolge la Settimana Santa autentica sono del tutto inedite, come del resto è stato inedito lo svolgimento del tempo di quaresima, a causa di questa emergenza sanitaria grave, crudele, infida.

Ma non possiamo né dobbiamo dimenticare che ci stiamo preparando alla Pasqua.

La Pasqua verrà!

La Pasqua c’è!

La Pasqua va celebrata, innanzitutto nel nostro cuore e nelle nostre famiglie!

Questa situazione che provoca tanta sofferenza e tribolazione chiede di essere vissuta nella luce della Resurrezione di Gesù.

Stiamo sperimentando la croce, ma essa va presa insieme a quella di Cristo, altrimenti rimane un puro simbolo di dolore.

Portarla con Gesù significa coglierne la dimensione d’amore che essa sprigiona e da qui comprendere e riordinare tutto il resto.

Così la Risurrezione del Signore è esplosione dell’amore e della vita.

Amore e vita che sono contenuti in ogni forma di solidarietà, comunicazione fraterna, vicinanza.

La Pasqua di Cristo viene per darci coraggio, forza e speranza mentre combattiamo un male impietoso e senza confini.

È una Pasqua nella quale viviamo la grande gratitudine per tutti coloro che si dedicano agli altri senza riserve.

È una Pasqua che viviamo intensamente nel ricordo di tanti che hanno lasciato la scena di questo mondo.

Sono parenti, amici, conoscenti, consacrati, sacerdoti, che hanno condiviso la nostra esistenza e dei quali sentiamo la mancanza.

La Pasqua di Cristo li avvolge e li custodisce nella luce che non ha fine.

Vengono alla mente alcune espressioni pronunciate dal Papa in piazza S. Pietro nel memorabile momento di preghiera del 27 marzo scorso: “Non siamo autosufficienti, da soli; da soli affondiamo: abbiamo bisogno del Signore come gli antichi naviganti delle stelle. (…) Consegniamogli le nostre paure, perché Lui le vinca. (…) In mezzo all’isolamento nel quale stiamo patendo la mancanza degli affetti e degli incontri, sperimentando la mancanza di tante cose, ascoltiamo ancora una volta l’annuncio che ci salva: è risorto e vive accanto a noi”.

Dunque Buona Pasqua!

Una Pasqua forzatamente sobria, ma forse per questo una Pasqua più intima e vissuta.

Invochiamo la benedizione del Signore Risorto su ciascuno di noi e sulle nostre Comunità

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