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Apologie Paradossali

CAMALEONTISMI

COSTANTE PORTATADINO - 10/07/2020

camaleonte(S) Un’indigestione di buone notizie, nella fine settimana scorsa: il Milan che vince contro una ‘grande’, la Ferrari che arriva imprevedibilmente seconda, 180 milioni di euro nel decreto ‘Rilancio’ per la scuola materna paritaria. Che cosa vuoi di più?

(C) In tutti i tre casi vorrei continuità, è ovvio. Se per gli eventi sportivi è normale che giochi la componente fortuna, la buona notizia per le scuole paritarie deve essere confermata come strutturale, altrimenti rimane poco più di una elemosina. Intendiamoci, sono grato alle forze sociali che hanno insistito, ai singoli parlamentari che si sono dati da fare, ai partiti che hanno votato.

(S) Stavolta sono d’accordo più con Sebastiano Conformi che con te, nemmeno nei miei sogni avrei sperato che la coalizione di governo si spaccasse su questo tema e il PD votasse con il Centrodestra.

(C) Prima vi dico come è accaduto questo, poi vi spiego i miei timori. La grande spinta è venuta dall’emergenza. Il timore che molte scuole, si dice il 30% non so su quale base, non fossero in grado di riaprire a settembre era reale. Per lo Stato sarebbe un aggravio economico, ma ancor più organizzativo, con la quantità di problemi bellamente scaricato dal Ministero sulle spalle dei presidi. Le volute dimenticanze della Ministra Azzolina (M5S) dovevano essere rimediate. Credo che Conte lo sapesse fin dall’inizio, ma ha adottato la solita tattica, banalmente definibile del ‘tira-e-molla’, ma che a me piace chiamare del ‘CamaleConte’.

(S) Camaleché?

(C) Conte fa il camaleonte e diventa camaleConte. Conte adatta la linea del governo alla contingenza, come il camaleonte che adatta il colore della pelle all’ambiente, per sfuggire ai predatori e per ingannare le prede. Per questo di volta in volta appare campione del M5S, poi del Pd, poi dell’estrema sinistra, poi di qualche isolata richiesta dell’opposizione. Il capolavoro di camaleontismo l’ha fatto agli ‘Stati Generali’ inutile passerella dove ha dato ascolto a tutti (che in sé è cosa buona), ma dando un po’ di ragione a tutti, insieme a molte promesse e a qualche elemosina. Naturalmente il cambiamento di pelle, come nel camaleonte, è superficiale, non c’è un reale impegno di cambiamento, passa la circostanza e … zac! Tutto come prima. Tranne per i monopattini, esaltati come soluzione del problema del traffico!

(S) Sì, avevo notato che il bonus per un’auto elettrica può diventare qualcosa come 10.000 euro, invece quello per un anno di un bambino alla Scuola dell’Infanzia, tu dici, 300 o 400 euro al massimo. Invece €500 per bici elettriche; monopattini e aggeggi strani purché elettrici, (chi ha mai usato hoverboard e segway?) sono incentivati con un buono- risparmio del 60% fino al massimo di 500 euro. Come dire che con 333 euro compri una bici elettrica che ne vale 833. Mica male per un camaleonte.

(O) Hai mai visto che lingua lunga e veloce hanno?

(C) Torniamo alla scuola. Premetto che pure la statale non è trattata granché meglio, almeno come organizzazione e autonomia, il punto vero è il futuro, a cominciare dal prossimo settembre. Io credo che le paritarie ricominceranno tutte o quasi, stringendo i denti e facendo debiti. Infatti il modesto contributo deliberato non copre nemmeno i mancati introiti della primavera 2020, mentre quello che arriverà da provvedimenti presi non per la scuola, ma su misura per l’industria e il commercio, come la Cassa Integrazione e simili, darà qualche risorsa, ma sempre per l’emergenza passata. Da settembre riapriremo con costi sicuramente più alti, con una riduzione del numero dei bambini accoglibili a causa del distanziamento obbligatorio, quindi con minori ricavi. Nemmeno potremo scaricare questi oneri sulle famiglie. Toccherà chiedere aiuto alla generosità della popolazione che ci dia un aiuto immediato, cosa che a Comerio stiamo già facendo, riscontrando considerazione e disponibilità concreta molto incoraggiante. Ma non potrà essere così per sempre. Quando penso che il nostro ente, fondato nel 1910, ha superato due guerre e una dittatura, non posso credere che non ce la faremo, anzi, faremo di tutto per migliorare il servizio.

(O) Beh, una mano te la daremo anche noi, vero Sebastiano? Ma non pensi che questa difficoltà sia anche un’occasione di miglioramento? La famosa frase: vedere nella crisi un’opportunità.

(C) Vero. Sicuramente abbiamo migliorato la comunicazione con la maggior parte delle famiglie: si sono rese conte dell’impegno che mettiamo, della valenza educativa insostituibile delle relazioni extrafamiliari che si creano a scuola e anche del loro specifico compito educativo di genitori, che in questo periodo non hanno potuto delegare alla scuola e che hanno scoperto non essere trasferibile ad altri. Abbiamo anche sentito la vicinanza concreta delle altre associazioni del paese, alcune anche loro colpite nelle loro attività. Altrettanto vale per le istituzioni locali e per tante singole persone.

In secondo luogo, ai gestori delle scuole dell’infanzia sarà necessario rendere efficiente, imprenditoriale in senso proprio, la loro capacità operativa, cominciando anche a mettere in rete funzioni e servizi, superando campanilismi e improvvisazioni, ormai inaccettabili in un contesto così difficile.

(O) Ehi! Stai ancora scrivendo e arriva una prima conferma, tra quelle da te richieste, e nel modo più stupefacente: la vittoria del Milan sulla Juve pure in rimonta: è di buon auspicio anche per le scuole paritarie? Hai inventato una cabala?

(C) Macché, semmai è la potenza della deviazione, il clinamen di Epicuro di cui parlavamo tempo fa, la bellezza dell’imprevisto. È la capacità di accogliere la possibilità di un nuovo inizio. Non c’è cambiamento possibile se si accetta la logica del determinismo, se cerchiamo di migliorare la realtà e noi stessi a partire da quello che, per così dire, abbiamo già in tasca. È un concetto un po’ strano, per meglio capirlo mi permette di invitare i miei quattro lettori a considerare di seguire anche da Varese il Meeting, quest’anno solo a distanza, il cui titolo: “Privi di meraviglia, restiamo sordi al sublime”, suggerisce per contrasto un atteggiamento mentale aperto a cose grandi, anzi straordinarie. L’umano è questo, non l’accontentarsi della mediocrità, rinunciando a quel grande motore della vita, il desiderio, che quando è rivolto al bene diventa speranza, forza, gioia di vivere.

(S) Sebastiano Conformi (C) Costante (O) Onirio Desti

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