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Apologie Paradossali

METTIAMOCI I RACCORDI

COSTANTE PORTATADINO - 15/10/2020

Largo Flaiano oggi

Largo Flaiano oggi

(O) Il punto forte della settimana è l’enciclica “Fratelli tutti”; non vorrai parlare d’altro?

(S) Il fatto più paradossale è invece l’espulsione di Palamara dalla magistratura, non vorrai parlare d’altro?

(C) Direi invece di finire un discorso lasciato in sospeso, in merito alla zoppicante struttura cittadina di Varese, quello relativo alla mancanza di una circonvallazione. Accontento Oniriocon una sola frase: Papa Francesco vuole indicare la via per fare del mondo una comunità, più o meno come vorrei che accadesse della mia città. Solo che Sua Santità può correttamente indicare un obiettivo, un dovere e un metodo, che noi condividiamo nel nostro piccolo, ma a noi tocca indicare anche qualche passo più modesto e concreto per fare di Varese una comunità sociale e politica più accogliente e (perché no?) più efficiente.

Sono sollecitato a non mollare la presa sulla mobilità automobilistica dal recentissimo annuncio della prossima attuazione del maxi-rondò su Largo Flaiano, che dovrebbe eliminare le code in ingresso a Varese dall’autostrada. Metto subito le mani avanti: non sono ingegnere, non capisco nulla di economia dei trasporti, ma ho abitato per molti anni proprio sull’incrocio tra via Magenta, via Piave e via San Pedrino e ora ci abita mia figlia, come dire che un po’ conosco il problema. Mi rimane qualche dubbio, circa il rimedio proposto, che dovrebbe eliminare la coda in autostrada e rendere più agevole l’accesso al centro città.

Siccome non sono ingegnere ma (forse) filosofo enuncio un principio: siccome i centri delle città sono più inquinati dal traffico che non le aree circostanti (tranne i famosi privilegiati delle ZTL, di cui all’articolo di Di Vico citato due volte fa), sarebbe logico soprattutto preoccuparsi di facilitare l’uscita dalla città, piuttosto che l’ingresso.

(S) Concordo, per la semplice ragione che le strade di ogni centro città sono poche e strette e infilarci il traffico è faticoso. Varese, poi, manca di circonvallazione e quindi il centro è spesso usato anche da un traffico di attraversamento. Non vorrei che il rimedio diventi peggiore del male e che il risultato della velocizzazione di Largo Flaiano, sia l’accumulo di code in via Magenta, in via Piave e nel centro. Staremo a vedere o proponiamo soluzioni alternative?

(C) È difficile porre rimedio ai condizionamenti della storia, al fatto che Varese non sia stata una vera città in tempi remoti. La parola stessa ‘circonvallazione’ spiega la difficoltà di Varese: significa (strada) “attorno alle mura” cosa che la nostra città non ha mai avuto, così che è stato anche difficile progettarla in un secondo tempo, vista la conformazione resa policentrica dalla presenza dei rioni e la natura collinare del territorio. Sottolineo che la mancanza della circonvallazione penalizza, oltre al centro, anche le periferie che sono costrette a passare per il centro per collegarsi tra di loro. Esattamente come già rilevato per i collegamenti del trasporto pubblico.

Se non vi annoio voglio darvi un’idea della situazione attuale: l’automobilista astuto, esperto del territorio, disegna le seguenti ‘circonvallazioni informali’.

Dalla SP1 verso nord e verso est: Via Valle Luna, Calcinate degli Orrigoni, (nuovo ponte sulla ferrovia in via Giordani) Masnago (strettoie nell’abitato, in particolare verso Casciago, diramazione in via Piemonte, attraversamento del flusso principale per immettersi a sinistra in via Monguelfo, rotonda su via Crispi, a dx verso Varese centro, a sx verso zona Stadio, centro scolastico, Sacro Monte; oppure, al ‘Ferro di cavallo’: a destra per qualche centinaio di metri in Viale Aguggiari, a sinistra verso via Appiani, (per evitare il semaforo all’incrocio con viale Ippodromo) rientro su viale Ippodromo o, dopo l’Ippodromo, su viale Valganna.

Nella direzione opposta la variante da viale Valganna è costituita dalla scorciatoia della strettissima via Galileo Ferraris che immette su Viale Ippodromo, stesso percorso al ‘Ferro di cavallo’, zona stadio con ulteriore variante obbligata della ancor più stretta via Giovanni Amendola nel centro storico di Masnago, per via Giordani.

Da Gazzada o da Loreto verso Bizzozero: via Piana di Luco, stretta tortuosa, sbocchi sulle statali che è corretto definire ‘demenziali’. Idem viceversa

Da Bizzozero, S.Carlo, Ospedale. Giubiano verso Viale Belforte (Verso Nord per le valli, verso Sud per Malnate, Como): Via Rodari, semaforo importante sul traffico principale in zona Lazzaretto.

Valle Olona, San Fermo: unico accesso dall’incrocio via Peschiera – Via Dalmazia, sbocco verso Induno alta praticamente impossibile.

(S) Parliamo di rimedi, alcuni importanti, troppo costosi e di lungo periodo, ce ne occorrono di più facili e immediati, sebbene parziali.

(O) Vediamo di non ricadere nel “piutost che nagot”, che secondo me fa più danni che benefici. Io dico che la programmazione anche pluriennale deve assolutamente puntare alla realizzazione dei raccordi indispensabili, che sono la prosecuzione di viale Europa- Chiara almeno fino ad aggirare il centro storico di Masnago, arrivando a connettersi allo stadio, oltre il quale, all’inizio di viale Aguggiari, occorre inventarsi un raccordo, magari in galleria, con viale Valganna. In questo modo tutta la zona nord avrebbe una funzione di collegamento che oggi è svolta dall’attraversamento del centro, sia che si usi via Magenta o via Piave, sia che si entri in città da viale Europa- via Metastasio, via san Francesco, via Veratti. Oggi un disastro di traffico e di danno ambientale.

(C) Bella impresa! Mi aspetto lo scetticismo di Conformi.

(S) Ve lo risparmio, sarebbe troppo a buon mercato. Visto che soluzioni facili non ci sono, accontentatevi di qualche mitigazione, per esempio completare i marciapiedi in via Gasparotto, vialeAguggiari, via Campigli, insomma sulle direttrici di traffico che per molti anni, nonostante i sogni di Onirio, resteranno tali.

(O) Io invece insisto. Non c’è solo da rimediare ai problemi dell’attraversamento del centro, ma liberare alcune periferie dall’obbligo di ‘giri dell’oca’ per arrivare a luoghi vicini, altrettanto periferici. Per esempio tutta la ‘fetta di città’ a valle di viale Borri deve ritornare fin quasi a Largo Flaiano, cioè quasi in centro, per accedere alla parte ovest della città. Tanto vale, a quel punto proseguire per il centro. Occorre connettersi con viale Europa. So di infilarmi sul campo più minato che ci sia, viste le polemiche nate anche per il piccolo raccordo di via Selene, marginale rispetto a questo problema. Non ho una soluzione, ma credo di dover dire che è necessario cercarla.

(S) Rimane il grosso problema dell’attraversamento del centro da parte di un traffico di scorrimento. E non possiamo aspettare i dieci o vent’anni necessari per realizzare il tuo bel progettino.

(O) Premesso che sogno che tra pochi anni la maggior parte delle auto nuove saranno elettriche o almeno ibride, meno rumorose e meno inquinanti, la soluzione è una sola, purtroppo abbastanza drastica: impedire il traffico di attraversamento, dirottandolo obbligatoriamente sulla famosa ‘racchetta’. Nessuna scorciatoia interna, tranne che per i residenti. Circolazione a senso unico antiorario, senza semafori, accessi verso il centro limitati alle aree di parcheggio, segnalando i posti liberi. Ritorno obbligato sulla ‘racchetta’ dalla parte di centro raggiunta.

(S) Fai queste proposte solo perché non hai la minima intenzione di candidarti alle elezioni!

(O) Certo che no! Comunque ammorbidisco la proposta: accesso consentito alle auto elettriche e ai disabili, grandi anziani compresi. Aumento anche i parcheggi in prossimità del centro, perciò consento pure, per esempio, di aggiungere posti auto con una sopraelevazione nella parte bassa al parcheggio di via S. Francesco, a due condizioni: uscita obbligata sulla ‘racchetta’ dallo stesso punto d’entrata e giardino pensile sul tetto, a salvaguardia del verde dei Giardini Estensi. Anzi una parte diventa serra e giardino botanico.

(S) Manco i verdi ti voterebbero, solo il partito dei matti.

(O) Quanto a idee pazze, ne ho qualcun’altra in serbo per la prossima volta.

(S) A proposito di pazzie, proprio nessun commento al caso Palamara?

(C) Tutti i capri espiatori mi fanno tenerezza. Da quel che ho capito il suddetto ha fatto molto il politico e poco il giudice, non è difficile prevedere un tentativo di prosecuzione di carriera nello stesso senso. Chi oggi lo espelle dalla magistratura forse gli doveva gratitudine piuttosto che rancore. Ma spero invece che tale drastico provvedimento non sia un giudizio farisaico, piuttosto sia il segnale di una magistratura che, dopo aver sperimentato la difficoltà di rinnovare la politica per mezzo di processi e condanne, si sia avveduta della necessità di rinnovare se stessa.

(O) OnirioDesti (S) Sebastiano Conformi (C) Costante

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