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Politica

L’ ETICA E IL POTERE

CAMILLO MASSIMO FIORI - 28/04/2012

“L’ossessione del potere è una forma di pazzia. Mangia l’anima, la stravolge, la rende falsa. È una  tentazione più perfida di quella dei sensi. Infatti vi soccombono anche molti uomini casti”
Ignazio Silone (“L’avventura d’un povero cristiano”)
 

La crisi etica della società italiana si riflette negli innumerevoli casi giudiziari che continuano a coinvolgere esponenti dei partiti politici, ma anche un movimento come Comunione e Liberazione che partito non è, ma vede alcuni suoi esponenti di spicco impegnati nelle istituzioni e alcuni di loro indagati dalla magistratura.

Anche il presidente della nostra Regione, Roberto Formigoni, pur non essendo sottoposto ad alcuna indagine giudiziaria, è stato lambito dallo scandalo del dissesto finanziario dell’Ospedale San Raffaele e dei “fondi neri” costituiti all’estero dalla Fondazione Maugeri, a causa delle sue frequentazioni con inquisiti,  per avere trascorso con loro lussuose vacanze.

Il sospetto che tali cortesie siano state finalizzate all’ottenimento di corsie preferenziali per accedere ai finanziamenti regionali non può fondarsi su tali fatti, ma l’opinione pubblica e la stessa base dell’associazione cattolica non hanno potuto fare a meno di constatare la vistosa contraddizione tra i dispendiosi stili di vita di un potente uomo pubblico e gli ideali di sobrietà cui si ispira il movimento fondato da don Giussani.

Una contraddizione che è stata richiamata in una lettera al “Corriere” anche dalla signora Vitis, una “ciellina” moglie di uno degli accusati, che ha ricordato la passione di un tempo confrontandola con  l’attuale narcisismo di potere, tra la realtà di un movimento che vuole testimoniare il Vangelo e il rapporto non facile con la gestione di un fatturato di tutto rispetto attraverso la collegata Compagnia delle Opere.

Come non ricordare l’ammonimento di papa Benedetto XVI verso “la tentazione grande di trasformare il cristianesimo in un moralismo, il moralismo in una politica, di sostituire il credere con il fare”?

La corruzione diffusa non è fatta soltanto di mazzette ma anche dell’eclisse dell’etica collettiva. Soltanto così si può capire come “la voglia di fare” sia stata tradotta in un modello di politica sanitaria che, fraintendendo il principio della sussidiarietà (il pubblico non intervenga laddove il privato è in grado di fare da sé), ha di fatto  depotenziato la differenza fra l’uno e l’altro settore mettendo sullo stesso piano la logica del bene comune con quella del profitto.

La Regione Lombardia non si limita infatti ad acquistare le prestazioni erogate da istituzioni in capo a privati, che possono costituire anche un incentivo sul piano dell’efficienza, ma ha abbondantemente sovvenzionato enti privati con contributi che, nel caso della Maugeri, assommano a duecento milioni l’anno oltre ad una extra di cinquanta milioni per contributi alla ricerca.

In Lombardia si è realizzato un sistema sanitario anomalo di “sanità semipubblica” in cui eccellono i centri ospedalieri, pubblici e privati, ma sono largamente sottodimensionate sia le strutture territoriali di base che quelle riabilitative per i malati cronici e per gli anziani.

Come vengono gestite le risorse economiche della sanità lombarda, quali sono i criteri di accreditamento per le strutture private, quali controlli vengono effettuati per rendere improbabili irregolarità e ruberie che si sono verificate anche in passato? La domanda è lecita se si pensa che persino i finanziamenti in conto capitale sono accentrati nella giunta e sottratti alla competenza del consiglio regionale.

Da ciò una considerazione conclusiva: se non si vuole fare soltanto del moralismo o, peggio, della speculazione propagandistica, occorre un sistema di regole più stringenti perché quando mancano le buone leggi – lo si è visto negli scandali relativi al finanziamento pubblico dei partiti – l’esercizio del potere soprattutto protratto nel tempo può ottundere nei responsabili il senso del bene di tutti.

Il Vangelo ci invita a diffidare della ricchezza e del potere e quando essi sono palesemente in contrasto con il bene comune ogni persona è impegnata a dare spazio alla verità.

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