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Apologie Paradossali

SAI E NON SEI

COSTANTE PORTATADINO - 22/10/2021

media(S) Come mai non vuoi commentare i risultati elettorali?

(C) Usciremmo troppo tardi, sabato, quando non sarà più un argomento attuale, e sarà invece troppo presto per un altro tipo di riflessione sul futuro. Dico solo che in futuro dovremo, anche come organo di informazione e forse più ancora di formazione, occuparci più a fondo di queste faccende. Ma non ci allontaneremo troppo dal tema, se tratteremo quello suggerito dal direttore:”L’informazione. Ce n’è sempre di più (l’ultima moda sono le newsletter cittadine, inviate ogni giorno: USA e GB insegnano) e si sa sempre di meno. Come dimostra la scarsa conoscenza di persone e cose delle amministrative”.

(O) Novità? Eliot ne scriveva un secolo fa ed Hegel notava che la lettura del giornale aveva sostituito la preghiera del mattino. Confesso che capita anche a me, di aprire il computer per leggere le newsletter e scorrere i giornali digitali, prima di ogni altra cosa.

(S) Però il caso è ormai serio. Più leggi, più aumenta la confusione. La colpa non è solo dei new media, anche quelli tradizionali ci mettono del loro. Quando ero giovane la controinformazione era un tormento della sinistra, ora della destra, vedi la disputa sui numeri delle rispettive manifestazioni tra sindacati e no-vax. Il cambiamento di rotta a 180 gradi di TV e quotidiani non rende la questione meno importante, anche perché non riguarda solo la politica, ma molte questioni di valore civile e morale.

(C) È sbagliato scindere informazione da formazione o contrapporle. Se non c’è una corretta informazione, che deve essere completa, non viziata da pregiudizi e tempestiva, non ci può essere nemmeno formazione. È banale osservare che le due parole hanno la stessa radice etimologica, ma resta da capire il significato di quel IN- che le distingue. Una stranezza è che accanto agli aggettivi formato e informato, strettamente correlati, compare anche informe, che denota invece la negazione della forma. Sarebbe paradossale affermare che l’informazione sia la negazione della formazione e non la sua necessaria precondizione. Ovviamente non è così; l’IN negativo (indecente, indeciso, incomprensibile) non deve essere confuso con l’IN di moto figurato (introdurre, incedere, inoculare).

(O) Che cosa dovremmo fare per allontanare quella che tu ritieni una minaccia? Censurare l’informazione? Mai e poi mai! Non voglio finire come in Cina, Corea del Nord e nemmeno come in Ungheria.

(C) Non è assolutamente la mia idea, al contrario. Però non basta assicurare la possibilità dell’accesso ad una pluralità di mezzi di comunicazione. Occorre accertare la fondatezza delle loro affermazioni, rendendo accessibili le fonti, non isolando la notizia dal contesto in cui è stata raccolta, separando l’accertamento del fatto dalla sua interpretazione.

(S) Bella pretesa! Già non vale per la carta stampata, che ha un certo spazio a sua disposizione, radio, televisione e new media non ne hanno. Fatto e giudizio coincidono. Ben mi ricordo che un po’ di anni fa, partecipando alla tradizionale manifestazione dei giornalisti per la festa di s. Francesco di Sales, mi venne da chiedere al valente direttore di un importante quotidiano come facesse a tenere separati i fatti dalle opinioni e come risposta ottenni: “Quanto ai fatti, pubblichiamo il listino della Borsa”.

(O) Sincero, ma forse esagerato. Devo riconoscere però che siamo andati ben oltre la denuncia di McLuhan, di sessant’anni fa, (medium is the message), come acutamente ha notato Alberto Contri, oggi, people is the message, nella rete soprattutto e in tutti i mezzi finanziati almeno parzialmente dalla pubblicità. Se non paghi, sei tu il prodotto in vendita. Puoi scrivere o dire quello che vuoi, tanto il significato non importa, basta che fai massa. Questa è l’invasione di campo dell’informazione, ciò che davvero fa di noi il prodotto e non il soggetto della conoscenza.

(C) Rimandiamo i volenterosi di approfondimento al corso proposto da RMF su questo argomento, che inizierà il prossimo giovedì 28/10 e che dovrà anche trattare il modo di fare una corretta informazione politica che trovi un rimedio a questo grande male dell’assenteismo.

(per iscrizioni e link zoom: pgianni@comunicare.it)

(S) Sebastiano Conformi (C) Costante (O) Onirio Desti

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