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Apologie Paradossali

RESTIAMO PRIGIONIERI DEL TRAFFICO

COSTANTE PORTATADINO - 04/11/2021

In coda per entrare in Varese

In coda per entrare in Varese

(S) L’è il dì di mort. Alegher! Il buon giorno non si vede dal pomeriggio. Oggi, 2 novembre, dopo aver impiegato circa venti minuti per salire da Largo Flaiano al cimitero di Giubiano, ne ho impiegati 45 (quarantacinque) per ridiscendere verso le stazioni. La Polizia Locale attribuiva il disagio all’asfaltatura in corso di via Rodari, peraltro piuttosto lontana. Caro Onirio, d’accordo nel non dare tutte le colpe agli amministratori attuali, tanto meno ai neo-eletti, ma se dobbiamo aspettare i tempi biblici della tua visione … Forse bastava dislocare un paio di vigili in luoghi opportuni.

(O) La tua lamentela mi dà lo spunto per affrontare la più antica questione irrisolta dell’urbanistica varesina: la mancanza di una circonvallazione. Ci sono ragioni storiche e geografiche che ne hanno reso difficile la realizzazione. Dall’etimologia capiamo che la parola significa “strada che circonda le mura”, che a Varese non ci sono mai state. Non funziona neppure un’analogia, perché l’espansione di Varese non è stata a macchia d’olio, come per esempio Milano (non un bell’esempio), ma per aggregazione di altri centri, le castellanze e i vecchi Comuni aggiunti nel 1928 e per il successivo riempimento degli spazi intermedi, senza provvedere ad una opportuna rete di comunicazioni.

(C) Ne parlavamo già negli anni sessanta sul giornalino studentesco; da allora abbiamo realizzato in tempi e con modalità diverse solo due tronconi in zona ovest, viale Europa e viale Chiara, oggi meglio serviti, in ingresso, dalle rotonde costruite a servizio del nuovo supermercato, ma tronchi al livello del cimitero di Casbeno.

(S) Le rotonde, se non sono già insufficienti, lo diverranno presto. Ci voleva un sovrappasso. Ma è possibile il prolungamento?

(O) Non conosco così bene il PGT per sapere se il prolungamento di viale Chiara verso Masnago e Casciago sia ancora previsto; se non lo fosse sarebbe una iattura. Comunque voglio scavalcare l’ostacolo con un grande balzo, un sogno direte voi: penso ad un progetto da realizzarsi in parallelo con le Ferrovie Nord: progettare insieme il raddoppio della tratta ferroviaria Casbeno-Casciago e la creazione del nuovo tratto di circonvallazione fino alla stazione di Casciago.

(S) Sperando di trovare un percorso, non osteggiato dal comune di Casciago, per ricongiungersi alla viabilità attuale alla rotonda del supermercato di Masnago.

(O) Sarebbe una prima cura al grande male di Varese, che è l’attraversamento del suo centro da parte del traffico automobilistico. Sarebbe una bella impresa, ma molte città e paesi più piccoli e meno strategici hanno ottenuto dallo Stato la creazione di percorsi alternativi esterni alla città. Anzi, questo dovrebbe essere solo il primo passo, perché dello stesso male soffrono i comuni viciniori, in tutte le direzioni. Quindi, siccome è già previsto il raddoppio delle Ferrovie Nord tra Casciago e Barasso, sarebbe doveroso prevedere, almeno a livello di strumenti urbanistici e successivamente di acquisizione dei terreni necessari, il prolungamento della strada fino alla stazione di Barasso-Comerio, per alleviare il traffico già oggi insopportabile nelle ore di punta. In sostanza, occorre arrivare a distinguere il traffico di media e lunga percorrenza da quello propriamente di vicinato, tenendo conto che la conurbazione non riguarda ormai solo il comune di Varese.

(C) Circonvallazione sì, ma inserita in nuovi percorsi non urbanizzati. È l’unico modo per ottenere il consenso dei comuni vicini. Sento già sorgere un’obiezione: così privilegiate l’automobile, proprio nel momento in cui si sente suonare la campana a morto (è il giorno appropriato) per l’ambiente.

(O) Prevedevo l’obiezione. Preferite tenervi l’inquinamento a livello delle finestre delle vostre abitazioni? La creazione di nuovi percorsi sì che permette di creare anche piste ciclabili, aree alberate e di sosta. Farlo in complanare con la ferrovia permette di risparmiare territorio e di diminuire i disagi. E soprattutto i costi.

(S) E il tram-treno?

(O) Io preferisco parlare, semmai, di treno-tram, della pur difficile convivenza, sulla stessa linea ferroviaria, di funzioni diverse, la breve percorrenza e quella medio-lunga. Ma di questo parleremo un’altra volta.

(S) Sebastiano Conformi (O) Onirio Desti (C) Costante

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