Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Apologie Paradossali

PRESIDENZIALISMO TEMPERATO

COSTANTE PORTATADINO - 26/11/2021

presidenza(S) L’improvviso accendersi, grazie a Renzi della prospettiva di elezioni anticipate, mi sospinge ad obbligarti a chiarire due tue tesi, che riguardano il futuro della Nazione: quella espressa in conclusione all’Apologia della volta scorsa (coesione nazionale fino alle elezioni del 2023) e quella sparata alla fine del dibattito sulla comunicazione politica presso RMF giovedì 18 novembre: la proposta di elezione diretta del Presidente della Repubblica, sia pure a poteri invariati.

(O) Io noto una contraddizione tra le due tesi: la prima richiede unità, la seconda è sicuramente divisiva, visto che implica una forte campagna elettorale.

(C) Quanto al prossimo anno, occorre essere realisti: il governo Draghi nasce e si regge e sulla disunione reale. Infatti è figlio di un’azione disunitiva di … (guarda caso) Renzi. Or ora, non appena Letta, velleitariamente, immagina di rinsaldare il governo intorno alla legge di bilancio, con la segreta speranza di cavarne anche il Presidente della Repubblica, subito Renzi gli rovescia il tavolo.

(S) Vecchi rancori?

(C) No. Politica. Sebbene all’apparenza Italia Viva non appaia oggi in grado di unificare il centro in un partito efficace, una sua assenza di protagonismo porterebbe il partito all’estinzione. Meglio rischiare che morire di noia. Oggi fare politica non richiede argomenti e convinzioni, ma vive di emozioni, spesso anche di paure. In Italia sembra dominante la paura del vuoto, così dal 2011, ma forse dal 1994, ci aggrappiamo a falsi ‘pieni’. È per questo che sempre più dobbiamo inventare formule governative incredibili e governi presieduti da personaggi anche meritevoli, ma non eletti dal popolo. Non vi spiegate anche così l’assenteismo? L’unione nazionale deve essere sì condotta da Draghi o meglio da un governo ‘draghiano’, con Draghi al Quirinale, fino alla scadenza naturale del 2023, ma non solo per le necessità indotte dalla gestione del PNRR, bensì soprattutto per consolidare un ritorno alla politica razionale e non emozionale.

(O) Perché Draghi al Quirinale e non, per esempio, una donna e Draghi al governo anche dopo il 2023?

(C) Perché dopo moltissimi anni, finalmente un siffatto presidente (con la minuscola, per indicarne la funzione) sarebbe portatore di una propria visione, pur non avendo un partito dietro le spalle e non sarebbe un ripiego.

(S) Ma questa è la funzione del Presidente in Italia, essere quel ripiego che non minaccia l’equilibrio dei partiti, che non sovverte lo status quo. Hai ben visto il caos provocato dall’unico che non si presentava come un ripiego, il Picconatore. Gli altri sono stati, anche Ciampi, eletti più o meno tutti come ripieghi, lo dico con il massimo rispetto, ma destinati a fare il cireneo, a portare una croce altrui,

(O) Senza portare risultati definitivi.

(C) Perciò la parte essenziale della mia proposta, che è unica, solo apparentemente divisa in due parti, è l’elezione diretta del Presidente. Questo non è tecnicamente possibile per Draghi al prossimo turno, per questa volta supplirebbe il suo grande prestigio, interno e internazionale. La sua forza morale abituerebbe Parlamento ed elettori a vedere nel Presidente non il notaio, che certifica le bizzarre volontà di un Parlamento liquido, ma il portatore di un indirizzo consolidato e finalmente corrispondente alla volontà popolare.

(O) Obiezione! Ma non sarebbe meglio allora convincere Mattarella, che non è stato un cattivo ripiego, a restare due anni, per consentire il consolidamento economico con Draghi al governo, realizzare la riforma costituzionale auspicata da te e portare Draghi al Quirinale dopo di lui?

(C) L’indisponibilità di Mattarella mi sembra reale, soprattutto non ci sarebbe la garanzia di evitare una crisi finale della legislatura a breve, vedi la minaccia di Renzi. Sarebbe la fine non solo del governo, ma della possibilità di rinascita politica rappresentata da Draghi. No, confermo la mia ipotesi dei due passi consecutivi: Draghi al Quirinale subito per avere, con il sostegno della sua autorevolezza, sette anni di riforme di cui la principale sarebbe l’elezione diretta del suo successore.

(S) Sebastiano Conformi (O) Onirio Desti (C) Costante

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login