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Attualità

GEMELLI DIVERSI

ANNA MARIA BOTTELLI - 27/05/2022

virus_batteriEra trascorso Capodanno da pochi giorni, quando durante un week end di guardia di oltre tre lustri fa, giunsero alla mia osservazione – presso il Punto di Primo Intervento Pediatrico di Varese – due lattanti rispettivamente di tre e cinque mesi, a distanza di circa 36 ore, con i segni tipici di una meningite. Dopo gli esami ematochimici, venne definita come “da meningococco” per entrambi. Ovvero un quadro clinico provocato da un battere molto aggressivo, che tuttavia non lasciò reliquati ai piccoli. Scrivo di questo per la confusione che sempre regna tra virus e batteri. Ne è conferma che anche allora, nonostante nell’intervista giornalistica di informazione si fosse cercato di sottolineare bene quale fosse stata la causa, in un servizio comparve ancora erroneamente il termine virus.

Qualche chiarimento può essere sempre utile. Il virus non è un essere vivente e non è in grado di riprodursi autonomamente a differenza del battere. Questo sopravvive anche al di fuori dell’ospite, mentre il virus non ne è capace, in quanto parassita obbligato endocellulare. I batteri sono microrganismi unicellulari più grandi dei virus e si osservano con il microscopio ottico. Per i virus, di dimensioni ultra piccole, è necessario il microscopio elettronico. Per i batteri esiste la terapia ormai protocollata, non così per i virus, come ne ha dato conferma la recente pandemia.

Forse ora dopo tutto ciò che i numerosi virologi sui diversi media hanno cercato di dire – a volte confondendo – qualcosa in più sui virus è noto. Tuttavia quando in ambienti comunitari scolastici (dagli asili nido fino alle superiori) e non, per una qualunque sintomatologia a carico dell’apparato digerente – febbre, diarrea, vomito, inappetenza – o respiratorio – febbre, tosse, raffreddore – si sente ripetere, anche dagli addetti ai lavori: “è un virus”. Ma quale? E se invece fosse un battere?

Per ciò che riguarda l’Apparato Gastroenterico la parte del leone è sempre stata esercitata del Rotavirus, dalla suggestiva forma “a ruota”. Da poco tempo è tuttavia proposta la vaccinazione, a partire dai primi mesi di vita. Non va dimenticato anche il rischio di possibile contagio da Salmonella, ovvero un battere, come causa di importanti gastroenteriti.

Il “Rota” viaggia in compagnia con tanti altri virus tra cui l’Adenovirus che recentemente ha fatto parlare di sé quale possibile causa delle misteriose epatiti tra i bambini. Anche se non è stata definita con certezza l’eziologia di tali quadri clinici, caratteristici e tipici sono i sintomi: ittero, febbre, prurito, vomito, mal di pancia, feci chiare e urine scure.

Se è vero che l’80 % circa delle infezioni respiratorie ricorrenti che interessano i bambini dei nidi e delle scuole materne, è provocato dai virus – tra i più aggressivi il VRS (virus respiratorio sinciziale) causa della bronchiolite che ciclicamente si ripresenta – o il Rhinovirus, il Coronavirus (omonimo più “buono” di quello ormai a tutti noto), i Parainfluenzali, non trascuriamo almeno la cosiddetta “triade batterica infernale” – causa di sinusiti, bronchiti, broncopolmoniti – ovvero lo Streptococcus pneumoniae, l’Haemophilus influenzae, la Moraxella catarrhalis.

La conclusione è che i sintomi che qualunque persona a qualunque età presenta vanno sempre inquadrati attraverso un’attenta raccolta delle informazioni ovvero l’anamnesi e un’altrettanta scrupolosa osservazione del paziente, ovvero la visita, unite a eventuali esami ematochimici e strumentali. Su questi tre cardini si basa la diagnosi e successivamente la terapia.

Quest’ultima non deve essere per forza l’antibiotico a volte con “il fai da te” che, se non necessario, alla lunga potrebbe provocare resistenze batteriche pericolose per il futuro di tutti.

Infine siccome non si può mai stare tranquilli in ambito medico, è proprio di questi giorni l’identificazione anche in Italia di tre casi – soggetti adulti – di “vaiolo delle scimmie” indotto dal “monkeypox virus”. Provoca malessere generalizzato accompagnato da importante eruzione cutanea. Speriamo che non si diffonda e che il decorso si mantenga discretamente benigno!

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