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Apologie Paradossali

STRANAMORE

COSTANTE PORTATADINO - 03/06/2022

Dal film Il dottor Stranamore, di Stanley Kubrick

Dal film Il dottor Stranamore, di Stanley Kubrick

(S) Aderisco al suggerimento del direttore di confezionare un’apologia scanzonata, anche se mi chiedo che cosa ci sia da sorridere in un momento come questo.

(O) Dai! Proprio per il momento, un po’ di satira viene a fagiolo! Guarda che i comici approfittano molto delle disgrazie altrui, talvolta anche delle proprie, per ottenere il risultato. Non vedi Crozza? Senza le gaffes dei politici, i loro tic, le esagerazioni, farebbe molta più fatica ad inventarsi le battute.

(C) Quello è un caso particolare, esasperato fino al punto che mi chiedo dove finisce il comico e dove comincia una voluta critica politica, decisamente sgarbata.  In più, quando fa precedere la sua parodia da un estratto dell’originale, devo dire che spesso l’originale appare più comico della parodia. Non faccio nomi, ma do un indizio: specialmente con i governatori. Non vado oltre per non rischiare la jettatura napoletana… anzi, al contrario riconosco che la satira e lo sberleffo stanno facendo miracoli, trasformando modesti attori in leader politici. Con un po’ di forzatura potremmo persino considerare il successo di Trump come quello di un personaggio che ha saputo sbeffeggiare i suoi avversari, piuttosto che dimostrare di avere idee migliori. Con tristezza annoto che lo sbeffeggiamento ha raggiunto persino il mondo del calcio nel suo più sacro santuario, la Nazionale, nel ritiro in preparazione per gli ultimi impegni di una stagione poco gloriosa. Queste forme di sbeffeggiamento hanno ormai raggiunto il punto di confine tra satira ed insulto vero e proprio.

(O) Dai! Secondo me, insulti a parte, nella satira politica c’è ancora troppa timidezza, se non un eccesso di prudenza. Capirei la prudenza in Russia, dove Danila Poperechny, cabarettista, YouTuber e attore russo ha dovuto rimuovere dal canale YouTube un video di 18 minuti dove diceva quello che pensava del conflitto in Ucraina, sostituendolo tuttavia con una sedia vuota e un microfono spento e la didascalia: “Contenuti che non violano la legge federale del Federazione Russa n. 149 sull’informazione, le tecnologie dell’informazione e la protezione delle informazioni”.  Ci è voluto coraggio anche per questa satira, mentre trovo ancora timida quella italiana. Per fare un esempio, la vignetta del Corriere di martedì 31 maggio, ci presenta un Putin, immerso in un barile di petrolio, che dice “Sanzioni? Sono sempre in una botte di ferro.”

(S) Fa sorridere solo i filorussi, rattrista ucraini ed europei.

(O) Avrei aggiunto: “Come disse Attilio Regolo.”

(S) Temo che avrebbero riso in pochi comunque, visto lo scarso livello di cultura storica delle nuove generazioni. Avrebbero chiesto: Attilio chi?

(O) A me invece piace fare uso dell’enigmistica, per trovare presagi, nascosti nei nomi delle persone. Per esempio, anagrammando “O Vladimiro Putin”, trovo il senso dell’Operazione Speciale: “Lavori d’impunito”.

(C) Attento! Visto con occhio diverso diventerebbe “Valor di mio Putin”.

(S) Giocate pure. Trovo che quello tra un comico e una spia, esperto di arti marziali, sia un bel match, apparentemente impari sul piano bellico e solo recuperabile su quello della comunicazione. Zelensky ha dell’attore la capacità di recitare più parti in commedia, quella della vittima e quella dell’eroe o forse del motivatore di eroi, ma è solo quello che fa Mourinho con i calciatori. Ripeto, non c’è niente da ridere, quando il destino non di due nazioni, ma del mondo intero è nelle mani di un comico e di una spia. Vi figurate se saremmo arrivati a questo punto con un Andreotti Ucraino e un Berlinguer Russo? E avete capito, o no, che invece siamo ad un pelo ad una situazione come quella del dottor Stranamore?

(C) Quella parodia avrebbe molto da insegnare ai politici odierni, una cosa in particolare: non si gioca con l’arma FINE DEL MONDO”. Io non so come andrà a finire e non ho la presunzione di chiedere la resa a Zelensky o a qualsiasi suo ipotetico successore, né penso che basterà una risata a seppellire un aggressore violento abituato alla lotta come Putin, ma mi viene in mente una proposta: dedicate, cari governanti, un paio d’ore a rivedere quel vecchio film, subito dopo fatevi una telefonata e vedrete che troverete un accordo.

(S) Sebastiano Conformi  (O) Onirio Desti  (C) Costante

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