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Noterelle

GIRAR PAGINA

EMILIO CORBETTA - 01/07/2022

voltare-paginaMia nipote legge tantissimo e ama rileggere più volte certi libri. In questo caso le pagine scorrono via in fretta. “Come fai a essere così veloce?” chiedo. Lei risponde: “Salto le pagine brutte”. A lei non piacciono gli episodi dove qualche protagonista muore o altri tradiscono.

Sarebbe bello poter fare altrettanto con gli eventi della vita: ritornare a rivivere i momenti belli, lasciar perdere quelli penosi.

Rivivere il momento delle carezze della mamma o gli abbracci del papà appena tornato dal lavoro. Ricordare il giorno senza l’ululato delle sirene che annunciavano i bombardamenti. Ricordare il ritorno del pane bianco e non più il disgustoso pane nero di guerra. Ricordare le giocate all’oratorio e le lunghe chiacchierate con don Sandro, il coadiutore. Il trepidare agli esami e la gioia delle promozioni. Avere tanti amici che ti amano.

Voltare invece pagina ricordando le litigate. Voltare pagine ricordando le sgridate dei genitori, specialmente quando non se ne capiva il motivo. Voltare pagina ricordando le manifestazioni politiche violente oppure gli attentati con tanti morti oppure le sconfitte nel lavoro.

Sì, tutto questo nel passato ed ora nel presente? Quali eventi tenere in bacheca, quali invece cancellare?

È morta una persona carissima. Violento e bruciante il dolore. Il carissimo, la carissima non c’è più, non più i profondi e piacevoli conversari. Non più la comune sensibile ricerca della verità nella scienza, nella metafisica; nella felicità, nel convivere. Poi nel tempo lentamente il dolore muta in struggente nostalgico “ricordo” che muove lacrime non più caustiche. Qui non si volta pagina, ma nasce la speranza di un nuovo incontro. Evento che potrebbe esserci? E se avverrà come sarà? Saremo tutti mutati? Non più abitanti di un corpo di favolose fantastiche cellule, forti e fragili nel contempo, collaboratrici misteriose nel dono dì una vita bellissima ma anche dolorosa: una vita unica.

È questa unicità che pretende assoluto rispetto della sua sacralità. Assolutamente criminale toglierla. Se uccido per punire non punisco: il nemico non c’è più. Se la tolgo per sopraffare, la minaccia di vendetta resta gigantesca e presente. Se la tolgo per motivazioni politiche analogamente resta la vendetta. Ci troviamo di fronte a pagine importanti, che rinfacciano lo sbaglio commesso e rinnovano il dolore.

Purtroppo molti erano e sono convinti che le controversie devono essere risolte con la guerra, con la distruzione, capace di spostare popolazioni da regione a regione, dimenticando le grandi difficoltà della convivenza tra i popoli.

Per poter saltare queste pagine, dicono che si deve avere la stessa forza militare di chi aggredisce, ma se è vero questo, la pagina si spezza, si straccia e tutti restano col classico pugno di mosche fra le mani: nessuno vince.

Quanto sarebbe bello poter girare la pagina di fronte alla stupidità umana, ma purtroppo spesso questa caratteristica riempie interi libri. È troppo diffusa, come dimostra ciò che si legge sui social o si ascolta alla TV, alle stazioni radio, nel bar.

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