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Ritratti

PIÙ CHE CAMPIONE

MAURO DELLA PORTA RAFFO - 09/06/2023

ali-frazierÈ l’8 marzo 1971 e al Madison Square Garden di New York si affrontano per il titolo mondiale dei pesi massimi due tra i pugili a quel momento e non solo da tutti considerati tra i più forti mai espressi nella categoria: Muhammad Ali (già Cassius Clay e medaglia d’oro olimpica a Roma tra i medio massimi) e Joe Frazier.

Per quanto nella memoria della gran parte delle persone ed altresì degli appassionati il carisma di Ali (morto il 3 giugno 2016) nonché la sua storia di ribelle e di Musulmano convertito lo collochino quale indubbio detentore della cintura nonché della corona, così per le federazioni che governano ufficialmente la boxe non è.

Il riconosciuto campione è Frazier, risultato infine assolutamente il più forte tra quanti, squalificato Ali sostanzialmente per il suo rifiuto di combattere in Vietnam, si sono contesi sul ring la successione.

Ma c’è un ma.

Una regola non scritta del pugilato prevede la sequela dei cosiddetti, tra virgolette, ‘campioni lineari’.

In poche parole solo chi sconfigga il legittimo detentore può esserne considerato veramente il successore e nel caso specifico nessuno ha finora battuto Ali che pertanto, benché non più in carica per, diciamo così, questioni burocratiche, ‘lineare’ rimane.

Questo nel mentre per converso Frazier ancora ‘lineare’ non è.

Ecco pertanto che nella circostanza l’ex Cassius Clay, per quanto sia in cerca della corona, mette invero in gioco questa sua specifica qualifica.

È quindi solo dopo l’assegnazione unanime a Frazier della vittoria quell’8 di marzo che i due titoli, quello ufficiale e quello appunto, lo ripeto, ‘lineare’ si ritrovano nelle mani, nei pugni, dello stesso unico campione.

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