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Apologie Paradossali

SPECCHIO

COSTANTE PORTATADINO - 16/06/2023

berlusconi(C) Non ce la posso fare! Il direttore mi chiede un’apologia su Berlusconi che sarà del tutto insufficiente. L’ho sempre visto solo da lontano, un po’ di striscio; io da politico, lui da imprenditore, rampante e controverso, lui politico, io non più impegnato, se non in riflessioni, quindi in direzione sempre opposta alla spumeggiante, non sempre consistente, creatività sua.

(O) Dai! Io ero troppo giovane, ai suoi bei giorni, per valutarne oggettivamente l’opera politica, ma un po’ mi ha fatto sognare e non solo come milanista. Non è un merito da poco.

(S) Paginone su tutti i giornaloni, anche quelli sempre avversari. Meno Travaglio e quelli del “Fatto Quotidiano”, gli unici coerenti, tra i ‘nemici’, a costo di sostituire l’antico adagio “de mortuis nisi bonum”, con un “de hoste semper malum”: resto un po’ sorpreso della stampa estera, che pure ha soprattutto sottolineato i difetti personali.

(C) Mi tirate per i capelli, ma vi avverto di non aspettarvi un bilancio, nemmeno un giudizio equilibrato, ma solo una caratterizzazione, anche se è impossibile avvicinarsi per humor e finezza al Caffè di Gramellini di martedì. Comincio da due ricordi banalucci. All’inizio della contrastata decima legislatura, ‘76/79, segnata dalla solidarietà nazionale (DC al governo con l’appoggio esterno del PCI, lo scrivo per i giovani) dall’assassinio di Moro, dalle dimissioni di Leone, dalla legge sull’aborto (mica cosucce), il Nostro già compariva nei dintorni di Montecitorio. Era in corso la costruzione di Milano 2. Già oggetto di invidie e insieme di sospetto, era tuttavia noto per lo più ai soli deputati milanesi. Spesso sorbiva un gelato, attendendo qualcuno, sul tavolino del dehors del bar Giolitti. Era uno dei tanti che cercavano improbabili sponde nella politica romana, quando quella milanese si mostrava avara.

(O) Ma B. era già un imprenditore-innovatore, il colpo di genio era stato costruire un quartiere, quasi una città invece che penare per un numero di licenze edilizie.

(C) Vero, ma un’innovazione pochissimo replicata, tanto da meno da chi avrebbe avuto il dovere di farlo, il settore pubblico, che avrebbe potuto costruire, se non fosse stato vittima dei dogmi moralistici, vere città interclassiste, invece dei ghetti tipo Scampia. Poi venne il B. televisivo prima maniera, quello delle televisioni nascenti, che vendevano pubblicità/cambiomerce, ma che rubavano i personaggi alla Rai a suon di milioni (di lire). Un confronto assurdo, Davide contro Golia, ma un golia appesantito, come quello biblico, dalla sua smisurata grandezza, dal peso non di vere armature ma dei tributi in giornalisti di partito e in pubblicità graziosamente girata ai giornali di partito, il famoso traino-Sipra, (ai giovani rivelerò che cosa fosse, un’altra volta). In quegli anni le frequentazioni erano diventate più discrete e altolocate, l’interlocutore amico era Craxi e i quasi-nemici la sinistra democristiana, specialmente la corrente chiamata Base. Capitò qualche volta alle partitelle di calcio che qualche mercoledì sera i deputati organizzavano con i giornalisti o altri pari grado calcistico. Sempre discreto con pochissimi accompagnatori. Qualcuno promosse anche un Milan Club Montecitorio, occasione per far dire a illustri milanisti di sinistra: “si occupi del Milan e lasci stare le televisioni”.

(S) Ma sull’aereo che portò una folla di parlamentari a Barcellona per la prima Coppa dei Campioni della sua era c’eri anche tu?

(C) No, ma non per moralismo. Allora anche le finali si giocavano di mercoledì e il giorno dopo ero relatore in commissione di una legge importante.

(S) Grande rammarico?

(C) Ebbene sì.

(O) Cosa volevi dire, con questi due episodi?

(C) B. è stato indubbiamente divisivo, sia nella fase d’inventore, in Italia, della tv privata, sia nella fase politica, indubbiamente pensata per evitare la cancellazione della tv privata. Ma lui stesso era irriducibile ad un modello, non semplicemente bifronte, come descritto da pur acuti commentatori, non soltanto paradossale, cioè fuori dall’aspettativa comune, ma proprio apparentemente e forse volutamente contraddittorio. Un Ossimoro vivente.

(S) Ossimoro?

(C) Voglio dire una impossibile coesistenza di contrari. Alcuni: umiltà/superbia, successo/sconfitta, generosità/narcisismo, ascolto/autodeterminazione, conservazione in pubblico/libertinismo in privato. Il tutto unificato dal desiderio di piacere, se possibile, a tutti.

(S) Opportunismo, in estrema sintesi. Quindi nient’altro che lo specchio dell’italiano medio; cioè lui stesso. Non spiega come abbia potuto essere tanto divisivo.

(C) Ha interpretato il cambiamento d’epoca, cominciato col crollo del muro. Gli avversari politici dovettero inventare il berlusconismo, per poter brandire l’antiberlusconismo. Il nuovo confronto socio-culturale diventò invece MODERATISMO SECOLARIZZATO contro MORALISMO AGNOSTICO. Continua tuttora, vediamo come sta andando a finire.

(C) Costante (O) Onirio Desti (S) Sebastiano Conformi

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