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Apologie Paradossali

GENTRIFICATION

COSTANTE PORTATADINO - 21/09/2023

varese(O) Due notizie sembrano muovere le acque stagnanti della politica varesina: il conclave della maggioranza e l’integrazione con esperti dell’UniInsubria degli incaricati di studiare il nuovo PGT cittadino.

(S) Meglio poco che niente, temo troppo poco, stando ai giornali. Capisco la scarsezza delle risorse e soprattutto la difficoltà di programmare. Per avere fondi per opere straordinarie devi vincere un bando, che non sempre corrisponde alle esigenze reali, tanto meno alle aspettative popolari. Però non capisco come si vada tanto a rilento, una volta avviati i lavori. Piazza Kennedy e la caserma Garibaldi hanno ormai tempi di esecuzione paragonabili alle piramidi egizie e sembrano avere come risultato di fare da sostegno alla faraonica insegna (propaganda? Temo negativa, a lungo andare) che dovrebbe mostrare i fatti realizzati in città).

(C) Oso sperare che come per il conclave papale il segreto sulle decisioni importanti solo ne dilazioni la conoscenza. Quello che vorrei sapere non è se prima o poi qualcuno provvederà alle asfaltature, all’erbacce, ai marciapiedi, ai medici di base, al traffico…  Vorrei conoscere e discutere l’idea di città, in proiezione 2034 (i miei 90 anni) in base alla quale organizzano progetti e interventi.

(O) Proviamo a proporre noi qualcosa, magari con qualche componente di sogno oltre che di realtà.  Il problema principale dovrebbe essere la definizione dell’identità della città, stretta tra le contrapposte attrattività di Milano e del Canton Ticino, che sottraggono risorse intellettuali e imprenditoriali, confinandoci ad un ruolo di supporto residenziale.

(S) Brutalmente: città dormitorio.

(C) Gentrification, dicono gli anglofili, che esprimono un concetto più complesso, ma non meno inquietante, di trasformazione urbana, letteralmente “imborghesimento”, o meglio ancora (gentry = piccola nobiltà), nobilitazione del territorio.

(S) Positivo, quindi.

(C) Non sempre; comporta crescita dei valori immobiliari di certe zone, ma anche l’espulsione dei meno abbienti, magari normali lavoratori, non solo i poveri. In questo processo Varese e alcuni comuni del suo contorno, escludiamo quelli già da tempo “nobilitati”, rischiano di fare il vaso di coccio. Varese in particolare ha quartieri da “città giardino”, ma anche zone suscettibili di degrado, che invece di essere nobilitate, finirebbero ghettizzate. Quindi proponiamo almeno tre livelli di azione.

Il primo: Potenziamento del nodo ferroviario, raddoppio dei binari verso Induno, Malnate e Laveno, interramento del tratto urbano delle Nord. Contemporaneamente affronto del problema del traffico, ancora oggi incanalato nel centro città e attraverso i centri rionali secondari (Masnago, Bizzozero, Giubiano, Belforte, ecc. Occorre la CIRCONVALLAZIONE.

Il secondo: Nobilitazione delle periferie e dei comuni circostanti. Dal punto1 ci aspettiamo una riduzione del traffico di attraversamento, contemporaneamente si incrementi il trasporto pubblico urbano, revisionando la mappa delle linee, oggi esclusivamente indirizzate al nesso centro-periferia, che inevitabilmente penalizza quest’ultima.

Il terzo: rilancio delle attività produttive, oggi espunte dal territorio comunale, ma ancora collocate in zone industriali presenti nei comuni viciniori, purtroppo strozzate dalla mancanza di strade adeguate. Problema da risolvere con la citata circonvallazione.

(O) Dimentichi il fattore umano: cultura, istruzione, ricerca.

(C) Certo che no! In particolare l’università, che mi è cara fin da quando, dal Parlamento, ho contribuito a evitare che diventasse solo una dipendenza di Como. Ma questo è un altro argomento, da affrontarsi insieme a quello, vessato, del Sacro Monte e degli altri luoghi tutelati dall’Unesco, vittime incolpevoli di mancata valorizzazione. Aggiungo un solo commento: negli ultimi tempi la capacità innovativa del Varesotto è stata fortemente indebolita dall’emarginazione dell’ente Provincia. Varese è una città quasi nata e certo cresciuta grazie all’essere diventata capoluogo, un ruolo che oggi viene a mancare. A maggior ragione diventa importante che l’amministrazione comunale non si chiuda nei problemi di gestione quotidiana, ma faccia crescere una progettualità   generosa, capace di coinvolgere un territorio più vasto ed adeguato alle prospettive di una città desiderosa di uno sviluppo armonico.

(O) Onirio Desti  (S) Sebastiano Conformi  (C) Costante

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