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Apologie Paradossali

LIBERARE IL CENTRO DI VARESE

COSTANTE PORTATADINO - 29/09/2023

Un tratto dell’attuale tangenziale

Un tratto dell’attuale tangenziale

(C) Cedo a una lusinga: ho ricevuto un cenno di consenso, raro veramente, alla apologia della scorsa settimana, quella sulla “gentrification” di Varese e sulle necessità del suo prossimo PGT e non posso non tornare sull’argomento.

(S) Hai indicato tre punti principali. Potenziamento ferroviario, nobilitazione delle periferie, spazio per attività produttive, il tutto sorretto da un megaintervento: la circonvallazione, ma non hai documentato le ragioni.

(C) Per prima cosa chiarisco il fine: nell’epoca dell’urbanesimo più che galoppante la qualità delle funzioni urbane diventa ancora più importante che in passato per lo sviluppo di una nazione. È una sfida mondiale per l’attrattività dei centri direzionali, di ricerca, di alta formazione, d’informazione. L’Italia parte penalizzata dalla lingua, bellissima ma marginale, dalla mancanza di un forte centro di potere politico, quale sono state nei tre secoli scorsi Parigi, Londra, Berlino, Mosca, dal decentramento rispetto al cuore dell’Europa di Roma, la capitale.

Ora l’unica città che può tentare di raccogliere questa sfida è Milano, se saprà coagulare intorno sé non solo la Lombardia, ma tutto il Nord, o almeno Torino, Genova e Bologna, cosa resa possibile dalle ferrovie ad alta velocità. In questo contesto Varese rischia di essere vittima del livello più alto della “gentrification”, diventare il dormitorio dei “colletti bianchi” che non possono permettersi gli affitti di Milano o di Lugano. Poco importa che a sua volta attui un fenomeno simile a danno delle proprie periferie, comprese nel comune o ad esso contigue. Si creerebbero squilibri sociali, impoverimento culturale e imprenditoriale, marginalità politica.

Una seconda considerazione è storico-politica. La politica urbanistica di Varese (ma credo anche dei principali comuni della provincia) non è stata adeguata alle necessità indotte da una rapida crescita demografica, dovuta all’immigrazione. L’edilizia pubblica è stata indirizzata verso soluzioni concentrate e situate in zone marginali, con il risultato di creare, se non ghetti, ambienti poco socializzanti, rimediati solo in parte dalla Chiesa, con la creazione di nuove parrocchie.

(S) Rimedio ormai insostenibile.

(C) Terza considerazione. Il cuore di una città è il suo centro storico. A Varese fu men che dimezzato dalla sua trasformazione in capoluogo di provincia, quasi esempio di città “fascista”. Piazza Monte Grappa, la torre littoria, il palazzo della CCIAA, quello dell’INPS. Disastro, secondo alcuni, completato in epoca capitalista dalla costruzione di edifici commerciali e terziari d’impronta razionalista. Con questo, ritengo che il centro non sia da buttare e nemmeno da usare, come ora, come punto di passaggio e di distribuzione del traffico di attraversamento. Uso improprio o perfino abuso che sarà peggiorato dallo snodo futuro di largo Flaiano. La circonvallazione invece consentirebbe di incanalare il traffico di attraversamento all’esterno. Al centro si potrebbe accedere ancora, rimanendo all’interno solo di tre o quattro settori delimitati, per salvaguardare le funzioni commerciali e i servizi, obbligando però gli automobilisti a ritornare dalla provenienza originaria o a trasferirsi sulle circonvallazioni interne.

Quarta e ultima considerazione. La nobilitazione delle periferie non è in contrasto con quella del centro e non si risolverebbe in un aumento indiscriminato dei valori immobiliari e degli affitti. Ad una condizione: un nuovo programma di edilizia pubblica e convenzionata, collegato ad un riordino del sistema di trasporto pubblico non più pensato solo in funzione di portare in centro gli ‘sfortunati’ abitanti delle periferie, ma capace anche di collegare tra loro i luoghi d’interesse già presenti che la tradizionale struttura policentrica della città ci ha finora salvaguardato.

(O) Onirio Desti (C) Costante (S) Sebastiano Conformi

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