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Apologie Paradossali

FILOSOFIA FERROVIARIA

COSTANTE PORTATADINO - 01/12/2023

treno(C) Se non fosse appena all’inizio, sarebbe bello dare conto del convegno dedicato al filosofo Carlo Sini.

(S) Filosofia? Ma non è una cosa del passato? A che cosa serve oggi, quando agli interrogativi sul destino, sulla natura dell’umanità e a tutte le altre “grandi” domande, o risponde la scienza o si dimostra che è impossibile rispondere?

(O) A me basta che ci sia un sapere che mi insegni a fare le domande, anche se non sempre possiede le risposte. Penso anche che le risposte alle mie domande forse ci sarebbero, ma non vengono accettate dalla maggioranza delle persone, da quelle che si accontentano di avere, piuttosto che di essere.

(S) Non dimenticare che la scienza prima o poi riesce a mettere d’accordo le varie opinioni, almeno quando fa funzionare qualcosa di nuovo, vedi l’intelligenza artificiale, la filosofia, anzi le filosofie, non si mettono d’accordo ma, come la politica, non fanno funzionare niente. Dicci, caro C., perché mai ti saresti così appassionato a questo primo lampo di sapere filosofico e cosa c’entra questa tua provocazione con il tema che ti ha suggerito il direttore: TRENI CHE VANNO, PAESE CHE GIRA SPESSO A VUOTO.

(C) La filosofia ha la capacità di svelare i limiti del nostro essere umani, di cui il più evidente è l’irriducibilità del desiderio d’infinito, che cozza con i limite, altrettanto insuperabile, della natura di cui è fatto il mondo e noi stessi. Per millenni ci si è rivolti alla religione, poi per secoli anche alla filosofia, oggi ci accontentiamo, non della scienza (badate bene) ma della tecnica. Allora si capisce che un nesso c’è sempre, si tratta di salvaguardare il pensiero, in definitiva la libertà, dal cadere nel vortice nero del pregiudizio, dell’interesse parziale e precostituito che impedisce di riconoscere beni comuni al di là dei propri. E occuparci di problemi ferroviari può essere un buon esempio di come sia necessaria più una buone filosofia piuttosto che una soluzione tecnica per abitare più felicemente una città o uno Stato.

Prendiamo il nervo più scoperto: la val di Susa: siamo arrivati a violenze impensabili, convinti alcuni di difendere un bene irrinunciabile, altri esattamente del contrario. Nessuna “tecnica” ha potuto, né mai potrà produrre un accordo. Ma scendiamo nel nostro piccolo: se riuscissimo davvero a far partire il progetto di interrare i binari delle Nord nel centro di Varese, credete che non ci sarebbero feroci opposizioni? Sempre nel piccolo l’abbiamo già visto a Vanzago per il quarto binario delle FFS e per la brughiera di Malpensa. Tutte posizioni non prive di ragioni, come del resto quelle contrarie. Come si supera l’ostacolo?

(S) Con i numeri! Dimostrando la convenienza economica.

(O) Spesso manca, almeno, per quanto concerne le infrastrutture, se non si considera un periodo sufficientemente lungo. O troppo lungo per essere apprezzato da chi non ne fruirà in prima persona.

(C) Qui, ecco, dovrebbe entrare in gioco la filosofia, il sapere che educa il giudizio ad andare oltre l’interesse contingente, a tenere conto di tutti i fattori, a vedere le conseguenze dei gesti e degli impegni oltre il breve tempo in cui si consumano le lotte politiche ed economiche. Non vi appaia strano che ora tocchi, ad una persona con una sia pur piccola formazione filosofica e storica. perorare la causa di lavori costosi e forse fastidiosi sul territorio di Varese per creare un’opportunità di sviluppo civile ed economico maggiore ma soprattutto più armonico.

(O) Mi piace quest’ultima parola: ARMONIA potrebbe significare la speranza che una buona filosofia dovrebbe introdurre nella politica, ovvero nelle scelte sia delle istituzioni, sia dei cittadini. Ma per convincermi di buttare per aria le strade di Varese per una galleria ferroviaria dovrai darmi altri argomenti. Mi bastato il modesto, forse inutile, lavoretto di Largo Flaiano.

(C) Costante (S) Sebastiano Conformi (O) Onirio Desti

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