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Attualità

CER-TEZZE

SANDRO FRIGERIO - 12/01/2024

Mauro Vitiello

Mauro Vitiello

Ironia (benigna) della sorte. Nei giorni in cui la Camera di Commercio varesina presenta il suo articolato piano strategico per i cinque anni davanti, il presidente delle “Camere” italiane, Andrea Prete, viene in città a dare la sua benedizione (il gioco di parole è… voluto) fondata più che sui piani sui fatti. Eh sì, perché Varese “rischia” di diventare il punto di riferimento per il sistema camerale nazionale per la transizione energetica e, in quello delle CER, le nuove Comunità Energetiche Rinnovabili. Solo a fine novembre il governo ha messo il sigillo, con il Decreto Energia (forse più attento alle fonti fossili che a quelli rinnovabili) dando via libera a norme e fondi, ma la Camera di Commercio di Varese nel giro di pochi mesi ha già seminato e messo soldi (più di un milione). E si appresta a cominciare a “raccogliere”, perché dai programmi partiti a Busto-Malpensa, nel giro di un semestre comincerà a sgorgare energia verde: solare in primis. E non ci si fermerà qui. Come spiega Mauro Vitiello, da un anno presidente dell’ente.

Il piano strategico 2023-2028 è fresco di stampa, ma la sensazione è che il presidente nazionale di Unioncamere sia venuto a Varese per altro.

Andrea Prete è venuto a Varese per una presa di contatto con un ente camerale tra i più rilevanti, ma è rimasto molto colpito dalla realtà, quella di Malpensa Fiere, in cui sul piano energetico non ci sono solo programmi ma realizzazioni. Verrebbe da dire che qui la periferia, con queste prime CER, ha battuto sul tempo il centro e anche le grandi aree metropolitane…

Che cosa sono le CER?.

Sono realtà pubblico-private, dove il privato può essere costituito da aziende così come da strutture residenziali, interessate a essere allo stesso tempo produttrici e consumatrici di energia, con in più il beneficio di poter vendere l’eccesso, a prezzi vantaggiosi garantiti per 20 anni e rientrare più velocemente nell’investimento. Le Camere di Commercio hanno dimostrato di essere fautori di primo piano nella transizione energetica. La CER Malpensa Fiere si è ufficialmente costituita lo scorso mese di luglio, ha una ventina di associati, che vanno dal Comune di Busto Arsizio, la locale associazione commercianti, Confindustria Varese, ad aziende di grandi e piccole dimensioni, industrie, alberghi o ristoranti.

Quale ruolo per la Camera di Commercio?

Noi siamo gli incubatori di queste realtà che operano con ampia autonomia. Siamo naturalmente anche partner associati. Abbiamo già stanziato oltre un milione di euro in impianti fotovoltaici. Abbiamo avviato un primo lotto da 100 kW e un secondo più recentemente da 1 Megawatt, potenza che va ben oltre le strette esigenze della nostra sede locale e quindi sarà a disposizione della CER. Prima delle metà dell’anno mi aspetto di veder girare i contatori.

Prossimi sviluppi?

L’obiettivo delle CER è quello di creare delle comunità autosufficienti, che in primo luogo coprano i loro fabbisogni. Contiamo di raddoppiare ulteriormente la capacità nel corso dell’anno. Il vasto complesso condominiale Sant’anna, per esempio a Busto Arsizio, con le sue 600 unità abitative sarà anche un grosso “cliente interno”.

L’esempio si allargherà?

Si sta già costituendo una nuova CER, nella zona di Castelseprio, attorno alla locale fonderia di alluminio, la GEA, che per le specificità del settore è particolarmente sensibile ai costi energetici e alle relative fonti.

Quali sono i limiti geografici? Sarete solo “solare”?

Poiché l’obiettivo è l’autosufficienza, perché l’energia può difficilmente essere stoccata e il suo trasporto non è agevole, il limite naturale è quello della cabina primaria dell’operatore elettrico. Ma abbiamo già verificato con Enel, per esempio, che sotto la stessa cabina a media tensione potrebbe ricadere quasi tutta la città di Varese. Per il futuro pensiamo a ulteriori fonti compreso l’eolico e micro-eolico ove possibile, e alle biomasse e quindi, nelle zone adatte, alle risorse boschive in un’ottica di sostenibilità.

Il compito è enorme e voi non siete un operatore elettrico. Pensate ad alleanze, magari con i Comuni anche per cogliere le opportunità del PNRR?

Fa parte del nostro DNA promuovere aggregazioni, anche con gli enti pubblici a loro volta coinvolti nella riqualificazione energetica. Vogliamo dare l’esempio, promuovere la trasformazione ed esserne nello stesso tempo il lievito.

Avete appena presentato il vostro pian strategico, come rientra tutto questo?

Tra i nostri obiettivi c’è il favorire una crescita sostenibile, che contribuisca a rendere più attrattivo il territorio, dove sviluppare anche nuove competenze. Penso alla gestione delle reti e all’energy management, migliorando l’efficienza energetica di aziende, privati ed enti pubblici. Abbiamo stanziato fondi anche a questo scopo. Varese può essere un punto di riferimento in Italia.

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