Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Attualità

PENSIERI ROCK

M.B. - 18/08/2012

Tempo di meeting, tra Romagna e Marche e a ridosso dell’adriatica riviera, per rivitalizzare un’estate che langue sotto i colpi dello spread e del rigore teutonico: così in un soffio passa l’agosto solo un po’ mitigato dal rock degli anni Cinquanta e Sessanta del Summer Jamboree di Senigallia (tredicesima edizione) e dal più colto convegno ciellino di Rimini (trentatreesimo appuntamento).

 Due modi per intendere la vita: l’ilare canzonettistico richiamo del passato e la più sofferta riflessione sul presente, e sul futuro. Due popoli tanto diversi – almeno all’apparenza – volti a ripensare sé stessi: nello sfondo il Mare Nostrum e i venditori di vacanze, stavolta davvero in seria crisi d’astinenza.

L’onore dell’apertura agostana è venuto dai rocchettari d’antan – jeans risvoltati, giubbotti di pelle, moto Harley Davidson al passo – e dalla presenza per la prima volta in Italia, sul palco centrale del Foro Annonario di Senigallia, di Freddie “Boom Boom” Cannon; un po’ di American Graffiti con il segno della nostalgia e del tempo che se ne va. La sera prima aveva di nuovo parlato all’italica (e non solo) gente del rock Marshall Lytle, il contrabbasso di un mito, il grande Billy Haley. E tanto altro ancora, in un tourbillon di rock ‘n’ roll da lasciare ebbri e gioiosi.

 Due vuoti, forse, nell’anno dei ricordi: l’addio alla vita di Marilyn, eterna femminina bellezza, proprio mezzo secolo dopo; il saluto di Elvis, un gigante, che ancora ci parla, e sono già trentacinque anni… Ma forse va bene così, perché il rock si sa rinnovare ed è forza pura, felicità, promesse.

Da Senigallia – che già si prepara alla quattordicesima festa – il rumore risale sulla costa di un centinaio di chilometri e, magari, stavolta si fa pensoso silenzio. A Rimini ci si ritrova per discettare sulla natura dell’Uomo e sul suo rapporto con l’Infinito. Può darsi, anche qui, che non servano le parole o che, piuttosto, non bastino solo quelle, perché rispuntano e sopravanzano l’arte, il teatro, la musica, e il rock naturalmente. Il cerchio si chiude dinanzi a un mare che disegna un’unitaria cornice.

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login