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Cultura

COMPIE CENT’ANNI IL MONUMENTO AL PICCIO

CAROLINA DE VITTORI - 21/09/2012

Giovanola scolpisce il busto del Piccio

Il 15 settembre è ricorso il centenario dell’inaugurazione del monumento che sorregge il busto in bronzo dell’insigne pittore Giovanni Carnovali detto il Piccio, eretto al centro della piazzetta antistante la sua casa natale a Montegrino, nel 1912.

L’idea del monumento fu proposta dall’avvocato Giulio Moroni (1877-1957) concittadino e grande ammiratore del Piccio, che nel 1911 lanciò per primo l’iniziativa, riportata poi sulla rivista “L’Illustrazione Varesina” e ripresa anche sulla “Cronaca Prealpina”.

A Montegrino si costituì un Comitato composto dal sindaco, cav. Luigi Pontevia, dallo stesso Giulio Moroni, da numerosi altri estimatori dell’artista, fra i quali il conte Guido Biandrà di Reaglie, imparentato con il noto storico Marco Formentini.

L’incarico per il busto fu affidato a Egidio Giovanola (1892-1960), giovane scultore milanese che trascorreva con la famiglia periodi di villeggiatura a Montegrino. Il Giovanola, nato ad Ala di Trento, aveva studiato presso l’Accademia delle Belle Arti a Bologna, poi si era diplomato a Brera nello stesso corso frequentato da Carlo Carrà e Felice Casorati e aveva ottenuto anche l’abilitazione all’insegnamento del disegno nel 1915.

Visse nel capoluogo lombardo dove si fece conoscere come apprezzato architetto e scultore. Il suo nome resta legato a numerose opere di scultura o bassorilievi di notevole valore artistico che si trovano a Milano nel Cimitero Monumentale, nell’atrio dell’Azienda Municipale Tramviaria in Foro Bonaparte (bassorilievo Omaggio dell’Azienda ai suoi dipendenti). Realizzò nel 1921 il Monumento ai caduti di Brebbia (VA), nel 1922 il Monumento ai Caduti di Bressana Bottarone (PV) e nel 1925 quello di Zavattarello (PV).

Lo scultore non ancora ventenne, fu contattato dal Comitato per il monumento e accettò l’incarico, offrendo gratuitamente il suo lavoro per il gesso del busto, che scolpì “con molta arte ed espressione” secondo le sembianze di un autoritratto del Piccio. Oggi il gesso si trova depositato a Luino, presso Palazzo Verbania.

Trovato lo scultore, si aprirono allora le sottoscrizioni per raccogliere la somma necessaria per realizzare il busto in bronzo e il Comitato pubblicò su “La Prealpina” del 6 novembre 1911 un appello a tutti gli ammiratori del “genialissimo pittore”. Fu anche richiesto un contributo finanziario alla Sotto-Prefettura del Circondario di Varese, che tuttavia rispose negativamente.

Lo stesso Consiglio Comunale, sindaco Luigi Pontevia, deliberò solo ad inaugurazione avvenuta, il 29 settembre 1912, un sussidio di L. 100 da stanziarsi nel bilancio 1913 “considerato che l’erezione di tale monumento ha portato lustro e decoro al paese che diede i natali al celebre pittore, ritenuto che il monumento stesso fu dal Comitato offerto al Comune il quale addivenendone proprietario si vede accresciuto il patrimonio di un ricordo prezioso permanente ed artistico…”

Il monumento al Piccio, oggi

Comunque, fra la somma raccolta con la sottoscrizione e grazie alla generosità dall’autore del bronzo, si riuscì a realizzare il monumento che fu solennemente inaugurato il 15 settembre 1912 alla presenza di una folla di residenti e villeggianti e di numerose autorità giunte da Luino, Varese, Milano e Cremona, la città dove il Piccio è sepolto.

Il discorso ufficiale fu pronunciato da Giulio Moroni che lodò l’artista, senza dimenticare i lunghi anni di oblio che avevano oscurato la sua ardimentosa modernità. Allo scultore Giovanola fu offerta, in segno di approvazione per l’opera eseguita, una medaglia d’oro.

Non tutti i concittadini, tuttavia, parteciparono alla celebrazione: fra questi i componenti della Società Filarmonica-Filodrammatica che criticarono fortemente l’iniziativa e con delibera assembleare rifiutarono qualsiasi contributo “ritenuto che il pittore Giovanni Carnevali non fu affatto l’uomo meritevole di tanti onori a cui lo si volle elevare”.

Negli anni successivi, il monumento subì qualche modifica: nel 1914 con delibera del Consiglio Comunale si accettò che esso venisse abbellito da una cancellata in ferro battuto offerta da Giulio Moroni; nel corso della seconda guerra mondiale la cancellata e il bronzo furono rimossi dal monumento, come testimonia un foro ancora oggi visibile sul lato destro del busto, per essere fusi per la patria. Fortunatamente il bronzo fu salvato e ricollocato al suo posto; nel 1952 il Comune deliberò di riordinare e circonscrivere con colonnette in cemento la zona in cui venne eretto il monumento; all’inizio degli anni ‘70 il cemento fu tolto e l’acciottolato posto alla base fu racchiuso da un cordolo in granito.

Quest’anno l’Associazione Culturale “Amici di Giovanni Carnovali detto il Piccio” da anni promotrice di una nuova rinascita dell’artista e di numerosi eventi a lui dedicati, intende ricordare, in collaborazione con il Comune di Montegrino, il centenario dell’erezione del monumento, il suo autore e tutti coloro che operarono per la realizzazione di tale opera. Anche oggi il Piccio e l’Associazione che porta il suo nome sono ancora oggetto di dispute “paesane” come cento anni fa, ma tutto ciò contribuisce a tener vivo il nome di un grande esponente della pittura italiana che oggi è riconosciuto dagli studiosi come il più grande pittore romantico dell’Ottocento.

La celebrazione del centenario si svolgerà domenica 7 ottobre 2012, giorno della festa patronale di Montegrino. Durante la giornata sarà possibile visitare una mostra di documenti, fotografie e vecchie cartoline riguardanti la storia del monumento, esposte nel porticato della casa natale del Piccio; nel pomeriggio, al termine della processione e dell’incanto, alle ore 16.00, le autorità presenti e gli “Amici del Piccio” renderanno omaggio all’effigie del Carnovali posta sul monumento e scopriranno la targa commemorativa del centenario.

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