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Attualità

LA GIOVINEZZA DELLA CHIESA

Don GIUSEPPE NOLI - 22/03/2013

Nessuno si aspettava un Francesco: è arrivato. Le sorprese di Dio sono sempre originali. È simpatico, piace Francesco d’Assisi. È ardente e senza confini Francesco Saverio. Francesco, il primo, sarà l’uno e l’altro con il soffio dello Spirito e le ali. È così che lo vedo, me lo auguro e, come ha chiesto, prego per lui.

Al di là degli anni, già avanti, c’è la novità dei “confini del mondo” da dove viene, da dove l’hanno pescato, per farlo responsabile dell’unità e del cammino della chiesa.

In tredici giorni, il grande transatlantico della chiesa, la piccola barca di Pietro, ha saputo cambiare il suo timoniere, senza scosse e paure particolari, al di là del gesto inaspettato e scioccante di Benedetto: la forza, la bellezza, la giovinezza della chiesa, pure travagliata dalle interne ed esterne contraddizioni, interrogativi, e sfide laceranti. Non la paura, ma il coraggio e soprattutto la fiducia in se stessa, nei suoi capi e nel suo Autore e Conduttore ufficiale è garanzia sicura e incrollabile.

Ancora una volta, la storia è marcata da gesti, tempi, luoghi e persone imprevedibili, ma chiaramente previsti e preparati. È, ancora una volta, il segno che qualcosa c’è che va al di là del già visto o del pre-visto, che può meravigliare chi non è ottuso a tutti i costi.

Grazie a Francesco, oltre al tanto già visto sotto il sole, c’è qualcosa di nuovo nel cielo dell’uomo che vive sulla terra, sua casa e suo regno, fino a quando non si rende conto che deve fermarsi, fino a tirarsi da parte per vedere e per lasciare il passo al nuovo che spinge per nascere e fiorire.

Mi piace vivere in questa chiesa, in cui voglio giocare la mia piccola, forse insignificante, presenza di discepolo di Cristo, l’uomo vero.

A Lui, il Gesù Cristo, tutto fa riferimento, visto che Lui ha scelto di assumersi pienamente la responsabilità di condurre tutti e ognuno degli esseri umani, nell’avventura inverosimile di una vita, perfino più forte della morte.

E allora, con Lui, il Vivente, vai Francesco, umile, dolce e forte, con il suo popolo che prega per te e con te. Grazie Dio per il 13 marzo del 2013!

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