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Politica

LA VOCAZIONE TURISTICA IGNORATA

LUISA OPRANDI - 17/05/2013

«Visione magnifica! Al tramonto del sole si vedevano sette laghi. Credetemi si può percorrere tutta la Francia e la Germania, ma non si potranno mai provare simili sensazioni… ». Così dice il romanziere francese Stendhal, parlando della nostra città nel suo libro di ricordi, impressioni e suggestioni “Rome, Naples ed Florence”, dedicato al Grand Tour in Italia da lui compiuto nei primi dell’Ottocento.

Varese: una città di giardini nella cornice di una terra di laghi, boschi, valli e montagne. Un angolo prealpino incastonato nella preziosità di arte, monasteri, abbazie, castelli, rocche e paesi dipinti. Un patrimonio naturale che consente di passare con delicata e suggestiva spontaneità paesaggistica dal centro, alla riva del lago o all’altitudine del Sacro Monte e del Campo dei Fiori.

Varese, immersa nel verde di parchi e ville morbidamente adagiati sul saliscendi di sette colli era un tempo interamente percorribile attraverso sentieri che collegavano tra loro le diverse castellanze. Tuttora conserva, per lo più intatte o ripristinabili, tutte le tracce di quella “passeggiata green” che forse pochi altri capoluoghi – e non solo italiani – possono vantare. Poco distante, fuori dall’area di stretta pertinenza comunale, meraviglie ambientali e architettoniche ne fanno un piccolo gioiello, unico nel proprio genere.

La nostra è quindi una città che nel turismo naturale troverebbe una risorsa artistico-culturale, ambientale ed economica interessante. A vantaggio sia di chi la abita e la vive, sia di chi può sostarvi o risiedervi brevemente per ragioni lavorative, congressuali o di passaggio dal Nord Europa verso le grandi città italiane o il mezzogiorno della Penisola. La vicinanza con Milano la rende oltretutto un possibile punto strategico per soggiornarvi, anche stabilmente, invogliati dal clima e dal verde, dal silenzio e dalla vivibilità rispetto alla metropoli.

Ma raggiungere Varese da Milano è un’impresa titanica in termini di tempi di percorrenza: continua ad essere infatti una vana promessa la metropolitana leggera che sfrutti la linea ferroviaria già esistente, sia in città, sia nella connessione tra Milano, il comune di Varese e quelli limitrofi in una sorta di città allargata. Un servizio metropolitano che – lungo la tratta Gallarate, Busto e Luino – colleghi la nostra città dal sud all’estremo nord della provincia o al confine occidentale – lungo la linea che da Saronno, Tradate porta fino a Laveno – toglierebbe Varese da una sorta di isolamento che decenni di stasi le hanno inevitabilmente creato attorno, ponendola invece al centro di uno snodo territoriale importante e facendone un crocevia tra il Piemonte, la Svizzera, la Lombardia industriale e il centro regionale.

D’altro canto Varese deve anche diventare una città in cui non solo sia facile recarsi, ma anche dove sia immediato riconoscere le bellezze artistiche e naturali. Penso sempre, quando ragiono sul possibile sviluppo turistico della città, a scelte semplici ma di effetto immediato. Con la mente vado a Basilea, città posta tra il fiume Reno e la montagna, dove spesso ci si reca per mostre d’arte di grande richiamo. Nella parte storica della città una serie di pannelli indicano alcuni percorsi tematici: il visitatore sceglie quale intraprendere e, seguendo il colore che contraddistingue ciascuno di essi, è accompagnato da chiare e accattivanti informazioni esplicative che aiutano a familiarizzare con le vie della cultura, dell’arte, della storia e dell’ambiente che la città offre. Non è certo improponibile anche per Varese che siano indicati dei possibili tragitti culturali in centro e nei borghi comunali, che riservano ciascuno almeno una propria bellezza artistica o paesaggistica. Né è impensabile che ciascun monumento possa essere nelle sue immediate vicinanze debitamente descritto in forma comunicativa accessibile e plurilingue.

Sempre tornando alla cittadina svizzera, il soggiorno in un qualsiasi albergo consente di utilizzare un Mobility ticket, vale a dire un biglietto gratuito che permette di usufruire dei mezzi di trasporto pubblico per l’intera durata del soggiorno. A condizioni oltremodo agevolate è poi il trattamento per i residenti, che vivono il centro storico, quasi interamente pedonale, molto più di quanto non si faccia in realtà urbane trafficate. Un efficiente sistema di trasporto pubblico consente una mobilità sostenibile e più salutare, facilitando oltretutto le relazioni e riducendo significativamente la tendenza all’individualismo e allo stress.

Infatti il volano per potenziare la vocazione turistica di una città deve partire dal “sentirsi bene e a casa propria” da parte di chi vi risiede, che deve anzitutto essere invogliato ad amare il territorio conoscendolo, grazie a strumenti di informazione a misura di tutti e ad un servizio di trasporto pubblico favorevole economicamente e in termini di impiego del tempo. Ciò migliorerebbe la qualità della vita urbana e anche quella forma di affezione che inevitabilmente porta a sentirsi partecipi e corresponsabili del mantenimento e della valorizzazione del territorio in cui si vive.

Il fatto poi che a Varese siano presenti tutti gli indirizzi di scuola superiore, licei dell’arte e della musica, corsi universitari a carattere biologico naturalistico e di scienze della comunicazione dovrebbe favorire il coinvolgimento dei giovani in attività di promozione del territorio stesso: dalla tutela del verde alla animazione culturale.

Perché non pensare ad esempio a Varese come città dei concerti in villa, nelle piazze e nei borghi, proprio in ragione della presenza sul territorio di tanti giovani musicisti e artisti di teatro? Perché non pensare alla ricchezza dei tanti giovani come possibili guide per cittadini e turisti? Perché non pensare anche a Varese come luogo ideale per un evento caratterizzante legato all’ambiente e alla sua tutela, proprio in ragione della specificità di questa nostra città di giardini, di laghi, di montagne, di valli?

La valorizzazione del nostro territorio in fondo è tutta già scritta dalla natura nella sua bellezza.

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