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Opinioni

L’EUROPA SECONDO CACCIARI

GIUSEPPE TERZIROLI - 25/10/2013

Le istituzioni europee, così come sono attualmente organizzate, sono di dimensione talmente elefantiaca e burocratizzata che non hanno né il cuore né la forza di dare la soluzione alle tematiche per cui esse stesse hanno ragion d’essere. Massimo Cacciari, già sindaco di Venezia, è una delle poche persone dotate di intellettualità e lungimiranza che ha ben chiara la direzione che deve assumere la politica europea.

Egli è un rivoluzionario ante litteram, spesso parla fuori dal coro, da cui si estromette o viene estromesso. Le vicende oggi non riguardano più i confini nazionali. L’esempio più attuale è la epocale trasmigrazione di popoli dal continente africano. Non possiamo né mitragliare i barconi né scavare nel mare nostrum un vallo. La analisi del problema e i tentativi per risolverlo appartengo- no a discussioni che non possono avvenire a Lampedusa o a Roma.

Bisogna tornare ai principi base della democrazia, che è fondata o dovrebbe esserlo sul mandato che io do al soggetto che si presenta dall’elettore come il più capace ad interpretare i fatti della politica. Ritorno alla capacità di rappresentanza e non alla legge dei nominati incandidabili o di chi viene eletto per motivi di scambio di favori. Ma che succede oggi invece in Italia? Il Parlamento non fa più il suo compito, emanare le leggi, ma ratifica quanto l’esecutivo gli ordina di approvare in quanto dettato da lui. Questo per la assenza totale dei partiti, che addirittura tendono ad essere conservatori del potere che detengono, serrano i ranghi in difesa dei privilegi, anziché interpretare il nuovo avanzante con velocità vorticosa che richiede scelte così rapide che solo l’esecutivo riesce a malapena ad assumere.

La democrazia si salverà solo se saprà divenire sovrannazionale e se le daremo un potere effettivo ed effettuale. Nel progetto istituzionale di Cacciari c’è un vertice sovrannazionale che dovrà occuparsi di problemi massimi e vitali, dalla energia alle migrazioni e alle tensioni tra i popoli del mondo e così via. Ma dovrà d’altro canto esistere una realtà politica di base, che si confronti con i problemi più vicini a noi, portati alla loro soluzione dalla condivisione diretta tramite la pratica della sussidiarietà, dalla assistenza ai più deboli, dal risolvere i problemi sanitari e sociali che affliggono la popolazione al più basso livello: una specie di tribuno del popolo e non uno sterilissimo parlamento inconcludente e rissoso.

Armando Torno, editorialista del Corriere della Sera, ha intervistato il Professor Massimo Cacciari in una pubblica conferenza tenuta presso la Associazione Industriali di Como la sera del 22 ottobre scorso.

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