Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Opinioni

BELFORTE, IL COMUNE INTERVENGA

ARTURO BORTOLUZZI - 17/01/2014

La parte pericolante su Viale Belforte, nel 2008

L’Italia ha un patrimonio culturale unico al mondo. Scrivo di unicità in duplice senso. Questo non è solo il patrimonio più alto e ragguardevole che ci sia; è anche il solo patrimonio che, invece di produrre valore, genera costi. Costi che, molto spesso, trovano fonte nella colpa della politica che troppe volte si dimostra incapace di valorizzarlo a vantaggio della comunità.

Il territorio di Varese, con i suoi quattro patrimoni dell’umanità Unesco (Sacro Monte, Isolino Virginia, Monte San Giorgio e Castelseprio), si configura come un’eccellenza planetaria. Il territorio in aggiunta a questi, dispone però di molti altri beni di grande valore storico, culturale, artistico e paesaggistico (castelli diroccati e integri, edifici religiosi, case storiche e moderne, cascine storiche, eccetera).

Ciascuno allora (beni rilevanti per Unesco e non) potrebbe avere una propria funzione se diventasse parte di un apposito sistema culturale. Il sistema dovrebbe essere fatto per mano politica e gestito da professionisti per attirare un turismo interno come esterno ad un’area. Il personale del sistema dovrebbe occuparsi anche di ospitare il turismo e di farlo muovere.

Il sistema dovrebbe essere tanto ospitale da far scatenare dagli ospiti un vincente passa parola.

Chi ha una responsabilità politica non potrebbe, allora, ignorare tutti i suoi doveri lasciando che si disfaccia, con tutti i suoi riferimenti, un bene che potrebbe essere un’importante pedina nella scacchiera del territorio.

Questo è il caso del Castello di Belforte, che è lasciato a consumarsi per via dell’acqua piovana che non è fermata da valide coperture. Castello, caratterizzato da una propria millenaria storia che ricordava l’architetto Cazzola su queste pagine e anche da un pregio architettonico del quale parlavano Vito Zani e Rossella Bernasconi.

Il pubblico amministratore sarebbe colpevole, allora, certo per il lento ma continuo disfacimento del castello, senza che egli provveda per evitarlo. Soprattutto, però, sarebbe colpevole per quanto accade al contesto, che non potrebbe più avvalersi di un apporto significativo.

Si sono chiesti alcuni varesini, inviando lettere ai giornali locali, che senso abbia che il Comune di Varese intervenga a salvaguardia dei Castello di Belforte, sperperando denaro pubblico, quando ci sono svariate emergenze territoriali che hanno bisogno di un pubblico intervento per essere risolte.

Il pensiero di codeste persone, è stato avvalorato dal Vice Sindaco del Comune di Varese. Questi li ha rassicurati sul fatto che il Comune di Varese non interverrà a salvaguardia del Castello che di fatto verrà lasciato morire silentemente.

Rispondo a codeste persone e al Vice Sindaco del Comune di Varese, che per quanto sopra, sono assolutamente a favore di un convinto intervento comunale per la salvaguardia del Castello. La politica deve però avere una visione più alta di quanto avuta in passato e deve cambiare marcia. Serve un’azione politica, forte, partecipata e convinta, volta a costituire, con visione molto allargata e con un afflato di lungo periodo, un vero proprio sistema culturale almeno del territorio varesino se non più esteso.

Si avrebbe così ragione, se mutassero gli obiettivi politici e se questo potesse produrre reddito, di salvare Il Castello di Belforte. Avrebbe senso metterlo in piedi dandogli magari quella destinazione che avanzavo quale museo delle battaglie garibaldine e dell’unità d’Italia.

Mi domando comunque: perché il Comune ha accettato la donazione di una quota di maggioranza del Castello per trascurare gli obblighi che ne derivano? Altra questione, che ricorda l’architetto Cazzola, sono i rischi per l’incolumità pubblica che obbligherebbero il Sindaco a fare un’ordinanza per la messa in sicurezza della parte del Castello non di proprietà comunale che, pericolosamente cadente, è rivolta su Viale Belforte.

Mi attendo che, leggendo questa mia, il Vice Sindaco cortesemente istituisca una Commissione pubblico privata per affrontare in termini rapidi ed esaustivi la questione del recupero del Castello chiamando il terzo settore interessato, l’Ordine degli architetti, l’Associazione Varese Europea che ha dimostrato di poter vincere bandi di finanziamento per attuare progetti su scala extra locale.

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login