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Attualità

ZONA PEDONALE E PARCHEGGI

LUISA OPRANDI - 30/05/2014

In molti ricordiamo la via San Martino fino ad alcuni anni fa transitabile con i veicoli e tutti la vediamo oggi, dopo anni di pedonalizzazione: negozi, gente che passeggia, nessun limite economico rispetto a quanto accadeva quando si poteva passare in auto. Negli anni Sessanta anche corso Matteotti, il salotto buono della città, era accessibile alle auto: alcune foto dell’epoca ritraggono vetture posteggiate a spina di pesce davanti al porticato sul quale affacciano alcuni negozi storici e l’ingresso alla Basilica attraverso l’Arco Mera. Non credo ci sia cittadino che amerebbe tornare a quella condizione di assoluto privilegio dato all’auto. Analogo discorso vale per quella ormai definita “la piccola Brera”, l’angolo della movida varesina: uno spazio prima assolutamente secondario rispetto al centro ma che, una volta impeditovi l’accesso ai veicoli, è diventato il cuore della vita serale varesina.

La recente delibera di pedonalizzazione di Piazza Giovine Italia e delle adiacenti vie Donizetti e Rossini ha aperto l’inevitabile nuova polemica rispetto ai “danni economici” che la chiusura al traffico comporterebbe: tutti gli esempi locali bastano da soli a dire che non è così e, analogamente, anche diverse altre città italiane ed europee dimostrano che togliere spazio alle auto significa comunque ridarlo alla gente. Con successivo incremento di vivacità relazionale e commerciale e, soprattutto, con maggiore desiderio da parte dei cittadini di uscire, familiarizzare con i luoghi pubblici e sentirli come gli spazi del ritrovarsi con gli altri. Nella piazza Giovine Italia e nelle zone limitrofe infatti si sono di recente aperti nuovi locali destinati proprio al relax di una cena con amici e all’aperto nella bella stagione, di un aperitivo, un gelato, una cioccolata, un the della migliore tradizione. Il tutto lungo un percorso alberato e con la vista dello splendido campanile del Bernascone.

L’ampliamento della zona pedonale richiede comunque una tempestiva risoluzione del problema parcheggi nelle zone esterne al centro: via Luini e via Sempione rappresentano una opportunità, così come lo sarebbero tutte le ipotesi di contenimento del flusso di auto in direzione del centro o dei siti di interesse pubblico e turistico con un piano della mobilità che preveda l’utilizzo di parking esterni, adeguatamente serviti da autobus cittadini. L’ampio spazio antistante lo stadio e il palazzetto è una naturale e possibile modalità di arginamento del numero dei veicoli in direzione del Sacro Monte e della montagna. Ma lo sarebbe anche una corona di parcheggi collocati nei diversi rioni cittadini dai quali fare partire una rete di servizi pubblici di trasporto. Varese va infatti sempre più pensata come spazio urbano allargato sia ai rioni che la compongono sia ai comuni limitrofi. Una rete di aree di sosta per le auto poste ai margini della città da un lato faciliterebbe e incentiverebbe la confluenza delle persone verso il centro e in direzione dei luoghi dei servizi, dall’altro incrementerebbe anche la progressiva familiarità con le caratteristiche ambientali, artistiche, commerciali dei singoli rioni. Nell’ottica del potenziamento della vocazione turistica del territorio ciò potrebbe assumere un significato che va oltre il bisogno di decongestionare il centro dal traffico automobilistico, divenendo un fatto culturale e sociale di grande interesse.

Anche le tariffe dei parcheggi richiederebbero però di essere determinate in modo tale da favorire la riduzione dell’uso dei veicoli: posteggiare l’auto in un parcheggio a pagamento per alcune ore di un pomeriggio in centro Varese costa attualmente all’incirca 6 euro. Se invece andassimo a Ferrara, dove in un ampio parcheggio al limite della zona pedonale la spesa giornaliera non sarebbe mai superiore ai 3,20 euro.

Una scelta culturale che, ovunque applicata, favorisce il dinamismo e la vivibilità: una città a misura di persona è infatti quella che riesce a restituire ai luoghi della quotidianità la bellezza dell’essere anzitutto luoghi della relazione e dell’incontro.

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