Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Garibalderie

PATRIOTTISMO INDISCIPLINATO

ROBERTO GERVASINI - 13/06/2014

2 giugno a Caprera

Son state tre belle cerimonie, per un certo verso irripetibili, quelle tra maggio e giugno, partendo dalla prima di Varese il 17, per andare a Curtatone e Montanara il 29 e finire in bellezza a Caprera, il 2 giugno, data della morte di Garibaldi, nel 1882, e quindi, anche e soprattutto grande festa della Repubblica italiana.

Le premesse per il successo erano già nell’aria e se ormai abbiamo tutti fatto il callo ai Governi eletti da nessuno, quelli delle Grandi Intese, che vanno bel oltre Milano Expo e Venezia Mose. Non ha destato sorpresa che Fratelli d’Italia, inteso come forza politica di estrema destra, facesse scuderia con la Lega Nord mentre sono in atto le grandi strategie nei liberisti e forzisti geneticamente liberal pronti a saltare sul carro del partito neoleghista Salvini-Le Pen piuttosto che confluire nel PD. Aspettiamo di tutto da destra, ed anche da sinistra. Che i leghisti aggreghino vecchi neofascisti e nostalgici ringalluzziti dagli esiti elettorali in Francia non sorprende come non sorprenderà nessuno quando qualche berlusconiano finirà nel PD. Nella confusione ideologica (vediamo canale RAI o Mediaset?) e di valori (puntiamo il desiderio su chi?) abbiamo potuto toccare con mano il disagio di moltissimi amministratori locali e politici navigati o solo tuffati in piscina ma non ancora agli arresti domiciliari, di fronte al dilemma “ Vado o non vado? Mi faccio vedere o no?” rispetto a manifestazioni che celebrano fatti risorgimentali dove per forza di cose un tricolore è presente e si canta anche l’inno di Mameli, perfino, e qualcuno parla di lotta, di libertà, di ragazzi volontari caduti, di battaglie non solo ideali: tutte cose impopolari perché il popolo è innanzitutto ignorante, da primo premio in Europa, poi perché non è di moda. Oddio, a chi sta attento, non sarà sfuggito il fatto che i tricolori sui balconi ed alle finestre piano piano crescono di numero e non è chiaro il perché.

Viene voglia di rileggere Edgar Quinet e le sue “ Rivoluzioni d’Italia” per tentar di capire cosa è successo.

A Varese, alla celebrazione della battaglia garibaldina di Biumo del 26 maggio 1859 non è venuto nessun rappresentante della Giunta e i più interessati all’evento, pensiamo noi, potrebbero aver necessità di accreditarsi per un salto della quaglia verso la Lega del nuovo indirizzo parafascista accanto a Le Pen. Non si fanno dispetti ai fratelli prossimi. Speriamo non si facciano vedere neanche in futuro e cioè anche nel 2015, poi, dal 2016 magari cambia la musica a Palazzo Estense, dopo 70 anni. Come a Livorno.

Col Sindaco di Curtatone e Montanara noi varesini abbiamo cercato il dialogo dopo aver concordato con l’associazione Faro Tricolore di Desenzano del Garda di celebrare la festa della Regione Lombardia in terra mantovana dove il 29 maggio del 1848 battaglioni universitari di Pisa, Siena, Napoli e Pavia si unirono ai lombardi tutti, come nelle 5 giornate a Milano, contro l’esercito austriaco comandato dal boia boemo Radetzky. La Giunta Maroni aveva subito fissato la data del 29 maggio ma del 1176 dove era in atto una bella secessione ma tutta lombarda tra Como, Pavia, Lodi e i nostri di Velate alleati tutti con l’imperatore del Sacro Romano Impero Federico Barbarossa, contro Milano e i comuni della cosiddetta Lega lombarda.

La Giunta di Curtatone e Montanara ha votato decidendo di concedere la parola a noi di Varese, ai toscani ed ai napoletani, ai bresciani di Desenzano timorosa di non recar troppo disturbo al Governatore della Lombardia e chiedendo di avere il testo scritto degli interventi con un certo anticipo. Siamo scolaretti indisciplinati, l’anno prossimo torniamo accompagnati dai nostri genitori così stan tranquilli anche loro, gli amministratori, non i genitori. Abbiamo quindi vuotato le vesciche nel Mincio, dopo la cerimonia, pensando all’accaduto. Grottesco.

A Caprera invece era il Sindaco il più sconvolto. Dopo anni nessun rappresentante del Governo nazionale e regionale sardo era presente. Il rappresentante del Governo, ma non sappiamo chi fosse, ha fatto sapere di esser dispiaciuto di non poter esser presente per precedenti impegni, ma non abbiamo capito cosa intendesse per “precedenti impegni” e tuttavia il ghigno irridente è apparso sulle labbra dei non molti presenti.

Anche il Sindaco de La Maddalena si è chiesto, nel discorso ufficiale, il nono suo, come sia possibile che la data del 2 giugno, anniversario della morte di Garibaldi, possa coincidere con la festa della Repubblica italiana, ma la risposta è in due parole: ignoranza e malafede. Un inno di Mameli suonato da una minuscola banda di ragazzini e da far rigirare nella tomba il Peppino, se lì si trova, nella tomba, e i dubbi son molti, ha concluso la cerimonia. Comincia il campionato di calcio e se i mutandati azzurri vincono qualche cosa sarà un trionfo di tricolori, per la gioia di Mazzini, Garibaldi, Cattaneo, Pisacane, Giuseppe Ferrari, Clara Maffei, Cristina di Belgiojoso, Alfredo da Bubià, il Carletto del Gaggianello e il Battista della Schirannetta.

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login