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Attualità

VENDUTA L’AREA DELL’EX PIZZERIA

SERGIO REDAELLI - 20/06/2014

l’edificio dell’ex pizzeria

L’affare è fatto. Il cartello “vendesi” sul cancello all’ingresso dell’ex pizzeria Prima Cappella in via del Santuario è stato tolto ela Fim Group, ex proprietaria del terreno, conferma che l’atto di vendita è stato siglato la settimana scorsa. L’acquirente è un privato con altre proprietà in Varese che già da tempo manifestava un forte interessamento all’acquisto del poggio panoramico. Al momento non si conosce il nome né l’importo pagato. Si tratterebbe di un operatore “che è solito investire nel mattone e che ha sempre osservato uno scrupoloso rispetto delle aree architettoniche nelle ristrutturazioni che ha fatto”.

Il terreno si trova di fianco all’Arco del Rosario, misura tremila metri quadrati e ospita l’immobile dell’ex pizzeria Prima Cappella, millesettecento metri quadrati di scarso o nessun valore architettonico che versano in stato d’abbandono. Il tetto è parzialmente sfondato e intorno sorgono alcune baracche già destinate all’abbattimento. L’area, protetta da una “cortina” d’alberi d’alto fusto, è adiacente alla nuova sede della Fondazione Paolo VI per il Sacro Monte e non è lontana dal capolinea degli autobus in piazzale Montanari e dal tunnel che conduce alla stazione di partenza della funicolare. Per questa ragione, era stata indicata come località ideale per costruirvi un parcheggio per le auto al posto del contestato autosilo previsto dal progetto comunale.

Un paio d’anni fa il terreno era in vendita a un milione di euro e, trattando, si poteva scendere ulteriormente.La Fondazione PaoloVI per il Sacro Monte, favorevole alla soluzione del parcheggio, si era offerta di pagare le spese di demolizione, centomila euro necessari per abbattere ciò che resta dei muri interni e perimetrali della pizzeria. Ma il progetto fu scartato. L’area è già servita da accessi per le auto in entrata e in uscita e demolendo l’ex ristorante, poteva ospitare un parcheggio a raso da centotrenta posti-auto con nuovi servizi igienici che al momento non esistono all’imbocco della Via Sacra, una lacuna che rende indecoroso l’ingresso del sito Unesco.

Come si diceva, il terreno è appartenuto fino alla settimana scorsa a Fim Group, capofila varesina di un pool di società che operano nello sviluppo immobiliare (come spiega il sito http://www.fimgroup.eu/it). La società è nata da una costola della Ferro Cementi Armati che fu fondata oltre mezzo secolo fa dal cavaliere Felice Rusconi e che cura a Varese I Giardini Sospesi, gli Orti dei Boderi,la Residenza Il Colle, Il Vecchio Opificio, il Residence I Castagni e altri importanti progetti immobiliari. Il gruppo è attivo anche a Praga, nella repubblica ceca, dove sta curando un nuovo progetto residenziale in una vasta ex area industriale nel quartiere di Holesovice.

Che cosa accadrà ora? Il nuovo proprietario che utilizzo farà del terreno alla Prima Cappella? Difficile dirlo. Non è detto che voglia adottare il progetto pubblicato sul sito di Fim Group (da cui non è stato ancora rimosso). Potrebbe metterlo in atto oppure no, a sua discrezione. Fim Group lo presentò alcuni anni fa con queste parole: “In uno degli scorci più incantevoli del Sacro Monte di Varese, con vista mozzafiato sul lago e le montagne circostanti, dove un percorso s’inerpica per la collina, il Gruppo ha recentemente acquisito una struttura composta da un ristorante e un appezzamento di terreno da riconvertire interamente con destinazione residenziale per circa 1.700 mq. di superficie. L’area è situata in una zona molto prestigiosa della città e ciò grazie al contesto naturale in cui è inserita e grazie alla scarsa possibilità di nuove realizzazioni”.

Fim Group contava “d’iniziare la progettazione a breve” e s’ignorano i motivi che lo hanno invece indotto a rinunciare e a vendere il terreno. Ragionando per ipotesi, il nuovo proprietario potrebbe optare per la vecchia destinazione a ristorante oppure orientarsi per un albergo. Una cosa è certa. L’area è destinata ad acquisire ulteriore prestigio ora che i lavori di restauro eseguiti dalla Fondazione Paolo VI per il Sacro Monte hanno restituito sacralità e decoro all’imbocco della Via Sacra, eliminando le auto dalla Rizzada e recuperando la propria sede nell’edificio della Fontana della Samaritana. Per settembre è prevista sull’altro lato della Rizzada l’inaugurazione dello spazio espositivo dedicato a monsignor Pasquale Macchi, con gli abiti liturgici di Paolo VI che da arcivescovo di Milano salì tredici volte pellegrino a S. Maria del Monte. Montini sarà beatificato il 19 ottobre 2014 e l’evento sarà un formidabile richiamo per i turisti.

Certo, un parcheggio a raso nascosto tra gli alberi proprio di fianco alle nuove strutture che introducono alla Via Sacra (infopoint, sale espositive e per le conferenze, punto-ristoro e servizi turistici) sarebbe l’ideale per i turisti che s’incamminano sulla Via Sacra. Tutto molto discreto e funzionale al decoro del sito Unesco, ma l’ipotesi s’allontana. Le ruspe e le cariche d’esplosivo sono già pronte a entrare in azione nell’area prescelta dal Comune per il parcheggio sulla curva in via del Santuario. Si dovranno sbancare 5 mila metri cubi di roccia. Il terreno è pericolosamente vicino alla chiesa dell’Immacolata. Il progetto, adottato da Palazzo Estense il 24 aprile 2012 nell’ambito dell’accordo di programma per valorizzare il Sacro Monte, prevede la costruzione di due piani interrati da novanta posti-auto, sormontati da un giardino pensile con piante e cespugli, ingresso e uscita delle auto e dei pedoni sulla via che sale all’Arco del Rosario. Un’ipotesi che la città non ama.

 

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