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Garibalderie

TIRIAMO A SORTE

ROBERTO GERVASINI - 25/07/2014

Elezioni per sorteggio nel prossimo futuro?

Dai, su, ce la facciamo: il Governo, secondo un divertito parere, è sulla strada giusta. Calderoli e Finocchiaro sono i pionieri di un nuovo sistema elettivo che in pochi anni dovrebbe portare all’abolizione della totalità delle tornate elettorali, e magari per decreto legge, dopo le dovute modifiche della Carta Costituzionale, perbacco, ci mancherebbe altro.

Un passo alla volta: “ Adelante Pedro con juicio”, tra il popolo ormai appisolato, iniziando con l’esaltazione di tutti i testi di Montesquieu ed il motto supremo del suo “Spirito delle leggi” che vien sempre citato per la famosa teoria della divisione dei poteri, quando criticamente per “divisione” si potrebbe usare un sinonimo più attuale, realistico, italianissimo, quello di “spartizione”.

Ciò che intriga è invece un singolare motto, oggi come mai valido ma misconosciuto:

Le suffrage par le sort est de la nature de la démocratie. Le suffrage par le choix est de celle de l’aristocratie. (libro II, cap. II)

Il solco è tracciato. Le riforme in arrivo. I nostri nipoti probabilmente si vedranno concesso uno Statuto da un re illuminato, ma eletto solo dal Senato per la durata della sua esistenza terrena. Indi poscia il 3 per cento di italiani, quelli che detengono il 50 per cento del patrimonio nazionale, voterà il 60 per cento di una Camera dei Deputati, detta Bassa, mentre il resto verrà estratto a sorte tra i cittadini italiani che intendono candidarsi in una lista unica, un listone, con un veto perentorio per coloro che siano stati condannati per reati contro la persona mentre quelli usciti dalle carceri, o dagli arresti domiciliari in villa con piscina, per reati contro lo Stato avranno diritto ad essere sorteggiati. I senatori verranno nominati tutti dal re, o pseudo tale, come i senatori a vita di oggi, sentito il parere del Fondo Monetario Internazionale, vincolante.

Già i Consigli Provinciali verranno eletti dai Sindaci e quindi ora si pone il problema di come nominare i Sindaci senza andare ad elezioni popolari, rischiando di mettere in mano il nostro futuro a gente ignorante, amorfa, valida solo per il consumo di beni alimentari e la produzione di rifiuti. Apparentemente la soluzione è facile: si vota un Decreto Legge che formula un sistema di scelta rapido e funzionale per la nomina dei sindaci senza limiti di mandato. Si può pensare alla formazione di un Comitato ad hoc, a patto che non sia popolare ma formato da persone illuminate e capaci come il Sindaco uscente stesso, la sua consorte, i suoi figli solo se maggiorenni, il vicesindaco, il comandante dei vigili urbani, l’Assessore uscente all’Urbanistica, un rappresentante delle imprese edili nazionali con almeno 1000 euro di capitale. Poi non si può ignorare un rappresentante dei venditori ambulanti di fiori ai semafori cittadini ma solamente se risultante in regola con le ricevute fiscali; quindi un rappresentante dei disoccupati con carichi di famiglia; un rappresentante dell’Agenzia del Turismo, dell’ACI, dei tifosi, i bocia della squadra locale di calcio… Poca gente ma affidabile, in grado di garantire continuità e pluralità.

Questo comitato sceglie il 70 per cento dei nuovi amministratori mentre il rimanente viene estratto a sorte con gli stessi criteri dei deputati in materia penale. Insomma non possiamo lasciare il Paese, l’Italia, nelle mani di chi vota secondo la frequenza televisiva con la quale è connesso, con nessuna capacità critica, che vota non capendo ciò che fa a se stesso e quindi a tutti. Chi è da anni sulle barricate contro il suffragio universale non può sperare altro che nel sistema a sorteggio che certamente più danni di quello elettivo non può realisticamente fare: voti di scambio, appalti truccati, infiltrazioni malavitose…

Chi crede questo scritto una sarcastica visione si sbaglia di poco ma lo storico e letterato fiammingo David Van Reybrouck sostiene da tempo che la pigrizia del voto e la delega sono il combustibile fossile della politica, ottocentesca, sorpassata, e porta esempi in atto in Islanda, paese avanzatissimo, alla provincia canadese della British Columbia, al Texas dove il sistema del sorteggio è in atto, senza i limiti dettati dal sarcasmo sopra enumerati. Quando John Stuart Mill o Giuseppe Mazzini proponevano nel 1800 il voto alle donne, allora considerate esseri inferiori, li prendevano per pazzi. Arriveremo ultimi, arriveremo tardi, arriveremo stanchi.

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