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Attualità

VIGILI E MENO VIGILI

MANIGLIO BOTTI - 15/05/2015

vigileNon è necessario riandare a un film di più di cinquant’anni fa – regista Luigi Zampa, protagonista Alberto Sordi – per capire come l’uomo trasformi sé stesso, il suo carattere, il suo atteggiamento verso gli altri nel momento in cui indossa una divisa. Quando da civis communis diventa un civis vigilans. È ingiusto fare di tutte le erbe un fascio. Capita però – e capita spesso – che i panni del “Vigile” facciano la differenza. Come nel famoso film di Zampa e di Sordi.

Un episodio recente, accaduto nel comune di Galliate Lombardo, ci induce ancora a riflettere. Lo raccontiamo così come indicato da una signora “vittima”, che ha poi portato la sua vicenda su Facebook.

La signora arriva davanti a un bar dove c’è un parcheggio orario. Ferma l’auto, giusto il tempo di prendere un caffè. Una vigilessa appostata, e nel caso accompagnata da due suoi colleghi, la vede e la ammonisce: Signora, si ricordi di mettere il disco orario! Ok, già fatto! la risposta.

Meno di un quarto d’ora dopo la signora esce: multa di una quarantina di euro sul parabrezza. Perché? Perché aveva esposto due dischi orari, l’uno guasto, più piccolo ma visibile, accanto al bollo dell’assicurazione; l’altro, più grosso, posato all’interno della vettura sul cruscotto con indicata l’esatta ora d’arrivo. Morale: due dischi, nessun disco. A nulla sono valse le rimostranze della signora: (Faccia ricorso!); silenziosa la vigilessa che l’aveva vista arrivare; gli altri due vigili, proni sul cofano della loro auto di servizio a redigere verbali, auto tra l’altro posteggiata in bella mostra e senza nessun segnale di “emergenza” nell’area riservata agli handicappati. Un caso esemplificativo in cui la divisa pare aver tramutato tre cittadini sereni in altrettanti inflessibili agenti dello Sceriffo di Nottingham.

Non accade sempre così, per fortuna. Mesi addietro rilevammo la dichiarazione di guerra, da parte del Comune di Varese, al burqa delle donne musulmane, il velo che copre parzialmente il viso ma lascia scoperti gli occhi. Una guerra inutile e di… facciata, vien da dire, perché in quasi quarant’anni di lavoro in cronaca mai finora avevamo visto una donna con il burqa gironzolare per la città.

Ma c’è sempre una prima volta. L’occasione è stata fornita poche settimane fa al mercato varesino di piazzale Maspero, l’antico mercato – residuo di quello che si teneva un tempo in piazza della Motta e poi, in periodi successivi, in piazza Repubblica – che si apre il lunedì, il giovedì e il sabato.

Pur non avendo l’ampiezza e la storia di quello di Luino, o di Como, il mercato di Varese vanta ugualmente una certa sua specificità. È cambiato (ma anche gli altri mercati) nelle nazionalità dei bancarellai che non sono più tutti di origine padana. Solerti, sorridenti, sempre disponibili provengono da diversi Paesi extracomunitari del mondo: sudamericani, cinesi, pachistani, africani. Anche questo è un segno della nuova Italia. Per rendersene conto bisognerebbe ogni tanto farvi una visita.

I vigili comunali addetti ai controlli del famoso plateatico e delle aree merceologiche una visita la fanno di frequente. Ed è qui che abbiamo visto la donna in burqa: un bellissimo burqa viola, intonato con la veste lunga fino ai piedi. Camminava veloce tenendo tra le mani il sacchetto di plastica della spesa. E davanti a lei il marito, presumibilmente. Un musulmano moro, alto e barbuto con tanto di caffettano, sandaletti e in testa la shashia tunisina.

I due sono transitati davanti a una bancarella in cui sostavano i tre vigili, che chiacchieravano amichevolmente con il commerciante. C’era da aspettarsi che i vigili, in rigoroso ossequio dell’ordinanza comunale, fermassero la donna per identificarla, per chiederle di mostrare, oltre agli occhioni scuri e mobilissimi, il volto che celava sotto il velo. Invece, impassibili, si sono girati dall’altra parte, hanno fatto finta di niente, e la donna in burqa è sparita rapidamente insieme con il marito.

V’è da concludere che la “svista” vada registrata nei quaderni, non sempre sfogliabili, di un grande buon senso. In questo caso le divise non avevano prodotto sceriffi ma uomini. Il civis vigilans è stato un homo sapiens. Dieci volte sapiens.

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