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Opinioni

CENTRO COMMERCIALE, FIRME CONTRO

ARTURO BORTOLUZZI - 12/06/2015

vedanoCertamente un problema che deve essere considerato da parte del politico che si trova ad assumere una propria decisione, sono le conseguenze di questa rispetto sia agli utenti, che ai negozianti o produttori. Dietro richiesta di simpatizzanti, mi sono ritrovato, così, a chiedere spiegazioni sul merito delle decisioni dei Sindaci che hanno un proprio interesse al cosiddetto Ponte di Vedano. Riuniti presso la Regione Lombardia in Conferenza dei servizi – non segnalata ad Amici della Terra Varese di cui sono l’attuale rappresentante legale – per dare il via libera al Centro commerciale Bricoman alla ex Cartiera Sottrici.

In proposito, ho scritto al Presidente della Regione Lombardia. La questione ha una propria rilevanza non solo dal punto di vista teorico. Prima della mia lettera, erano state già, infatti, consegnate al Presidente della Regione Lombardia 117 firme autentiche di negozianti, che chiedevano una adeguata tutela dei propri esercizi commerciali lungo la strada varesina e quindi, in particolare, l’interesse all’occupazione loro e dei loro dipendenti. Rischiano, infatti, questi di veder radicalmente mutato l’attuale giro di affari se il nuovo centro commerciale venisse aperto al pubblico.

Ho domandato al Presidente della Regione le motivazioni per le quali Amici della Terra Varese, ben nota alla Regione non sia stata convocata a questa riunione (mentre, correttamente dietro apposita convocazione, aveva partecipato alla Conferenza dei servizi presso il Comune di Malnate per il recupero dell’area ex Siome).

Ho chiesto altresì, dato l’impatto ambientale dell’opera in questione e dato l’interessamento preoccupato della popolazione, perché non si sia proceduto ad una Valutazione Ambientale Strategica. Infine, ho domandato al Presidente se siano stati predisposti tutti gli strumenti idonei a verificare, quanto richiesto dalla Commissione Antimafia di Milano e cioè che i nuovi centri commerciali non possano essere retaggio di capitali cosiddetti sporchi.

Ho fatto comunque presente quanto detto a Malnate nell’occasione sopraddetta e cioè come l’attività politica in Regione Lombardia ma, soprattutto, nella nostra area, non debba essere spesa per conseguire un facile risultato. Quantunque vadano certamente recuperate le industrie dismesse e fatiscenti, non devono perciò divenire sede di esercizi commerciali.

Occorre, invece, lavorare per costruire nuove attività imprenditoriali e devono essere formati e istruiti capaci lavoratori. Allo stesso modo le aree verdi vanno valorizzate e non distrutte per un guadagno di breve termine.

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