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Garibalderie

LA MANOVRA DI FERRAGOSTO

ROBERTO GERVASINI - 31/07/2015

L’italiano medio, in agosto, preferisce bruciare le ferie al mare piuttosto che in montagna. Rilassato sullo sdraio si gode il passaggio di tante belle donne lungo la battigia. In montagna si deve camminare e davanti allo sdraio non passa nessuno e quando passa qualche bella ragazza è pure vestita.

Se la vile plebaglia, dopo un anno di guai, brucia i pochi risparmi nella settimana di Ferragosto, l’alta borghesia ed i danarosi si concedono qualche giorno di villeggiatura in luoghi ameni. È quindi naturale che la settimana di Ferragosto sia da sempre in Italia il momento ideale per manovre fiscali a sorpresa profittando della disattenzione e della calura.

Il rottamatore al governo non poteva certo ricorrere al solito sistema obsoleto dell’ aumento del costo della benzina e dobbiamo tutti riconoscergli una certa originalità nel reperire nuove entrate fiscali.

Non potendo aumentare il prezzo dei carburanti, a Ferragosto si dice verrà introdotto il bollo sulle biciclette, diversificato per fasce di età, dai 12 ai 94 anni, con la possibilità di pagare una sanzione a forfait per i ciclisti amatori che il sabato e la domenica intendono pedalare in doppia fila o schierati a raggiera su strade provinciali e statali. Il bollo andrà pagato presso gli uffici della Motorizzazione o all’Automobil Club.

Un’altra novità riguarda solamente i lavoratori dipendenti iscritti a società sportive ed amatoriali. Gli stessi dovranno sottoscrivere obbligatoriamente un’assicurazione contro gli infortuni e gli incidenti sportivi. Si tratta in effetti di un aiuto alle assicurazioni ed anche alle imprese che non dovrebbero più indennizzare fino al conguaglio totale i dipendenti infortunati in attività sportive nonché dannose per la salute.

Il premio assicurativo sarà detraibile totalmente dall’imponibile fiscale.

Il Governo ha comunque mostrato attenzione al mondo del precariato. Dopo i noti fatti accaduti in tutto il Paese, ultimo proprio a Varese, al semaforo di Via Fiume, dove un pakistano ha aggredito il conducente di un Suv che non voleva ritirare la ricevuta fiscale per la rosa comperata, circa ventiquattromila venditori di rose verranno assunti dallo Stato per un periodo di almeno sei mesi garantendo così più sicurezza ai semafori ed esentando i venditori di rose dal rilascio delle ricevute fiscali.

A Varese si era pensato di chiamare l’Esercito e mettere un fante ad ogni semaforo per garantire più sicurezza ma oggi, dopo la regolarizzazione dei venditori di rose, pare a noi superfluo. I semafori, dopo il decreto fiscale di Ferragosto son più sicuri.

Renzi ha però mostrato, a nostro giudizio, la sua vera anima marxista leninista nella soluzione del problema del consumo della cannabis.

Come è ormai evidente al mondo intero, il mercato libero delle droghe leggere funziona bene, è ben organizzato con distribuzione capillare sul territorio e nessun divieto riguardo al luogo del consumo. Mafie e malavita, sempre ben organizzate sul territorio, garantiscono il soddisfacimento della domanda, con miliardi di utile. Vetero marxista è quindi la decisione di monopolizzare il mercato, la coltivazione, la lavorazione e la vendita della cannabis indica, la marijuana. Lo Stato si rifà imprenditore. La prima giustificazione per tale scellerata decisione sarebbe la necessità di garantire l’adeguamento Istat ai pensionati con reddito superiore ai sessantamila euro l’anno e di concedere ai dirigenti dello Stato dei premi di produzione quando le aziende falliscono e raddoppiare i premi milionari di ” buonuscita ” di tutti i manager di Stato. La mafia, interpellata nel merito attraverso la Commissione parlamentare, si è detta contraria al provvedimento.

La vera grande svolta, come promesso, riguarda l’abbassamento delle tasse. È stata parzialmente abolita la tassa sul macinato, introdotta dai piemontesi su tutto il territorio nazionale fin dal 1861. È una decisione storica che farebbe felice il nostro Giuseppe Ferrari, deputato e senatore dopo l’Unità, che tanto si era battuto contro questa tassa. L’Iva sui macinati, sui farinacei, viene azzerata e quindi il pane, la pasta e tutti i prodotti derivati, salvo le brioches, subiranno una sensibile diminuzione di prezzo venendo in questo modo incontro alle classi più deboli. Il gettito della tassa sul macinato viene naturalmente ridimensionato di molto. Il Governo ha quindi introdotto, per chiudere il buco, una nuova tassa da applicare ai cittadini residenti in Italia, anche extracomunitari, obesi. A tale scopo è stata formata una commissione parlamentare presso il ministero della Sanità per stabilire parametri per definire i diversi livelli di obesità per l’applicazione della tassa annuale anticipata.

Per i minori dai 12 ai 18 anni la tassa, maggiorata del cinquanta per cento, viene applicata a ciascun genitore. Ogni anno ciascun cittadino, senza distinzione di genere, dovrà comunicare i dati richiesti al proprio comune di residenza e saranno validi per 12 mesi anche con variazioni di peso corporeo significative. I controlli effettuati su almeno il dieci per cento dei residenti sarà a carico della Polizia Municipale. A campione verranno scelti a sorteggio coloro che sono notoriamente critici nei confronti della Giunta in carica.

Ed eccoci alle note dolenti: su pressione dei ministri della Sanità e dell’Ambiente è aumentato il costo delle sigarette. Il motivo è curioso. È stato calcolato che in Italia ogni anno vengono lasciati sette miliardi, miliardi, di mozziconi sul suolo, nelle fioriere, sui davanzali, nelle aiuole… Nell’impossibilità di multare milioni di poveretti, con l’aumento del costo del pacchetto si tenta di rimediare parzialmente i danni provocati da questa diffusa e incivile abitudine perché, è bene saperlo, il filtro è rifiuto speciale molto inquinante. Non è passata in consiglio dei ministri la proposta di fustigare sul posto i fumatori che sulle spiagge nascondono i mozziconi sotto la sabbia. La proposta di rilasciare un diploma di imbecille agli stessi non è stata approvata per via dei costi di stampa e spedizione.

Renzi, per tener buona la destra aveva anche proposto la reintroduzione di una tassa sul celibato.

Preoccupati nella destra (quindi tutti o quasi) del tasso di natalità di cittadini extracomunitari soprattutto musulmani, l’introduzione di una tassa sul celibato viene vista dal Governo come volano per la ripresa economica, come Expo, e favorirebbe la natalità degli indigeni più sprovveduti. Celibato non vuol dire rinuncia a “suonare la chitarra” e quindi per chi non è sposato e ha almeno un figlio, la tassa sul celibato è ridotta fino al trenta per cento. Per chi non è sposato ma ha più figli anche con diversi partner lo Stato riconosce un premio di produzione annuale secondo l’età e le fasce di reddito, come per gli assegni familiari. Un sistema complesso questo che richiede chiari regolamenti.

Tutto sommato possiamo dire che la manovra di Ferragosto del Governo è efficace. La Merkel si è complimentata con Renzi,dicendo che il genio italico ha colpito anche con le tasse. Renzi ha subito ringraziato, in perfetto inglese: “Thank you; Italy is the land of Maikelangelo and Lionardo”. Non è la lingua che gli manca.

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