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Noterelle

PAURA DELLA POLITICA

EMILIO CORBETTA - 02/10/2015

I cittadini hanno paura della politica? No! Sentono il bisogno vitale di una buona politica. Anzi desiderano un’ottima politica. Non possono accontentarsi solo del buono.

La realtà è che i cittadini hanno paura dei politici e questi non se ne rendono conto o sono incapaci di vedere questo, tronfi dei loro apparenti successi.

Recentemente è comparsa “in rete” (modalità neppur più tanto nuova di diffondere notizie, pensieri, immagini spesso molto discutibili) la fotografia di un cinghiale con una didascalia che paragona il comportamento di questo animale, capace di distruggere un orto per mangiare due radici, al comportamento dei politici che, per un minimo guadagno per se stessi o per la loro parte, distruggono il giardino della buona politica.

Il semplice cittadino sa anche notare che la radice arraffata dal politico è piccola se confrontata con l’intero orto distrutto, ma è notevole se rapportata alla singola persona. Oso definire stupido quello che distrugge il giardino ed assieme la radice. Paradosso? Non molto! Nella realtà lo constatiamo con frequenza.

I politici diventano, ai nostri occhi, un problema per la vera, sincera, onesta politica.

Solitamente il politico, anche il più lungimirante, non si spende a favore di tutti i cittadini, ma solo di una parte essendo lui elemento di un partito, di una parcellizzazione. Questo dipende dal modo in cui è costruito il nostro modello attuale di democrazia politica, mentre io credo che la figura di cui abbiamo bisogno dovrebbe essere lo “statista”. Ma per questo sono necessari cultura e alto livello morale.

Ma c’è di più: dietro lui, il politico dei nostri giorni, c’è tutta una struttura di tecnici specializzati nella scienza della comunicazione, che studiano cosa deve dire e come comunicarlo. Ci sono pubblicitari. Ci sono specialisti in varie discipline sociali, ovviamente di parte, che studiano e affinano con lui (magari non sempre con lui) le sue idee o che addirittura gliele costruiscono. Ci sono sondaggi della popolazione, che dovrebbe essere l’oggetto della sua azione politica per migliorarne la qualità di vita, ma che non viene studiata a tal fine. Essa diventa oggetto di studio per trovare il modo per ottenere il massimo consenso.

La politica allora è in funzione del “consenso” e per questo assume grande importanza, ripeto, la comunicazione, specialmente il “modo di esprimere” più che i contenuti dei concetti espressi. È un’esperienza che viviamo tutti i giorni quando accendiamo la TV e che si ripete quando sentiamo persone, anche di apparente livello culturale, dare la loro preferenza a personaggi che parlano alla loro “pancia”, alla loro emotività, più che al loro cervello.

A questo punto vien da concludere che è più importante la forma del vaso, la bellezza del vaso, che non il prezioso olio che esso dovrebbe contenere. Figuriamoci: il vaso potrebbe anche essere vuoto.

Alla luce di quanto sopra detto, la paura della gente nei confronti dei politici a mio parere è più che giustificata. E si cerca di cancellare questa paura allontanandosi dalla politica e purtroppo rinunciando a confrontarsi con lei.

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