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Editoriale

IL SOGNO

fra GIANNI TERRUZZI - 23/10/2015

Gianni Camper

Fra Gianni nel camper di RMF

Venticinque anni di Radio Missione Francescana sembrano tanti, ma passano in un istante. Nella Bibbia, l’apostolo Pietro, nella sua seconda lettera scrive: “Una cosa però non dovete perdere di vista, carissimi: davanti al Signore un giorno è come mille anni e mille anni come un giorno solo”. Che grande verità! E’ incredibilmente vera anche per la vita di ciascuno di noi!

Per dovere di cronaca gli anni non sono venticinque ma trenta, se si conteggiano dal momento in cui mi sovvenne l’idea di utilizzare i mass media per diffondere la buona notizia proclamata da Gesù duemila anni fa.

Nel 1985 mi ritrovavo a svolgere il ruolo di coordinatore del servizio di evangelizzazione dei frati cappuccini lombardi. Durante una missione popolare, momento straordinario di evangelizzazione tenutasi in una comunità parrocchiale, mi si affacciò alla mente l’interrogativo se non fosse possibile attrezzare una radio mobile da utilizzarsi ovunque, per raggiungere possibilmente tutti. Consultati alcuni tecnici ed operatori del mestiere, il progetto prese forma e si concretizzò. La strumentazione necessaria venne montata in un primo momento su una roulotte e poi su un camper di circa sette metri di lunghezza. Iniziò così, girovagando per le comunità parrocchiali della Lombardia e oltre, la nostra esperienza radiofonica. L’avventura continuò per diversi anni e scoprimmo l’efficacia e la bellezza dell’annunciare il vangelo anche grazie a questa strategia mediatica!

Nel 1990 mi ritrovavo da poco nel convento di viale Borri a Varese. In agosto dello stesso anno, venne improvvisamente promulgata la legge Mammì. Con il permesso dei superiori, apprestammo la documentazione necessaria per regolarizzare l’attività radiofonica, approvata successivamente dal Ministero delle Comunicazioni con le medesime concessioni date a qualsiasi altro operatore del settore.

L’inizio, come tutti gli inizi, fu alquanto avventuroso, ma altrettanto appassionante. Impossibile descrivere le peripezie e l’impegno gravoso sotto ogni aspetto: tecnico, giuridico, economico, gestionale, contenutistico, ecc. Ad uno sguardo retrospettivo risulta incredibile come si sia potuto far fronte alle incombenze sostenute.

Il diffondersi e il consolidarsi dell’ idea iniziale cominciò a fruttificare. Un gruppo di persone sempre più numeroso si ritrovava a collaborare in modo spassionato ed affascinante per realizzare un progetto di comunicazione sul territorio. Oltre ai volontari diventava necessario assumere dei dipendenti per consolidare la struttura. Naturalmente il nostro impegno non si riduceva ad una semplice comunicazione culturale e sociale ma voleva essere anche un annuncio della “Buona notizia” quale è il vangelo di Gesù!

Iniziarono nel frattempo anche le controversie giudiziarie, normali e scontate per coloro che operano nel settore della comunicazione radiofonica e televisiva. In Italia la problematica interferenziale è una conseguenza dell’assenteismo legislativo prolungatosi per anni, che ha reso l’etere un territorio incontrollabile, ove solo la potenza del denaro ha la meglio. Ma io credo anche ad una potenza alternativa più prestigiosa e vincente. L’evangelista Giovanni nella sua prima lettera afferma: “Questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede”.

Nel frattempo nasce ufficialmente nel 2008, ma con dei precedenti che risalgono alla testata denominata LUCE, il settimanale RMFonline. Il direttore iniziale fu Alma Pizzi, sostituita, dopo la sua scomparsa, da Massimo Lodi. A sette anni di distanza constato con gioia che detto settimanale non cartaceo sta progressivamente affermandosi, sia per il numero dei lettori (è stata superata la soglia dei 1.700 a ogni uscita) che, soprattutto, dei collaboratori, coinvolgendo le firme più prestigiose e qualificate del territorio.

Il passato può risultare interessante, ma solo se si apre ad un futuro intriso di speranza. Quali prospettive e nuovi scenari si intravedono? Con l’avvento dei social e di internet a banda larga, a mio giudizio la comunicazione diventerà sempre più multimediale. Forse, in un futuro non lontano, non si parlerà più di radio, ma sempre e comunque di audio; non si vedrà più la televisione, ma una immagine o una serie di immagini in sequenza; non leggeremo più libri, ma utilizzeremo sempre un linguaggio ed una scrittura articolata di testi. In altre parole ci ritroveremo dentro una comunicazione mediata da supporti e canali comunicativi diversi da quelli utilizzati sino ad oggi. Questo comporterà uno sforzo ulteriore per confezionare un prodotto a livello di contenuto più qualitativo ed appetibile, da mediare simultaneamente con molteplici e variegati canali.

Per ritornare a noi. Quale sogno coltivare? Quale progetto perseguire? Mi piacerebbe allestire un “Centro della comunicazione”, con un ufficio stampa integrato e unificatore di vari uffici stampa, di enti ed associazioni; un laboratorio, una piattaforma informativa e formativa per comunicare la cultura, la storia, la fede e la vita delle persone che vivono sul territorio.

Forse sarà un sogno destinato a rimanere tale. Ma che bello sarebbe ricominciare o continuare l’avventura! A Dio piacendo…. A Lui va il mio grazie e a tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo “piccolo grande progetto”.

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