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Attualità

EDILIZIA RESIDENZIALE, UN RECUPERO

ARTURO BORTOLUZZI - 04/03/2016

recuperoIl governo intende accelerare la politica di recupero degli alloggi di edilizia residenziale pubblica. La legge di stabilità, infatti, ha anticipato per questo programma 170 milioni di euro nel 2016-2017 originariamente previsti per il 2019-2024 e 25 milioni aggiuntivi sono stati stanziati dal decreto legge 185/2015. Si tratta quindi di circa 500 milioni di euro che nei prossimi due anni potranno essere trasferiti alle Regioni se la spesa degli attuatori manterrà il trend ipotizzato dal decreto ministeriale attuativo.

Ho infatti letto sul Quotidiano degli enti locali del Sole 24 ore che sono stati assegnati alle Regioni 105 milioni di euro per gli interventi previsti nel programma di recupero e razionalizzazione degli immobili e degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, previsto e finanziato dal decreto legge 80/2014 e poi messo in piedi dal ministero delle Infrastrutture e dei trasporti lo scorso autunno con il decreto 12 ottobre 2015.
Lo ha comunicato il Mit. Questa immissione di risorse fresche segue una prima assegnazione di 25 milioni disposta dal decreto legge 25 novembre 2015 n. 185 (‘Misure urgenti per interventi nel territorio’), per cui ora le Regioni ora possono contare su una disponibilità di oltre 130 milioni da trasferire ai Comuni e ai vecchi istituti autonomi case popolari per il recupero del patrimonio Erp.

Il Programma Erp finanziato con la legge 80/2014 (‘Misure urgenti per l’emergenza abitativa, per il mercato delle costruzioni e per Expo 2015’) prevede di recuperare complessivamente oltre 25mila alloggi nell’arco del suo svolgimento, attivando due linee di intervento:
– Lavori di ripristino di piccola entità: fino a 15mila euro;
– Lavori di manutenzione straordinaria, compresi quelli a carattere energetico, impiantistico statico e per il miglioramento sismico degli immobili, fino a 50.000 euro ad alloggio.
Il cronoprogramma del piano prevedeva che entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge 80/2014, le Regioni trasmettessero al ministero gli elenchi predisposti dai Comuni e dagli Iacp degli immobili pronti per le assegnazioni con interventi di manutenzione e ‘efficientamento’ di non rilevante entità.
Ricevute le risorse dal Mit, le Regioni hanno 30 giorni di tempo dall’avvenuta comunicazione ministeriale del trasferimento dei fondi per adottare proprio provvedimento e trasferirli ai Comuni, che a loro volta entro 60 giorni devono concludere i lavori di manutenzione ordinaria.
I primi 7mila alloggi dovrebbero essere già recuperati entro il 2016, come annunciato proprio dal ministero delle Infrastrutture.
Con gli interventi di manutenzione straordinaria, invece, per i quali le Regioni avranno oltre 400 milioni fino al 2024, dovrebbero essere circa 19mila di alloggi. In questo caso l’inizio dei lavori presso i Comuni deve avvenire entro 12 mesi dalla data del provvedimento regionale di concessione del finanziamento, da adottare sempre entro 30 giorni dalla comunicazione ministeriale.

Tutto ciò premesso, ho voluto appurare che cosa potrà godere Varese di questo finanziamento per la ricostituzione immobiliare dato che il recente piano di governo del territorio ha censito una elevata quantità di immobili, specie popolari alla posizione più bassa per la certificazione energetica. Ho quindi scritto al sindaco del comune di Varese e al presidente di Azienda Lombarda per l’Edilizia Residenziale di Varese-Como- Monza Brianza-Busto Arsizio.

Gli ho chiesto se il Comune di Varese abbia pronti progetti finalizzati a farsi corrispondere dalla Regione Lombardia fondi per la ristrutturazione di immobili di edilizia popolare, o se questi progetti siano stati realizzati da Aler. Ho anche voluto sapere da loro quali immobili siano interessati da questi progetti, in quali si debba operare in straordinaria amministrazione e in quali debbano essere mutati gli impianti idrici elettrici e quelli di riscaldamento.

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