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Noterelle

CHE COS’È LA POLITICA

EMILIO CORBETTA - 09/09/2016

prendereI tanti modi di fare politica. Valutiamone alcuni.

Qualcuno ha detto “la politica è il modo sublime di fare la carità” o addirittura “la politica è carità”, dove carità vuol dire amore per il prossimo e non si risolve nel dare un obolo a qualcuno. È più che ovvio!

Meditando gli eventi della politica, si constata che la carità viene sistematicamente elusa. Si parte dalla violenza verbale, che sfiora l’oltraggio, si usano molto la malafede e l’imbroglio, si specula su sentimenti innati nelle persone (paura, insicurezza, stato della salute, ed altro). Tutto è giustificato dal risultato che il politico vuol realizzare (l’antica lezione del Machiavelli). La lealtà, la coerenza d’intenti, la generosità, la verità intralciano.

La vera politica è fatta solo da rari protagonisti, spesso poco compresi in vita e rivalutati successivamente, dopo la loro scomparsa, e sono definiti “statisti”.

Ci sono i professionisti della politica, quelli che “vivono” di politica. Essendo questo il loro mezzo di vivere, ciò che dà loro “lo stipendio”, non possono fare “vera” politica, anche se sono convinti di esserne i protagonisti. In loro se c’è “carità”, resta molto diluita. Gli interessi sono altri.

Moltissimi sono quelli che non usano la politica come mestiere, che non vivono di politica, fanno un altro lavoro per vivere, ma nel contempo hanno la “passione” per la politica e ci si impegnano. Ci sono belle figure che lo fanno sinceramente e bene. Questo è un atteggiamento che dovremmo avere tutti, ma per molteplici motivi non tutti possono farlo. Si può stare lontani dalla politica, ma l’esperienza ci dice che non si può sfuggire alle conseguenze della politica stessa.

Molteplici sono i modi di vivere questa passione. Purtroppo alcuni la compromettono con un istintivo ed eccessivo narcisismo, sono nettamente auto referenziali, situazione che purtroppo talvolta rischia di essere la spinta prevalente del loro agire: l’interesse per il prossimo passa in secondo piano; non c’è o è solo apparente. Altri la vivono invece con uno spirito da “tifoso”, cioè con eccessivo attaccamento ad una idea o ad un personaggio e quindi in loro c’è mancanza di sano relativismo. Altri la vivono da partigiani, di conseguenza legati ad una visione di parte, incapaci di avere una visione più generale, più ampia della realtà e quindi del luogo della politica; anche in costoro il concetto del relativismo è debolissimo, solo loro sono nel giusto. Alcuni la vivono come complemento della loro professione e quindi lontano da intenti sinceri. Altri la praticano invece come metodo di lotta vedendo in coloro che hanno idee diverse gli avversari politici, i nemici da battere, da umiliare, da mettere in un canto per avere il potere. E questa parola magica “potere” diventa per molti il motivo, la chiave, il fine stesso della politica. Avere il potere, elemento determinante per dominare non più i cittadini, ma i sudditi.

Dopo questo breve elenco vien da chiederci: cosa significa il termine “politica”? Cosa vuol dire? Che contenuti ha questo vocabolo? Che cosa è la politica? Fondamentalmente ci sono due politiche: la politica del dare e la politica del prendere. La prima porta benefici, La seconda è nefasta. Facile dire che la prima è la migliore, ma molto difficile da realizzare. È un dramma. I più furbi però riescono a far credere di fare la politica del dare, mentre invece stanno prendendo … Tutto è ovviamente legato alla intelligenza ed alla cultura dei soggetti. L’ignorante, lo stupido, il senza cultura, chi abitualmente non studia la realtà, non medita, per quanto si sforzi non può fare una buona politica, così come chi ha difetti di personalità di cui non si rende conto; o peggio ancora chi, pur avendone coscienza, non li corregge ma li fa diventare strumento, li usa per fare politica. E qui è il disastro che sta vivendo purtroppo la nostra realtà italiana.

Questi pochi cenni ci danno un quadro triste, che diventa drammatico se consideriamo anche l’azione della criminalità organizzata, molto abile ad infiltrarsi nella politica. Nella realtà nazionale, ai livelli apicali vediamo prevalentemente le figure dei professionisti. A livello locale, a Varese quale politica viene svolta? Quali figure hanno la prevalenza? A mio giudizio massima deve essere l’attenzione di tutti i Varesini, che devono essere capaci d’essere obiettivi nei confronti della realtà politica cittadina per fare scelte giuste.

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