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Ambiente

ADDIO PRESENZA FAMILIARE

DANIELE ZANZI - 04/11/2016

forestaleEntra in vigore in questi giorni la decisione presa dal nostro governo mesi fa, nonostante gli appelli e le petizioni contrarie piovute nel frattempo da tutte le parti, di accorpare il Corpo Forestale dello Stato nell’Arma dei Carabinieri. Nasce così il corpo dei cosidetti “Forestabinieri” che veglierà, in modo più efficiente, almeno così sostengono i fautori della riforma, sul nostro patrimonio ambientale e naturalistico.

Quindi, addio Forestale, addio alle uniformi, ai vivai, a tutto quello che nell’immaginario della popolazione ha rappresentato e rappresenta.

Certo, rendere tutto più efficiente, eliminando gli sprechi, è cosa auspicabile da chiunque abbia a cuore le sorti del nostro Paese; ma di certo la funzionalità e il risparmio non possono passare sopra la testa delle competenze specifiche e delle persone, imponendo a chi militare non lo è, e non ha scelto di divenirlo, la militarizzazione.

Ricordo che il glorioso Corpo della Forestale è tra le più antiche istituzioni del nostro Paese: la sua fondazione è infatti datata 1822 e da sempre i suoi compiti sono stati la difesa e la tutela del patrimonio agro-forestale italiano, la tutela dell’ambiente e del paesaggio nonché negli ultimi decenni anche il controllo sulla sicurezza della filiera agroalimentare.

La Forestale, fino al gennaio 2016, rappresentava una delle cinque forze di polizia italiana ad ordinamento civile e dipendente dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali della nostra Repubblica.

Storicamente ha avuto una funzione importantissima e peculiare nella salvaguardia del nostro patrimonio naturale; la Forestale usciva per controllare ed autorizzare il taglio dei boschi, tutelava l’integrità delle risorse idriche, geologiche e naturali; era temuta e rispettata non tanto in virtù della sua potenzialità repressiva quanto per il rispetto dovuto a chi si ritiene competente ed autorevole in materia.

I forestali avevano vivai in gestione diretta per i rimboschimenti – mitico, tanto per restare tra noi, quello di Orino; donavano alle scuole le giovani piantine da mettere a dimora; amate ed attese erano le loro divise quando apparivano alle Feste degli alberi; svolgevano attività educativa e divulgativa; erano in prima linea a controllare ed impedire gli incendi boschivi. Alla Forestale si andava perfino per chiedere consigli e suggerimenti su quali alberi mettere a dimora nel proprio terreno o nel proprio territorio comunale. Insomma più che un corpo di polizia repressivo e distaccato era visto come una presenza amica e famigliare sul territorio.

Attualmente il Corpo conta oltre 7500 unità presenti a vigilare su tutto il territorio nazionale.

Da quest’anno, in applicazione della riforma della Pubblica Amministrazione del 2015, è riorganizzato come comando per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare all’interno dell’Arma dei Carabinieri.

Nel corso degli ultimi decenni la Forestale ha assunto un ruolo sempre più importante nei compiti di vigilanza sui reati ambientali come le cosiddette ecomafie e nel contempo ha perso sempre più importanza e visibilità nei confronti dei compiti cui molti di noi avevano compartimentato e idealizzato il Corpo, ovverossia la tutela e la sorveglianza dei boschi, delle foreste, la prevenzione degli incendi, le autorizzazioni ai tagli e la tutela degli alberi cittadini. I vivai forestali sono scomparsi, i compiti di controllo spariti. Insomma un Corpo che poco a poco ha perso d’importanza, lasciato – colpevolmente – ad immalinconire nei ricordi e nell’immaginario di un tempo che fu; una sua riforma sarebbe stata necessaria, ma che questa passi con l’obbligo di accorpamento e di militarizzazione non può che lasciarci perplessi, specie noi, addetti ai lavori. Si andranno così a perdere competenze, risorse umane e controllo efficace e puntuale del territorio.

E lo scriviamo con la tristezza e il rimpianto nel cuore proprio in previsione del 21 novembre, data che celebrerà a livello nazionale la Festa degli Alberi. Ma Festa così senza la Forestale non sarà più la stessa …

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