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Cultura

IMPORT DI STORIA ANTICA

LUISA NEGRI - 20/01/2017

??????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????Il comune di Arona inizia bene l’anno.

Il sindaco Alberto Gusmeroli e l’assessore alla cultura Chiara Autunno hanno potuto annunciare la concretizzazione dell’evento “Passing trough, moving forward”, raggiunto grazie a un formidabile team che ha lavorato sodo: dal prossimo 29 aprile arriverà, nella cittadina lacustre sul lago Maggiore, l’Arco di Palmira. Doveva approdarvi prima, il 25 marzo, ma si è deciso di concederlo in esposizione, in quel periodo, a Firenze, dove si svolgerà il G7 della cultura.

Si tratta della replica perfetta, riprodotta in scala su disegni in tecnologia 3D, dell’arco-simbolo della città siriana eretto tra il II e il III secolo d.C. e distrutto a distanza di 2000 anni, purtroppo è storia recente, dalla furia jiahdista. Da notare che la miracolosa tecnologia 3D può essere applicata anche a seguito di eventi calamitosi: e proprio mentre scriviamo, giungono notizie di un nuovo terremoto, che ha scosso e ferito il nostro Paese.

Complimenti dunque ad Arona, città che vanta un importante museo archeologico, dedicato recentemente al direttore del museo di Palmira Khaled al-Asaad ucciso per aver difeso fino all’ultimo, con la propria vita, i tesori dell’ amata città.

La notizia ha tante valenze positive e dunque bene hanno fatto i media nazionali e locali a sottolineare e amplificare l’importanza dell’evento: non solo perché Arona, ottenuta l’autorizzazione dall’IDA -Institute for Digital Archeology- si pone così quale terza tappa, dopo Londra e New York, le due precedenti del tour dell’arco di Palmira, esposto prima a Trafalgar Square e, in seguito, dal settembre 2016, nel Manhattan’s City Hall Park.

Ma anche perché, oltre che prenotarsi per un appuntamento mondiale tra i più gettonati dello scorso anno, che porterà entusiasmo e turismo (con la passerella di Christo sull’Iseo è stato ritenuto dal New York Times tra i tre principali eventi del 2016), la città di Arona ha soprattutto saputo dimostrare – partendo da quel formidabile, accomunante trait d’union che è la cultura – consonanza di sensibilità e interesse per il tema della bellezza e dell’ invincibile sacralità dell’arte.

Arona vanta del resto un antico e noto interesse per l’archeologia, essendo compresa in un più ampio territorio, che ruota attorno ai laghi prealpini, dove l’antica presenza dell’uomo ha lasciato ovunque tracce importantissime e reperti rari. Proprio tali presenze hanno attirato qui studiosi nazionali e internazionali, facendo dell’archeologia una scienza di casa: e quando diciamo qui intendiamo, accanto ad Arona, tante altre realtà archeologiche museali del territorio. Ricordiamo solo, tra le più note, accanto a quella di Arona, Il Museo archeologico di Sesto Calende, quello dei vetri romani di Locarno, e quello notissimo di Varese, con i tesori archeologici di Villa Mirabello, e il fertile, affascinante territorio di reperti palafitticoli dell’Isolino Virginia, sul lago di Varese.

Un vero e proprio circuito, dunque, costruito sul perimetro lacustre dei nostri laghi, che sarebbe tutto da vedere e conoscere – e mettere bene in mostra da parte degli amministratori locali – profittando dell’opportunità che Arona offrirà, nel 2017, come punto di partenza. Pensiamoci.

Forse proprio lo sfregio della bellezza – la quale è espressione massima e tangibile della cultura di un popolo – ci sta facendo meglio capire quanto sia necessario amarla, conoscerla, difenderla: per quanto barbari possano farsi i costumi nel tempo, e ripetute le cadute dell’uomo, non si riuscirà mai a umiliare l’intelligenza di chi crede nella cultura -miglior alimento della nostra vita- né a soffocare la speranza vissuta nell’amore per il bello.

Khaled ci ha lasciato, ma ha lottato anche per noi.

Non ti dimenticheremo vecchio Khaled. I tuoi riccioli dorati di polvere, il sorriso buono di chi ha creduto fino all’ultimo nella bellezza – e nell’uomo, perché non sapevi far male a nessuno – ci sono rimasti dentro.

Grazie Arona, per averci portato l’arco di Palmira. Grazie, Khaled: passeremo tutti sotto il tuo arco, chineremo la testa pensando a te.

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