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Attualità

IN CAMMINO VERSO SANTIAGO

GIUSEPPE ADAMOLI - 02/06/2017

santiagoDuecentomila persone da ogni parte del mondo si mettono in Cammino ogni anno per Santiago De Compostela. Impressionante. Motivi strettamente religiosi, spiritualità, superstizione, avventura, trekking? Forse un po’ di tutto questo. Certo è che, al termine del viaggio, ti prende il desiderio di ritornarci e non può essere solo la voglia di incontrare uomini e donne di tutte le età e di tutte le culture o di misurarti con te stesso sul piano fisico.

Una cosa è certa, Santiago con la sua Cattedrale, la tomba e la mitologia di San Giacomo il Maggiore, i suoi monumenti e palazzi austeri, colpiscono ed emozionano anche il viandante poco ricco di fede. È un viaggio particolare. Più che la meta (Santiago) vale il Cammino in sé. Puoi terminarlo, senza che perda fascino, anche nella cattedrale di Burgos (una delle più celebrate al mondo), in quella di Leon, in quella di Santo Domingo de la Calzada o nella chiesetta di uno sperduto e suggestivo villaggio di poche anime come San Juan de Ortega.

Per questa ragione il Cammino puoi suddividerlo in più parti senza star via

La cattedrale di Burgos

La cattedrale di Burgos

da casa più di un mese (cosa non facile) e senza sentirti deluso. Trenta sono le tappe “canoniche” per gli ottocento chilometri del Cammino francese, di gran lunga il più famoso e frequentato. Ma poi c’è il tempo dell’arrivo e del ritorno. E perché non fermarsi almeno un giorno a Burgos e a Santiago? Da Burgos puoi andare Bilbao con il suo fantastico Museo Guggenheim. Da Santiago, puoi spostarti a Finisterre e a La Coruna con il suo golfo molto bello.

Queste variazioni di percorso sono troppo turistiche al punto da far smarrire il filo logico del pellegrinaggio? Non credo. L’intensità spirituale del Cammino la devi ricercare in te stesso. Del resto, i luoghi religiosi sul percorso sono meno di quel che ti aspetti e non sono poche le chiese e chiesette chiuse mentre le funzioni religiose non ti rincorrono affatto.

Il viaggio non costa molto. Puoi dormire negli ostelli per pochi euro o sostare per la notte, come abbiamo fatto noi, in pensioncine o alberghetti (sono pochi e bisogna prenotarli con buon anticipo). Alcuni ostelli sono buoni, anche se i cameroni hanno tanti letti e pochi bagni, altri decisamente scomodi. Se non hai una forte motivazione personale ti potresti pentire di esserci andato.

Anche stavolta ero in compagnia di un amico giornalista come l’anno scorso. Abbiamo parlato molto, di filosofia della vita e di cose frivole, abbiamo scherzato e ci siamo divertiti. Abbiamo anche camminato separatamente per alcuni tratti. La sera, dopo cena, uscivo da solo (sei instancabile, mi diceva l’amico) ma adoravo la solitudine dei paesini mentre inseguivo i miei pensieri nella luce gialla e fioca dei lampioncini bassi.

È un’abitudine che ho anche in montagna e perfino casa quando, in estate, cammino per le campagne di Vedano con una piccola torcia in mano. Ma diversa è l’atmosfera che ti avvolge e ti fa dimenticare la fatica. Penso che ci andrò ancora in autunno o nella prossima primavera. Dio volendo.

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