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Noterelle

VITA DELICATA, SOSTEGNI FORTI

EMILIO CORBETTA - 30/06/2017

30599267 - father and son standing on the sea shore holding hands at sunsetCome fai a tradire i deboli che hanno fiducia in te? Che hanno bisogno di te?

Eppure lo fai! Eppure lo facciamo! Eppure lo fanno! E con grande crudeltà, senza chiedersi i motivi del tradimento o il perché del dolore inferto.

C’è nei miei occhi l’immagine di un adulto- una madre o un padre- che cammina lungo una strada con accanto un bimbo. L’adulto tiene per mano il piccolo e guarda avanti, verso una meta, verso l’orizzonte. Con la coda dell’occhio guarda a momenti il bimbo. Parlano tra di loro. Per te che guardi l’immagine, può essere anche un cammino silenzioso. La distanza ovatta i rumori e non puoi udire. Il bimbo invece guarda spesso verso l’adulto con infinita fiducia. Sente di star andando verso la vita, lui essere piccolo, debole. Sente che senza la mamma o il papà non può vivere. È sereno perchè si sente protetto. Sente la vita misteriosa, ma ha fiducia: lui ha la mamma, lui ha il papà!

Immagine banale? Immagine eterna che si ripete dall’infinito dei tempi. Immagine della realtà della vita!

Lì c’è la fiducia. Lì c’è l’amore. Lì c’è il rapporto infinito d’affetto, di bisogno, di dialogo, di sete di parole, d’aspirazione alla vita, di dono infinito, di un dare e un ricevere che crea; un rapporto di verità, un rapporto di tutto, che si sta realizzando nel procedere lungo una strada che può essere di città, immersa nel traffico, o una strada solitaria tra palazzi alti e chiusi, inospitali. Ma il bimbo guarda con fiducia. Oppure siamo su una strada tra casette graziose, con cespugli fioriti, o una strada infinita tra prati e campi, con monti lontani. Oppure una pista nel deserto. O un sentiero sui monti scoscesi. O una spiaggia lunga con un mare dorato. O su un ponte sospeso. Loro vanno, uno o una accanto all’altro. Vanno ….

Immagine che si ripete per ogni essere umano. Immagine da guardare in silenzio, con umiltà, mormorando una preghiera perchè immagine infinitamente fragile, molto più fragile di un sottile cristallo. Le due figure appaiono ben segnate, ma possono essere evanescenti in un paesaggio di nebbia. Due figure di nebbia in un paesaggio di nebbia, Due figure di vento in una folata di vento. Due figure contro luce nei bagliori rossi di un tramonto o rosa di un’aurora. O due figure in un paesaggio d’ombre notturne. Infiniti quadri ma tutti basati su un rapporto unico, un rapporto di vita, purtroppo ahimè facilmente distruggibile.

Io sto immaginando il rapporto tra un bimbo e un adulto, ma potrebbe essere tra due adulti, tra un giovane forte ed un vecchio sfiorito, appassito. O tra due anziani, macilenti e zoppicanti. Tutti numerosi simboli di una vita delicata, a suo modo molto dolce anche se impregnata di sofferenza, che si fonda tutta sulla fiducia, particolarmente – certo- quella infantile, del più debole che desidera, che attende carità, ossia amore.

È l’eterno sogno della famiglia, fondamento di tanto, di tutto.

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