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Libri

EROISMO COME DOVERE

VINCENZO CIARAFFA - 18/01/2018

maraUn libro si può scrivere per molte ragioni ma dubito che ne sia mai stato commissionato uno dal caso. Infatti, fu per caso che nel pomeriggio del 27 maggio del 2017 mi trovai nella caserma “Ugo Mara” di Solbiate Olona per partecipare ad una manifestazione.

Fu in quella circostanza che conobbi Paolo Mara, discendente del pluridecorato Sottotenente Ugo Mara cui era stata intestata la caserma che ci stava entrambi ospitando.

Al dottor Mara, uomo di raffinata cultura, non occorsero molte parole per farmi capire che con lui si sarebbe estinto il ramo maschile della famiglia. Egli perciò avrebbe salutato con gioia un libro che parlasse dell’avo eroicamente morto in combattimento nel 1918, durante la prima battaglia dei Tre Monti, chiamata così perché tesa alla conquista di tre rilievi delle alpi vicentine: il Col del Rosso, il Monte Valbella e il Col d’Echele. Forte del fatto che potevo sfruttare le ricerche effettuate per un precedente libro sulla Grande Guerra, feci subito mio il desiderio del dottor Mara e incominciai a metter mano a questo libro, curando di collocare in appendice alcuni documenti richiamati nel testo e per i quali ho ritenuto riduttiva una semplice nota a piè di pagina.

In verità di pubblicazioni che parlano del Sottotenente Ugo Mara ve ne sono già in circolazione, ma io avevo in mente un libro che non facesse dell’eroe del Col d’Echele l’ennesimo monumento all’eroismo ma che parlasse, invece, di un ragazzo, di un giovane, di un uomo. Come dire un libro che andasse ad indagare nella vita privata del protagonista, nei suoi hobby, nei legami sentimentali, nella famiglia, nelle sue coscienti scelte e, infine, nella morte che avvenne in un momento decisivo della Grande Guerra.

La motivazione che accompagna una medaglia al valore militare, e Ugo Mara ne meritò due, di solito non dice molto perché fissa sinteticamente un particolare momento della battaglia, il più delle volte attribuendo al decorato pensieri e sentimenti che egli non provava affatto. Sì perché, se sopravvive all’azione, un eroe si accorge di esserlo diventato dopo, quando gli appuntano una decorazione sul petto.

Sono persuaso, perciò, che Ugo Mara morì senza sapere di stare a fare qualcosa di eroico: era un leader nato e per lui spingersi sempre più avanti era una dote naturale. Ma poi gli sarebbe veramente importato sapere d’esser diventato un eroe? Credo di no, la sua breve esistenza si nutrì di senso del dovere e di “eroismo professionale”: Ugo Mara è stato un tecnico intelligente e coraggioso, al servizio del proprio Paese in guerra, e tale restò fino alla fine.

Il libro di Vincenzo Ciaraffa ”Ugo Mara, un ragazzo di Busto Arsizio” sarà ufficialmente presentato presso la libreria Boragno di Busto Arsizio alle ore 17 di domenica 21 gennaio. Con l’autore saranno presenti il Comandante del Centro Documentale di Milano, Colonnello di Artiglieria Mauro Arnò e il dottor Paolo Mara. Tra gli ospiti, nonché recensori del libro, il presidente uscente della commissione ambiente di Regione Lombardia, Luca Marsico, e l’assessore di Busto Arsizio Paola Magugliani.

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