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Opinioni

IL PIANO C

ALFIO FRANCO VINCI - 13/07/2018

Paolo Savona

Paolo Savona

Quando sul finire di Maggio è apparso chiaro che la soluzione “tanto temuta”, e cioè un governo pentaleghista, pronta dal 5 Marzo, era l’unica praticabile, il Colle, presumibilmente e doverosamente in contatto con cancellerie e presidenze europee, ha messo un punto fermo: Paolo Savona non ministro della Economia.

L’ottantenne economista sardo, reo di non essere un euroentusiasta, non doveva far parte del Governo e comunque non doveva essere il ministro della economia, perché eretico rispetto all’imperante Euro Uber Alles.

Dopo riuscitissime imitazioni di indignazioni /ribellioni/ sovranismi, non solo rispetto al Colle, ma anche all’infelice uscita del commissario europeo Oettinger (“I mercati insegneranno agli italiani come votare”), finalmente il primo giugno viene alla luce il governo Conte a trazione giallo/verde con i due comprimari, vice premier i rispettivi capi di Lega e Movimento 5 stelle, e il “graziato” Savona diviene ministro per gli affari europei.

Nel frattempo non viene abiurato il “il piano B” commissionato da Angela Merkel a Fuest, Sinn e Schmidt per l’uscita dalla Germania dall’euro, svelato da Andrea Del Monaco sulle pagine di Huffpost ; come dire, per i termini in cui è formulato, “si vis pacem para bellum”.

Nei primi 40 giorni di vita il nuovo governo italiano esibisce una determinazione ed una spina dorsale decisamente insolite per il “costume italico” e si dice che nei corridoi dei palazzi del potere europeo cominci a circolare un inquietante interrogativo: vuoi vedere che l’Italia “fessa fessa cacchia cacchia “, come avrebbe detto l’indimenticabile Totò, stavolta s’è desta?

E allora se questa “Italietta” vuole dire la sua in Europa, uscendo dal coro “di voci bianche”, magari iniziando dal problema della immigrazione, non è ipotizzabile che non siamo noi a progettare una “Italexit”?

Non è normale prevedere che se iniziamo a pretendere di sapere l’elenco dei porti disponibili e delle frontiere valicabili e della abnorme dotazione di aiuti europei a Paesi come la Turchia, qualcuno potrebbe considerarci scomodi?

E allora se è legittimo e non smentito il piano B della Germania, dov’è lo scandalo per il piano C dell’Italia “by Paolo Savona”?

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