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Garibalderie

SEPOLTO

ROBERTO GERVASINI - 08/03/2019

storiaAl governo gialloverde, soprattutto alla parte verde, non sarà parso vero cancellare con un tratto un elemento di conoscenza storica tuttavia, per correttezza, sarebbe stato giusto ricordarlo: il ministro Bussetti ha avallato una decisione della commissione che si era già insediata (la ministra era Valeria Fedeli del Pd), e che all’interno non aveva neanche uno storico. La traccia di Storia alla Maturità scompare. Il tema di Storia veniva scelto dall’1% degli studenti ma pare che la causa, le cause, di una così bassa percentuale non sia stata analizzata. Tentiamo: se i programmi non vengono svolti per intero e si fermano alla Prima Guerra mondiale mentre la Seconda Guerra viene liquidata con pochi cenni è evidente che un tema come “Le Foibe” non può affrontarlo nessuno.

Giovanni Berlinguer, ministro alla pubblica istruzione aveva raccomandato di studiare il ‘900 subito dopo la caduta di Napoleone: un saltino di 100 anni che di fatto cancellava tutto il Risorgimento italiano, roba vecchia, meno interessante delle palafitte, come noi varesini ben abbiamo sentito dire. La logica alla fine è quella del supermercato: la gente non vuole il prodotto? Lo si toglie dagli scaffali. Peccato che la Scuola non dovrebbe seguire la logica del supermercato e del gradimento anche perché, per assurdo, si arriverebbe a togliere la matematica dalla prova di maturità nei Licei scientifici. Poco spazio è stato dato alle voci dissidenti e Liliana Segre, senatrice a vita ha detto: “Avevo pensato, una volta arrivata in Senato, di chiedere al ministro che rimettesse nelle ultime classe dei licei lo studio del ‘900 con tutte le guerre, lo sterminio degli armeni, le pulizie etniche, la Cambogia, tutto quello che c’è stato di brutto. Invece addirittura lo tolgono dall’esame di maturità. Ce la metterò tutta per reintrodurlo”.

Di fatto sarebbe già così se i programmi venissero completati studiando il ‘900 ma se le ore di lezione di Storia sono insufficienti i risultati sono evidenti. Piace ricordare una rapida indagine all’Istituto Francesco Daverio a Varese fatta da un gruppo di “ garibaldini “ qualche anno addietro. Si chiese ad insegnanti e studenti dell’Istituto chi fosse Daverio; fu definito economista; partigiano; politico. Il danno è stato fatto in passato diminuendo via via le ore di lezione di Storia. Quando il Sindaco di Varese Attilio Fontana, nel 2009, rifiutò la Presidenza del Comitato per le celebrazioni dei 150 anni della battaglia di Garibaldi a Varese, ci disse che “Garibaldi era un ladro di cavalli” e per questa ragione gli avevano tagliato un orecchio. Garibaldi rubò un milione di cose nella guerra corsara in Sud America, navi intere. Come dire che i Rothschild a Napoli, nel 1832 tesorieri del Vaticano, si arricchirono con le elemosine; ma la gente “beve” di tutto.

Si vive lo stesso non sapendo, conoscendo nulla e questo conforta la maggioranza dei cittadini sicuri che tutte le funzioni corporee non subiscono comunque intoppi. Diceva Indro Montanelli, che gli italiani sono da sempre molto ignoranti, non leggono e non studiano e formano un popolo di soli contemporanei perché non conoscono il loro passato e non sanno progettare, vedere un futuro.

Un riso amaro nasce dal fatto che nel Paese, l’Italia, che detiene più della metà del patrimonio artistico della civiltà occidentale, le ore di studio della Storia dell’Arte siano ridotte al lumicino. La Geografia è stata di fatto mutilata. Ecco, più la massa è composta da gente ignorante, senza strumenti critici, analfabeta di ritorno ed ora anche di andata e più facile sarà orientarla con tre telegiornali occupati completamente dalle forze di Governo, qualunque sia, e qualche fake news ben piazzata sui social.

Una verità doppia e significativa è invece questa: alla Madonna di Pompei è caduto il santo Rosario. Un segno dei tempi? Requiescant in pace.

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